E così, anche quest'anno è arrivato S. Silvestro... Auguri a tutti, e che Dio ce la mandi buona 😇
La società che non viene illuminata dai pensatori, finisce ingannata dai ciarlatani - de Condorcet
31 dicembre 2016
05 dicembre 2016
Referendum costituzionale
Se vogliamo trovare un errore, il più grosso a mio parere è stato condensare tutto in un solo quesito: non era tutta da buttare nè tutta da conservare, e chi ha votato ha dovuto pesare su un'ipotetica bilancia vantaggi e svantaggi del SI e del NO, non potendo scegliere cosa conservare e cosa abrogare.
Ora vedremo...
25 novembre 2016
Tattoo
Non ho mai amato i tatuaggi. Indecisa e insicura come sono, ho sempre pensato che, se mai ne avessi fatto uno, me ne sarei stancata dopo poco tempo. Non è l'idea di decorare il mio corpo che mi turba, è la paura del "per sempre" su un corpo che cambia.
Sì, è vero, sono molti i "per sempre" della nostra vita: un matrimonio, i buchi alle orecchie... i tatuaggi mi sembrano dei "per sempre" diversi, chissà perchè.
Però.
Ieri mattina una mia cara amica è uscita a far due passi ed è venuta a trovarmi. Si è anche messa d'accordo con un'altra comune amica perchè, ha detto al telefono, aveva un'idea bella che voleva condividere con noi in un posto intimo e riservato: il solito bar non era il luogo adatto...
Aveva quel tono di voce un po' birichino che hanno a volte le ragazzine quando escono con un'amica per vedere "lui" ma devono farlo di nascosto da tutti e soprattutto da "lui"!
Inutile che descriva la nostra curiosità: lei, una donna così garbata e posata, una bella persona sotto tanti aspetti, non è quella dalla quale ti aspetti una sorpresa (oltre tutto una "bella" sorpresa: ultimamente la vita è stata un po' avara con lei).
Davanti al nostro caffè ha raccontato di aver fatto un sogno molto bello che riguardava sua figlia e di essersi svegliata di buon umore. Era quasi eccitata quando raccontava del sogno e del suo buon umore: il bel volto sfumato di rosso, gli occhi brillanti, la fronte imperlata di un leggero sudore, la voce troppo alta e le parole più veloci del solito... era da tanto tempo che non la vedevo così felice!
Ad un certo punto interrompe il racconto e, di getto, come se "adesso o mai più!"...
"Ho deciso di farmi un tatuaggio sul seno!"
Sono rimasta senza parole! Lei? Un tatuaggio? E non alla caviglia o sulla nuca, no: sul seno??? Alla faccia del sogno e del buon umore, ho pensato.
L'altra amica, invece, molto meno scema di me, ha capito tutto subito.
Ed è così che ho scoperto che, dopo una mastectomia e una ricostruzione, il risultato finale spesso non è esteticamente gradevole, ed è per questo molte donne guarite dal tumore al seno decidono di nascondere le cicatrici utilizzando dei tatuaggi. Non sono "decorazioni", rappresentano la volontà di riappropriarsi del proprio corpo dopo che il mostro l'ha ferito e deturpato, è una forma di rivincita: tu hai provato ad abbattermi ma io sono tosta e torno ad essere bella, più bella di prima perchè più forte di te.
Spero che non cambi idea, che non si faccia trascinare giù da un cordino geloso della sua voglia di tornare a volare.
Ho cercato esempi di tatuaggi e il mio preferito è nella foto qui sopra, soprattutto per il simbolismo legato al fior di Loto
16 novembre 2016
Ancora su Trump
I 60.834.437 americani che hanno decretato la vittoria di Trump hanno votato per lui o hanno scelto di NON votare per la Clinton? E se non hanno votato per la Clinton, non hanno votato per lei o non hanno votato per 16 anni di politica che li ha rovinati economicamente? Questa è la domanda alla quale vorrei dare una risposta se fossi nei loro panni.
E chi ha votato per lui magari non sa se si occuperà di loro, sa però che Clinton prima e Obama poi non l'hanno fatto: in questo caso una possibilità è meno peggio di una certezza.
15 novembre 2016
Mamma-tigre
Dio, come odio quando trattano male i miei figli! Sto male fisicamente, vorrei picchiare i responsabili, vorrei poter intervenire in difesa dei miei cuccioli ma non sempre è giusto farlo. Vorrei anche avere la certezza che impareranno a difendersi, a far la voce grossa quando necessario perché non ne sono ancora capaci.
14 novembre 2016
A colloquio dai prof
Com'era? Ti piace vincere facile?
11 novembre 2016
Sull'elettorato di Trump
Lungi da me la presunzione di poter fare un'analisi oggettiva e attenta di un aspetto tanto controverso e complicato, ma una cosa la voglio dire.
Si sono stupiti tutti del fatto che dai sondaggi non risultassero i numeri che poi invece si sono manifestati in cabina elettorale. Ma se per mesi i sostenitori di Trump sono stati definiti ignoranti e stupidi, declassandoli a sottospecie di sudditi abbacinati dalla violenza verbale, dalla pochezza intellettuale e dalla ricchezza del nostro, mentre ovviamente loro, i dem, raccolgono la crème dell'intellighenzia statunitense, gente che sa, che ha capito, che ha studiato; forse, dicevo, tanta voglia di andare in giro a dire: "Eccomi, sono l'imbecille che voterà il parrucchino biondo" non c'era.
Ma chi ha eletto Trump? Penso a milioni di piccoli professionisti che hanno visto il loro tenore di vita spazzato via da una crisi finanziaria prima ed economica poi, crisi che ha interessato 8 degli ultimi 16 anni a governo democratico, quindi preparata da Clinton e gestita (?) da Obama: che voglia poteva mai avere di votare una persona che è sostenuta da (e sostiene politiche a favore di) banche e alta finanza? E' idiota uno che aspira ad avere il suo uovo oggi rinunciando ad una gallina che, se mai vedrà la luce, non sarà comunque sua?
E' una considerazione piccola e banale, lo so, ma per chi ha un mutuo da pagare e qualche figlio da far crescere è tutto.
Detto questo, se avessi avuto in mano la matita, cavolo, sarebbe stato ben difficile scegliere: pur con il naso turato, il tanfo di marcio sarebbe stato insopportabile!
04 novembre 2016
Dell'uso consapevole dei pronomi
L'asse da stiro di casa mia ha l'età della mio matrimonio: 17 anni, e non è in gran forma, povero. In considerazione di ciò, la scorsa settimana ho dato un'occhiata a quanto esposto al supermercato.
Il mio ineffabile consorte mi osserva nell'atto di osservare e confrontare e, perplesso, mi chiede come mai. Gli spiego che il nostro è vecchio e non sta più in piedi.
Lui: "Se "ti" serve possiamo comprarne uno nuovo"
Eh no, bello mio, non "mi" serve, "ci" serve...
26 ottobre 2016
Strani sogni
Stanotte ho fatto un sogno stranissimo.
Ero seduta ad un tavolo in pietra, ottagonale e molto antico, collocato in una piccola cappella. Parlavo di crisi economica con il Papa e con D'Alema. Quest'ultimo, molto interessato alle mie acute osservazioni, mi offre la tessera del PCI. Io, imbarazzata, rispondo che non sarei a mio agio con la sua tessera nel portafoglio. Al che lui, girandola, mi dice: "ma vede, così non si vede il simbolo!"
12 ottobre 2016
Di cellulari e contratti
Chi mi conosce sa che non nutro una grande passione per i francesi (la Francia, invece, è tutt'altra cosa!) ma almeno su un punto ci battono.
Oggi, ma è solo l'ultimo episodio, l'operatore di telefonia mobile di mia figlia le ha addebitato 4€ per una connessione dati mai avvenuta: lei usa il cellulare solo in casa (perchè ne abbia voluto uno resta un mistero...) e in casa abbiamo il wifi, la sua connessione alla rete dati è permanentemente disabilitata e non è proprio immediato accedere al comando per riattivarla... insomma: una truffa bella e buona. Ho chiamato il servizio clienti e, dopo innumerevoli tentativi, sono riuscita a parlare con un simpatico addetto al call center che "no signora, mi spiace non è possibile chiedere il rimborso però capisco il suo problema e se vuole le cancello l'addebito, però per favore se la chiamano per l'intervista tenga presente che le chiederanno di valutare me e non l'operatore di telefonia"
E vabbè, problema risolto, ma solo perchè ho trovato un tizio cortese e a caccia di valutazioni positive, non perchè ne avessi effettivamente diritto... che fatica!
Cosa c'entra la Francia? Durane i miei 14 mesi da espatriata ho stipulato due contratti con FREE, uno per me e uno identico per mio figlio: un po' di minuti e di sms, un po' di traffico dati. Il prezzo? 2€/mese, posticipati.
In 14 mesi su due contratti non ho mai speso un centesimo in più, e, quando ho disdetto i contratti, 48 ore dopo aver spedito la lettera ho ricevuto la comunicazione delle date effettiva di cessazione del rapporto.
Limpido, chiaro e preciso.
E sono francesi, mica tedeschi.
Ma perchè qui da noi un contratto con un operatore qualunque (ho avuto problemi con TRE, con TIM, con WIND, VODAFON non l'ho mai provato...) deve diventare una guerra?
Leggevo un paio di settimane fa che FREE si prepara a sbarcare in Italia: quanto tempo impiegherà ad adeguarsi allo standard?
23 settembre 2016
Sorelle
Non so se sarò capace di scrivere quello che ho nel cuore senza offendere nessuno, ultimamente se dico anche solo che "finalmente ho freddo" qualcuno ci resta male... Evidentemente le mie "abilità" con la scrittura sono più che altro delle "dis-abilità".
Prendo spunto da qui (non me ne vorrà la Rossella, spero...) e rifletto.
Io non ho sorelle.
Ho una mamma che mi vuole un mondo di bene. Ho capito quanto, solo da quando sono mamma anch'io, per giunta di una preadolescente (...pre???) convinta di aver già capito tutto, lei che da grande farà l'astrofisica alla Nasa, mica bazzecole. L'ho capito, dicevo, ma le conversazioni con lei sono comunque difficili. Lei magari non ha l'intenzione di "attaccare", ma io mi metto sempre e comunque sulla difensiva. Sarà il tono della sua voce, sarà l'antica abitudine ai suoi rimproveri, sarà la convinzione, probabilmente infondata, che tanto lei non può capire tutto ciò che mi passa per la testa, sarà (anzi: è) la certezza che, nonostante le sbandierate attestazioni di stima, lei in fondo disprezza certi aspetti della mia persona e della mia personalità. (Sarà anche che io le mento spudoratamente quando mi chiede come sto, e forse è per questo che non può capire e non capisce...)
Ho cugine, per l'esattezza ho 7 cugine. Di queste sette, di due ho notizie con una certa regolarità e una la sento direttamente. Ci vogliamo bene, è certo, ma siamo così diverse che non potrà mai (MAI) essere una mia confidente, un'amica, una sorella. Lei è caciarona, io più tranquilla; lei racconta tutto a tutti, io pochissimo a pochissime persone; lei manda "affanculo" (perdonate il francesismo) chiunque a suo parere se lo meriti nel momento esatto in cui le viene l'istinto di farlo, io ho sempre paura delle possibili reazioni e soprattutto di offendere perciò non lo faccio mai; lei ha centinaia di amiche e decine di amanti (così racconta), io posso contare amiche (e amanti ;-)) sulle dita di una sola mano e secondo me non arrivo neppure all'anulare.
Ho anche cognate, per la precisione ho 3 cognate. Così, giusto per completezza di informazione.
Ho amiche che non sono tutte uguali. Ci sono quelle con le quali ci si può divertire una sera (almeno quando sono dell'umore giusto, circostanza sempre più rara), ci sono quelle con le quali si parla piacevolmente davanti ad un buon caffè, raccontando di come a volte la vita sia dura, di come i figli prendano inspiegabilmente strade tortuose, di come il lavoro, con il suo bagaglio di orgoglio professionale e indipendenza economica, si sia dimostrato una grande bugia, di come il nostro corpo si rifiuti categoricamente di comportarsi come a vent'anni e richiami le nostre attenzioni piagnucolando come un bambino viziato: uno scricchiolio qui, un doloretto là... Ci sono amiche che sento due volte all'anno e vedo ancora meno. La familiarità ritorna, ma deve passare attraverso la conta delle differenze: la figlia grande (aveva 7 anni l'ultima volta che l'ho vista) è fidanzata, la piccola (che ne aveva 5) è tutta un brufolo, l'albero del giardino è stato abbattuto, il cucciolo è diventato un molosso divora-ciabatte...
Poi c'è l'Amica con la A maiuscola.
Che forse non sa di essere l'Amica con la A maiuscola; o magari sì, perchè è donna di grande intelligenza, ma le piace "volare basso" e fa finta di non saperlo. E' quella che, se non mi sente, mi manda un whatsapp per sapere se è tutto a posto e che mi sgama (il correttore dice che "sgama" non è nel vocabolario... ostrega, e adesso come si fa?) se le dico di sì e invece è no. L'unica della quale ricordo il compleanno, suo e delle figlie, l'unica per la quale so (quasi) sempre che regalo comprare, una delle pochissime persone alle quali confido il pochissimo (a lei in realtà è un po' più di pochissimo) che riesco a raccontare di me. Nè mio marito nè mia mamma sanno tutto quello che sa lei.
Ma neppure lei è sorella, anche se è quanto di più simile ad una sorella io riesca ad immaginare. Anche con lei ho quel timore di offendere che spesso mi trattiene dall'essere schietta; abbiamo, come dire... ambiti di vita che ci sono reciprocamente preclusi, tipo le feste abitualmente riservate alla famiglia, che so: Natale o le varie comunioni et similia; anche lei a volte si arrende ad un giudizio affrettato anzichè chiedere chiarimenti e probabilmente anch'io faccio lo stesso: mi offendo per una cosa che credo di aver capito oppure chiedo spiegazioni? In fondo scriviamo più di quanto parliamo e questo rende davvero tutto più difficile. Ma poi... una sorella si comporterebbe davvero in un modo diverso?
22 settembre 2016
Liceo
Ogni loro passaggio mi sembra epocale, affronto i nuovi impegni dei miei ragazzi con una sottile ansia che forse non mi abbandonerà mai.
Tommy ha iniziato il liceo e non è un liceo qualsiasi: è il mio liceo, la scuola alla quale, più che a tutte le altre, devo quello che sono, nel bene e nel male.
Sono curiosa di vedere come sarà per lui. Non temo per il rendimento, questo no: è sempre stato uno sgobbone, non può cambiare tanto da avere problemi al liceo; però in questa classe, con questa gente che ancora non conosce, dovrà passare buona parte dei prossimi 5 anni. Gli auguro che sia un buon gruppo, una classe di persone affiatate, capaci di lavorare, sì, perchè è necessario, ma anche di divertirsi insieme, perchè è fondamentale.
Lui, intanto, ci sta "mettendo del suo": sta cercando di organizzare un pranzo in pizzeria un sabato dopo scuola per conoscersi e, purtroppo, temo che ci stia mettendo troppo impegno.
Perchè temo questo?
Perchè nel frattempo Matilde ha cominciato gli allenamenti di atletica e nel suo gruppo ci sono due compagne di scuola di Tommy.
"Dai!!?!?!? sei al liceo in quella sezione lì?!?! Ma allora sei in classe con mio fratello!"
"Ah siiii???? E chi è tuo fratello???"
"E' Tommy!"
"No, dai, non scherzare, Tommy non può essere tuo fratello, è troppo strano: è fissato con la pizzata!!!"
09 settembre 2016
Felicità è...
Dormire con il lenzuolo tirato su perché non c'è più quell'odioso caldo afoso delle eterne estati padane!
06 settembre 2016
Fraintendimenti
Odio essere fraintesa.
Da un malinteso possono nascere incomprensione e disistima, e non è vero che un'amica capisce sempre, anzi... sono i fraintendimenti più duri da digerire. Io, poi, per alcuni di questi episodi ho una memoria di ferro: ricordo cose accadute in tempi biblici, forse perchè a me hanno fatto davvero male. Magari solo a me...
Ricordo una volta, anni fa: un'amica scrive che le piace "Giovanotti". Io, che non ero al corrente di questa sua passione, rispondo che "questa di Giovanotti è una novità". Lei, pensando che la stessi deridendo per l'errore ortografico, mi ha risposto piccata.
Ora: io dell'ortografia non mi ero accorta, è stato sicuramente il correttore ad intervenire sia nel suo post che nel mio. Ma è lecito aspettarmi che una persona che frequento quotidianamente da dieci anni mi conceda almeno il beneficio del dubbio? O appaio davvero così stronza da meritarmi di essere liquidata come una saccente petulante?
Ricordo che all'università dovevo fare uno di quegli odiosissimi esami di gruppo: se non conosci nessuno è un incubo trovare qualcuno con cui lavorare! In quel caso non conoscevo nessuno, era un esame tipo del terzo anno ed io ero già alla fine, perciò mi hanno messa un coppia con una perfetta sconosciuta. All'inizio il lavoro procedeva a rilento: io con i miei corsi e lei con i suoi, avevamo davvero poco tempo per vederci, poi abbiamo ingranato e le cose hanno cominciato a migliorare. Ad un certo punto lei (chissà come si chiamava?) mi ha detto che all'inizio pensava che fossi una di quelle stronzette tutta belle borse e bei vestiti (a me?!?!?!) ma poi ha capito che non me la tiravo, che ero solo timida. Mi ha concesso il beneficio del dubbio e mi è andata bene. Mai più rivista dopo quell'esame.
Oggi scopro che per qualcuno mio figlio è "molto preso da sé". Sono sempre persone che dovrebbero conoscerci bene, dato che ci frequentiamo da tanto tempo, e invece no.
Ma forse il problema è questo: senza arrivare a fare filosofia sulla possibilità o meno di conoscersi veramente, può darsi che sia io incapace di farmi conoscere davvero, magari per timidezza o riservatezza o magari per incapacità linguistica di spiegare bene (o autoanalitica di capire bene...) quello che mi passa per la testa.
O forse, dato che non lavoro, ho troppo tempo per pensare e, essendo inguaribilmente permalosa, me la prendo per tutto.
Scusate lo sfogo...
02 settembre 2016
Si ricomincia
Ho abbracciato le spalle magre di mia madre... come può uno scricciolo di donna essere così forte?
Ho abbracciato mio padre, che l'età ha reso più basso di me... era così forte, ora sembra quasi affidarsi a me.
A volte 😉
Sono salita sul treno con mia figlia, brufolosa e bellissima come solo a tredici anni si può essere.
In stazione ci aspettava mio marito, che la fine delle vacanze ha trasformato nell'ingegnere molto "milanese-style" 😂che conosco bene...
Fra pochi giorni tornerà anche Tommy, al quale l'inizio del liceo regala sonni irrequieti.
E si ricomincia.
Speriamo bene!!!
16 luglio 2016
Nizza
Lo squilibrato che ha compiuto la carneficina di Nizza non sembra essere legato ad alcuna organizzazione terroristica, né di matrice religiosa né di matrice politica. Eppure il suo gesto è stato immediatamente catalogato fra quelli di ispirazione fondamentalista islamica.
Senza nulla togliere allo strazio, e se si fosse trattato "solo" di uno squilibrato?
15 luglio 2016
27 giugno 2016
Brexit
Non mi stupisce affatto il voto inglese: lo spirito antieuropeista è diffuso e radicato.
Spero che il panico che ne è conseguito serva almeno a far capire alla troika che o raddrizza la rotta o la Gran Bretagna sarà solo il primo paese di molti...
18 aprile 2016
Referendum bis
Come già detto, non ho votato.
I non votanti sono stati definiti in mezzo milione di modi, partendo dai vari "capre, indifferenti, pigri..." fino ad arrivare a volgarissimi epiteti che mi rifiuto di riferire (tanto li conoscete tutti, vero?), passando per minacce variamente declinate (se vi lamentate del governo vi tiro una scarpata in faccia, una pedata nei c..., vi buco le gomme della macchina) e via discorrendo, andando dove porta la fantasia.
Tutte queste persone, ciecamente giudicanti, sono gli stessi che hanno gridato "je suis Charlie" per difendere la libertà di esprimere un'opinione. Quale opinione? Evidentemente la loro.
Nessuno che abbia chiesto il motivo dell'astensione...
14 aprile 2016
Possibilandia
Ho lasciato che l'inverno mi scivolasse dentro, che la malinconia mi annebbiasse i pensieri, che il pessimismo ingrigisse il mio presente e, purtroppo e soprattutto, il mio futuro. Ho mangiato come se non ci fosse un domani, dormito come se la coperta di una perenne notte boreale avesse nascosto in un tiepido "nulla" ogni "fuori" ed ogni "adesso", ho pianto su ogni spaghetto scotto, su ogni mela ammaccata, ho risposto che va tutto bene ai miei figli perplessi, a mia mamma preoccupata, a mio marito stupefatto e impotente e alla mia amica che mi capisce più di quanto immagini.
Ora basta, è primavera fuori e deve esserlo anche nell'anima.
06 aprile 2016
Referendum
Immagino le obiezioni.
La politica è corrotta e dobbiamo fermarli noi (la politica è espressione della nostra cultura: dobbiamo cambiare noi stessi prima di pretendere che cambino loro). Oppure: i combustibili fossili sono la morte nera e dobbiamo cambiare radicalmente la politica energetica del paese cominciando da qui (in quanto tempo? e nel frattempo?). Oppure ancora: anche a prescindere dall'inquinamento, per la ricerca di nuovi giacimenti usano strumenti che danneggiano irreparabilmente l'ecosistema... (il referendum tratta del rinnovo di concessioni già in essere, non della ricerca di nuovi giacimenti, almeno credo)
Ecco le mie ragioni.
E le vostre?
22 marzo 2016
Sbadataggine
...e, avendo dimenticato il computer acceso il tempo di una doccia-shampoo-diffusore, quando mi sono ricordata sono tornata in studio e lo schermo mi diceva "installazione win10 27%, non spegnere il computer"
Aaarghhhhh!!!!! E chi gli ha detto di installarsi!?!?!? Ho temuto il peggio per gli 83 minuti necessari all'operazione, invece è andato tutto bene: il santo protettore delle donne sbadate pare avere guardato verso di me, fiuhhhh.....
19 marzo 2016
Papà
Il mio papà abita a dieci minuti di tranquilla passeggiata da casa mia, lo sento quasi tutti i giorni perché quasi tutti i giorni ha un problema con computer. Lui, nato quando agli adulti si dava del voi e i bambini non parlavano se non interrogati, naviga in rete come un consumato nativo digitale ma, non parlando inglese, ogni tanto non ce la fa, perciò chiama me.
Non è mai stato un papà moderno, uno di quelli che cambiano pannolini e vanno ai colloqui coi professori, ma c'è sempre stato quando ho avuto bisogno di aiuto su "cose grosse", avendo sempre delegato l'ordinaria amministrazione a mia mamma.
Oggi l'ho chiamato e gli ho fatto gli auguri. Mi ha risposto stupito: " grazie ma perché fai gli auguri a me?" e mentre parlava sentivo il suo cervello lavorare: un assordante "cricchi cricchi cricchi" di ingranaggi mentali abituati ad analizzare dettagli minuti all'affannosa ricerca di un indizio sul calendario!!!
I miei bambini invece hanno un papà che un po' c'è e un po' non c'è, perché per lavoro ogni tanto viaggia. È un giocherellone, ama fare scherzi e con loro o è severo o un clown, normale mai.
In modi diversi, io e i miei bambini siamo figli fortunati: c'è chi non può fare gli auguri al proprio papà telefonando.
Auguri ai papà, a quelli che ci sono e a quelli che non ci sono ma vorrebbero esserci!
18 marzo 2016
Mamme
29 febbraio 2016
Aggettivi
16 febbraio 2016
Ho imparato altre tre cose... un periodo fecondo!
Ho imparato che, quando si parla con chi sta affrontando una difficoltà, suggerire una possibile soluzione o anche soltanto un tentativo è difficile e pericoloso. Il più delle volte si suggeriscono strade che l'interlocutore ha già individuato e scartato, quando non addirittura già inutilmente percorse. "Se fosse così facile -mi ha detto una volta una mia cugina- non credi che avrei già risolto il mio problema?"
Ho imparato anche che ciò che è naturale o facile per me può essere incredibilmente difficile per altri: ognuno ha la sua storia, eventi passati hanno costruito le più varie personalità seguendo percorsi spesso difficili da rintracciare. E' credibile che una delusione, un'incomprensione, una distrazione di oggi possa causare danni che saranno evidenti fra trent'anni? E' incredibile, eppure a volte succede.
Ho imparato che a volte è più efficace limitarsi ad ascoltare, perchè il mio interlocutore, parlando e sentendosi ascoltato, chiarisca a sè stesso i suoi pensieri e trovi, se c'è, la strada giusta per lui, strada che magari è diversissima da tutti i saggi suggerimenti che potrei dare io sulla base delle mie esperienze e della mia testa. Parlare a volte è difficile, confidarsi e mettersi a nudo, per alcuni è una vera impresa. Commentare con continui "ma perchè non fai così, non capisco perchè non fai cosà", oltre a ridurre al silenzio chi già sta faticando a parlare, rischia di farlo sentire giudicato e incapace.
Ecco, forse la lezione di oggi non sarà granchè, ma meglio di niente. O no?
A pensà mal se fà pecad ma s'induina
Notizia 1) che non è una novità: si perverrà all'approvazione di una qualche forma di riconoscimento delle unioni omosessuali
Notizia 2) il governo ha annunciato la revisione delle norme che regolano le pensioni di reversibilità.
Mumble mumble...
Ci sarà mica un collegamento fra le due notizie?!?!
29 gennaio 2016
Tre cose ho imparato
28 gennaio 2016
Il suo nuovo giocattolo
Vi presento il nuovo giocattolo di Matilde. Era mio e giaceva inutilizzato da decenni in un angolo buio e freddo in casa dei miei. Poi, complice una app del telefonino, Matilde ha deciso di studiacchiare un po' di pianoforte. Per un paio di mesi ha peregrinato, libro sotto il braccio, da casa nostra a casa dei miei per strimpellare le sue dodici battute settimanali. Ora il suo maestro sostiene che forse, se avesse il piano in casa e studiasse di più, potrebbe progredire più velocemente e cominciare così la suonare cose più divertenti. Quindi, eccomi qui, seduta sulla mia poltrona preferita accanto al mio vecchio pianoforte. Che mi ricorda, ahilui, di quando per pigrizia l'ho abbandonato...
Chissà se Matilde sarà più brava di me!
Educazione sessuale
Fra gli altri argomenti, Severgnini ha affrontato il tema "Educazione sessuale: a chi spetta?", lasciando la parola a Line Anne Roien, una deliziosa signora danese (credo), e a Filippo Savarese, un signore parecchio conservatore (e parecchio meno delizioso...). In estrema sintesi, la signora danese raccontava dell'esperienza nel suo paese nel quale l'educazione sessuale è affidata alla scuola che segue precisi programmi ministeriali, mentre il signore italiano rivendicava alla famiglia il ruolo di educare i figli alla sessualità.
Sul momento non ho fatto molto caso alla faccenda, mi sono goduta la trasmissione, davvero carina, e sono andata a dormire.
Poi ho riflettuto.
Affidare l'educazione sessuale dei ragazzi alle famiglie? A quali famiglie?
Quelle benpensanti stile Italia anni '60?
Quelle colte progressiste un po' dem aperte curiose e libere (o libertine?)...
Quelle iper cattoliche e iper conservatrici?
Quelle un po' troppo pakistane, che sgozzano le figlie se comprano un paio di jeans o vogliono andare a scuola?
Ecco, riflettevo su tali ameni argomenti e ho pensato che anche attraverso l'educazione sessuale, che poi diventa educazione all'affettività, al rispetto reciproco, al riconoscimento del valore dell'altro e della sua volontà, anche attraverso tutto questo passa l'integrazione.
Quindi, ancora una volta, l'erba del vicino è più verde.
27 gennaio 2016
Delle famiglie
Non parlerò, oggi, di ciò che penso della shoa: meglio astenersi dal dire ovvietà.
Parlerò invece, dicendo comunque una montagna di ovvietà, delle famiglie: tradizionali, allargate, omo, etero, mono bi tri parentale e chi più ne ha più ne metta. E ne parlerò perchè un paio di sere fa, a tavola, Tommaso mi ha detto che a lui per essere felice basta avere "almeno" una mamma, anche due potrebbe andare. Sui due papà, invece, ha delle riserve perchè "pungono quando fanno le coccole" (ha tredici anni ma ancora qui stiamo!)
Contemporaneamente, il cardial Bagnasco pontificava il tv in difesa della famiglia tradizionale supplicando i cattolici di qualsivoglia schieramento politico di operare nella direzione da lui auspicata.
Ma io mi domando:
1) Vietare il riconoscimento delle unioni omosessuali avrà forse il magico potere di trasformare tutti i gay in etero?
2) Il cardinale Bagnasco è davvero così preoccupato del destino delle casse dello Stato Italiano, perchè per lo Stato Italiano è di questo che si parla...
3) Di quale famiglia tradizionale stiamo parlando? Lui&Lei sposati in chiesa e genitori di millemila figli devotamente battezzati? Lui&Lei sposati chissà come e dove e con figli battezzati-ma-anche-no? Lui&Lei che un dì si sono stretti in un abbraccio e hanno deciso che vivere insieme è bello? Lui&Lei sposati, divorziati e risposati che fino a qualche hanno fa venivano additati come lo scandalo che avrebbe scardinato la società civile basata sulla famiglia regolarmente costituita in chiesa e oggi, ma sì, in mancanza di meglio vanno bene anche loro perchè etero? E perchè la difesa di tali famiglie dovrebbe comportare il divieto ad una vita serena a chi etero non è? Non capisco. Cioè: capisco Bagnasco che da cardinale pensa tutto il male possibile delle unioni omo. Non capisco chi gli va dietro.
4) Poi c'è la questione dei figli e delle adozioni dei figli. Una coppia omo è, in quanto coppia omo, biologicamente sterile, perciò figli naturali non ne possono avere. Ora dirò una cosa abominevole, lo so, ma è così folle consentire alle coppie omo sposate di adottare bambini che non abbiano legami biologici con nessuno dei due partner? A me proprio la procreazione a comando di bambini magari impiantati in corpi di donne che noleggiano il proprio utero in cambio di denaro, a me tutto questo non va giù. E' una forma moderna (moderna? Quanti eredi di nobili casate sono stati partoriti da servette perchè la consorte titolare era sterile?) di riduzione in schiavitù del corpo femminile che mi dà un senso di ribrezzo...
5) Infine, qualcuno può spiegarmi perchè occorre inventarsi una nuova forma di riconoscimento delle coppie (che siano etero o omo a questo punto non fa differenza) Voglio dire: perchè non estendere semplicemente alle coppie omo il diritto di accedere ad un normalissimo matrimonio civile? E perchè tante coppie etero chiedono il riconoscimento del loro essere coppia ma rifiutano il matrimonio civile? Esistono giù due tipi di unione: matrimonio civile per tutti coronato, per chi ci crede, dal matrimonio religioso. Non capisco perchè inventarsene un terzo, una specie di "piccolo matrimonio", con meno obblighi e meno diritti, penso... ma in cosa differirebbero?
Spero che i miei figli siano etero perchè nell'Italia di oggi vivere da omo è ancora difficile sia per le discriminazioni legate all'ignoranza della gente, nei confronti della quale lo Stato nulla può, sia per le discriminazioni legate alle norme, nei confronti delle quali invece lo Stato può molto.
Vorrei vedere il mio Paese diventare più giusto.
20 gennaio 2016
Far ripartire l'economia
Una sola considerazione non ho mai sentito: l'economia (non la finanza) riparte se ci sono clienti. Solo con clienti da soddisfare le imprese andranno a chiedere finanziamenti sensati (per ora li chiedono solo per pagare debiti e tasse) e assumeranno gente.
Tutto il resto è chiacchiera.
Ok, lo so: non è che ho fatto chissà quale scoperta. E' che ancora stamattina sentivo parlare di QE, di iniezione di liquidità, di miliardi di euro (stampati e) distribuiti a pioggia... nulla di tutto ciò ha funzionato e l'Europa (intesa sia geograficamente che politicamente) tracolla.
PS: pare che un giorno, parlando con qualcuno del suo staff a proposito dei moti in Italia passati poi alla storia come "Risorgimento", von Metternich abbia detto che:
La parola Italia è una espressione geografica, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.
15 gennaio 2016
Entrare dentro...
Quindi "Entrare dentro" significa "andare dentro dentro": è un errore da bambini, da gente che non ha la minima idea di cosa sia la lingua italiana, da superficiali ignoranti.
Odio chi dice entrare dentro, uscire fuori, salire su o scendere giù, mi grattano le orecchie come cartavetra passata sulla pelle del viso.
Se poi chi lo dice è l'archeologa che presenta le ricerche sulla Domus Aurea, il giornalista che presenta il tg in prima serata, l'insegnante che insegna ai miei figli, ecco, li odio ancora di più!
Ora che l'ho detto sto meglio? No, non mi cambia la giornata però, come direbbe Shrek, meglio fuori che dentro!
14 gennaio 2016
Se io fossi...
Ho parecchi dubbi: devo dire la prima cosa che mi viene in mente o devo riflettere? E devo dire come mi vedo o come vorrei essere? Le tre cose non coincidono, perciò ho deciso che rifletterò sulle risposte e che scriverò ciò che vedo ora. Il "come mi vorrei" non ha alcun senso, in effetti...