18 dicembre 2013

Fragilità

Prendo spunto da una conversazione con un'amica, durante una pausa caffè solitamente più rilassante.
Forse, avendo figli ancora bambini, non sono nella posizione per esprimere opinioni fondate, probabilmente non avendo ancora dovuto affrontare gli abissi di un'adolescenza difficile, non posso capire, però posso riflettere...
Ai miei tempi (non ho 90 anni ma sembra un'altra epoca) i prof avevano ragione, se prendevo un 4 era solo perchè non avevo studiato (e al 4 seguiva SEMPRE un rimbrotto, seguito dall'ovvio obbligo di recuperare immediatamente l'insufficienza), non mi veniva neppure in mente di allagare la scuola e il sabato sera guardavo la tv in casa, seduta accanto a mio papà che teneva saldamente in mano il telecomando, altro che discoteca fino alle 2...
Io probabilmente non faccio molto testo: ero piuttosto imbranata, ma non mi sentivo poi così diversa dal nutrito gruppo di imbranate dalle quali ero circondata.
Ora vedo ragazzini vivere situazioni a dir poco contraddittorie: da una parte vengono messi a loro disposizione strumenti (cellulari, accessi in rete, ...) e tempi fuori casa che forse non sanno ancora gestire con responsabilità (la libertà senza responsabilità è solo anarchia), dall'altra vengono sollevati dalle responsabilità anche quando sono correttamente di loro esclusiva competenza: il 4 in latino di cui sopra è colpa della verifica troppo difficile o di una prof troppo severa non di un pomeriggio passato su fb anzichè sul libro! Sento mamme sostenere con convinzione che una certa scuola non va bene perchè "c'è troppo da studiare e lui/lei deve anche poter vivere". Ora: se una scuola è difficile perchè lui/lei non ci arriva allora è meglio pensare ad una scuola più adatta ma se il problema è che lo studio necessario porta via tempo ai pomeriggi di shopping, ecco, forse allora andrebbe rivista la scaletta delle priorità. Perchè come si può insegnare che un buon risultato segue sempre l'impegno se non permettendo ai ragazzi di mettersi in gioco, di impegnarsi e portare a casa il risultato? E non è solo questione di risultato ma anche, e forse soprattutto, l'iniezione di autostima che ne deriva: impagabile!
L'amica di stamattina ha problemi che vanno oltre l'autostima, l'assunzione di responsabilità e i 4 in latino e non mi permetto di confrontare le situazioni. Però una domanda me la pongo, da mamma di bambini ormai prossimi alla preadolescenza: non sarà che avevano ragione i miei genitori? La teoria educativa di mio papà poteva essere sintetizzata nel motto "te sè un fieul sta da fieul" (scusate il dialetto!) che può essere tradotto con un "sei un ragazzo comportati da ragazzo". Ai ragazzi questa limitazione andava stretta ma il limite si allargava di giorno in giorno, adeguandosi alla crescita. Non ho goduto di troppa libertà da ragazzina, mi mandava in bestia vedere mio fratello (più piccolo ma maschio) vivere meno controllato, certe scelte non sono più condivisibili ma lasciare vivere allo stato brado persone che non sono ancora pronte è senz'altro peggio.
La figlia di un'altra amica, bambina di 5 elementare, ha visitato un paio di scuole medie con noi poi ha scelto la più piccola perchè si sente "più contenuta e protetta". Ecco, forse anche gli adolescenti hanno bisogni di sentirsi contenuti e protetti e contemporaneamente hanno bisogno di lamentarsene.

19 novembre 2013

Dai, forza...





Su, su coraggio: via il dente via il dolore!!!

08 novembre 2013

Egoismi...






Quando l'istinto di conservazione diventa egoismo?

Un bambino che all'ora di merenda vuole per sè tutta la torta è egoista ma un affamato che non vuole condividere il suo misero pasto forse no.
Seguondo lo stesso ragionamento, chi si prende cura di sè cercando di allontanare dalla propria vita le cause di angoscia profonda è più egoista di chi si rivolge a soluzioni "chimiche"?
Oppure possiamo ritenere che, semplicemente e giustamente, si voglia bene e si voglia far del bene?
L'egoismo ha effetti mostruosi sugli altri, è vero, ma una generosità che abbia effetti mostruosi su di noi è desiderabile?

31 ottobre 2013

Per tutto il resto ci sarà pure Mastercard...

...ma avere l'occasione, dopo 'ntacinque anni, di salutare uno dei miei più cari compagni di classe delle elementari mi ha dato una gioia inaspettata!

29 ottobre 2013

contraddizioni

La mia piccola, sottile come un giunco, elegante come una ninfea, con due microchignon dietro le orecchie che la trasformano in una novella principessa Leila si prepara per la lezione di danza indossando un giubbotto cattivissimo e un paio di Martins neri e lustri... più biker di così non è possibile!

18 ottobre 2013

Fuori dal coro

Senza nulla togliere alla gravità delle atrocità compiute da Priebke, mi rattrista profondamente quanto è successo e sta tuttora accadendo in occasione del suo decesso: il rifiuto della Chiesa di Roma di concedere un luogo per la celebrazione del funerale e l'affannoso tentativo di "scaricare", ad un altro (Paese, Comune, governo...) difficile da reperire, la salma per la sepoltura.
Non mi stupiscono i blitz, i carabinieri schierati, le bandiere rosse (colpevoli di atrocità simili ma che facilmente vengono dimenticate o, peggio ancora, perdonate): erano da mettere in conto.
Avrei apprezzato, però, che la Chiesa, almeno lei, si dimostrasse capace di guardare con pietà ad un uomo che, ormai morto, si trova davanti a Dio ad ascoltare il Suo giudizio.
Un passo indietro, umile.
Un funerale che non avrebbe significato: ti perdono, ma: affido la tua anima a Dio perchè lui ti conosce e solo Lui può giudicare. E una sepoltura anonima, questo sì: la stupidità della gente è infinita e certe manifestazioni vanno evitate.
Ecco, l'avrei apprezzato. Ciò che è successo invece sa di vendetta e di operazione politically correct, degne più del governucolo che ci ritroviamo che della Chiesa e di ciò che vuole rappresentare.

14 ottobre 2013

In questo mondo di ladri...



Piccola premessa: il corso di danza della piccola implica, come necessario corollario, il SAGGIO con annessi tutù e servizio-fotografico-professionale... beh, professionale è una parola davvero troppo grossa, ma tant'è.
Negli anni l'ordine di foto commemorative si è progressivamente ridimensionato, anche dati i costi proibitivi delle stampe, ma come si può non riempirsi il cassetto dei ricordi di dolci ballerine in tutù bianchi e celesti???

Quest'anno la scuola ha cambiato il fornitore di tale servizio-fotografico-professionale il quale, bontà sua, ha messo a disposizione dei genitori un sito per la scelta e l'ordine del materiale. Per la prima volta, alleluiah!!!, c'è la possibilità di comprare non solo le stampe ma anche i file, sia scaricabili che già masterizzati su cd. Il costo resta folle ma comunque si risparmia e l'archiviazione è più semplice. Perciò oltre le canoniche due o tre stampe ho approfittato della novità ordinando il ciddi con, udite udite!!! ben 15 files!

Yeah...

Fine della premessa!

Oggi, con il tagliandino del postino, mi reco in posta a ritirare il mio pacchettino e scopro che... il mio cd non c'è...

Argh, sob, sigh...

Volendo credere in un disguido ho telefonato ed il solerte titolare dell'azienda mi dice che, sì, l'ordine prevedeva la spedizione del cd ma loro hanno pensato di AGEVOLARMI, mandandomi un link (che peraltro non ho mai ricevuto) seguendo il quale avrei potuto scaricare i files, perchè, sa signora, in fondo è lo stesso.

Ma daver davero???  Scaricare 15 files dalla rete a spese mie e dovermeli poi masterizzare su un cd sempre a spese mie è uguale a ricevere a casa un cd peraltro già sovrabbondantemente pagato???

Gli ho fatto notare che il modulo prevedeva le due opzioni: file da scaricare o cd e che se ho scelto e pagato il cd avrò i miei motivi e che faccia la cortesia di spedirmelo a casa.

Mi ha risposto che va bene, se proprio insisto...

Insisto.

30 settembre 2013

Il disastro


Siamo all'apoteosi del "particulare" e noi, come tanti pecoroni, critichiamo ma stiamo a guardare.

24 settembre 2013

Differenze







Ieri guardavo "Il boss delle torte - la sfida" (ok, ok, lo so, ma ognuno ha i suoi difetti...). Il tema del dolce era "il sogno americano" e lì ho capito, una vera illuminazione!!!

Come stupirsi della differenza se il sogno americano è:
 "io Paese creo le condizioni perchè tu possa farcela perciò dacci dentro a mille, lavora sodo e vedrai che il risultato arriva: avrai successo e guadagnerai un sacco di soldi!",

mentre il sogno italiano è:
 "io Paese creo angolini nascosti di piccoli privilegi nei quali tu, se sarai furbo, riuscirai a nasconderti. Perciò cerca questi angolini e se sarai bravo, mai nessuno ti disturberà."

Lo so, l'America non è proprio la terra promessa ma non è che l'Italia di oggi sia poi questo Paradiso!

PS: "successo personale" e "soldi guadagnati" non sono parolacce...

23 settembre 2013

Una vita intera



Collaborano da così tanti anni che probabilmente non ricordano neppure com'era la loro vita, prima.
Lui a lavorare fuori di casa, lei a far bastare lo stipendio, lui a coltivare un orticello, lei a preparare minestre e conserve, lui a riparare i freni della bicicletta, lei ad accompagnare, con quella bici, i figli a scuola.
Collaborano ancora. Li vedo ogni sabato mattina stendere il bucato della settimana: lei pesca da una grande bacinella azzurra una camicia maschile, la scuote con tutto il vigore delle sue vecchie braccia, poi la appende dal collo, come deve averle insegnato la sua mamma quand'era bambina, prima della guerra. Lui le passa due mollette che lei prende, una alla volta, con gesti imprecisi... quanti anni avrà?
Lei continua a pescare dalla bacinella la biancheria minuta, leggera. Poi, quando ormai restano solo le lenzuola, interviene lui, velocemente: le stende un po' storte e le fissa con troppe mollette, rincorrendole prima che scivolino giù dal filo.

19 settembre 2013

Rivoluzione

Ho pianificato la rivoluzione, ho progettato di portarla avanti un passo alla volta e ho individuato i passi necessari. Ne ho contati 4 fino alla conquista della mia libertà, 1 o forse 2 fino alla conquista della mia indipendenza e un ultimo (improbabile ma, si sa, la speranza è l'ultima a morire) per ricominciare (o cominciare...) a mettermi in gioco veramente.

Come diceva Nanny McPhee: gli obiettivi 1 e 2 sono stati raggiunti. La prossima settimana tocca al 3, il più ostico di tutti.

Ditemi in bocca al lupo...

17 luglio 2013

Al parco giochi

Non ho mai amato i parchi giochi: costruiamo città nemiche dei bambini e, dentro queste, recinti di fittizia libertà che assomigliano in modo inquietante alle aree di sgambatura per i cani. A parte queste considerazioni urbanistico-sociologiche, sono però luoghi di osservazione interessanti. I miei figli hanno finalmente raggiunto un'età che consente una piena autonomia di gioco, perciò posso trascurare loro per guardare le mamme e le nonne... meraviglioso parallelo universo!
Perché la nonna impedisce al nipotino unenne di usare uno scivolo umido? Si bagnerà i pantaloni, non prenderà la peste. E neppure un raffreddore: fra pantaloni e sederino, i bimbi "unenni" indossano pannoloni! Perché la mamma sgrida il bimbo di sua competenza che, sdraiato sullo scivolo, cerca di salire anziché scendere come da istruzioni allegate? Non c'è nessun'altro che vuole usarlo, dunque qual è il problema? Perché 4 mamme attorno al tappeto elastico regolamentano turni, durate e stili di salto dei loro 4 bambini? In sintesi: perché gli adulti interferiscono così pesantemente nei giochi dei bambini? L'ho fatto anch'io: ma che mamma rompiscatole sono stata???

06 giugno 2013

La Erin Brockovich di turno


Si dice sempre che è nei momenti di difficoltà che si vede di che pasta siamo fatti. Nei film americani la Erin Brockovich di turno tira fuori le unghie e si scopre donna di successo, la sfigatissima squadra di basket vince il campionato e il figlio della sguattera di colore diventa un neurochirurgo di fama internazionale.
Anch'io, evidentemente, sto dimostrando di che pasta sono fatta.

31 maggio 2013

E come direbbe Lara...



...no, va beh: oggi, 31 maggio, sono in ufficio con camicia, golfino leggerino di lana, golfettone pesantone di lana e sciarpa.

PS: non sono io ma mi somiglia molto: ho trovato la foto in rete. Se la proprietaria di questa foto vuole che io la tolga non ha che da dirmelo...

19 maggio 2013

Cosa faccio?

La mia vita va così così.
Potrei cercare di convincermi che non è vero oppure cercare di cambiarla.
Cosa faccio?


13 maggio 2013

Che settimana!!!

Prima la gara di RG, uno straordinario sesto posto!!!
Poi la comunione di RP... che emozione!

Ora mi concederò un meritato riposo: troppe emozioni alla mia età fanno male;-)

06 maggio 2013

20 aprile 2013

Se io fossi

Se fossi un animale, sarei un boxer o un rottweiler: c'è chi ne ha paura ma in realtà hanno un grande cuore.
Se fossi un numero, sarei il due, anzi: uno di due.
Se fossi un colore, sarei lavanda: a volte sereno e rasserenante, a volte inquieto.
Se fossi uno sport, sarei un giro in bici: non è un vero sport, lo so, ma mette di buon umore e porta lontano, ma anche no.
Se fossi una materia scolastica, sarei una cosa tipo letteratura: ci si può fermare in superficie e trovarla scontata. Poi però se ti spingi un po' oltre magari trovi dell'altro.
Se fossi un mestiere, sarei un fabbro vecchio stile, di quelli con l'incudine e il martello in mano: come batto il ferro io non lo batte nessuno, posso diventare una vera "scassaOO". Scusate il francesismo;-)
Se fossi un luogo, sarei un prato in alta montagna: soleggiato, caldo in giusto, difficile da raggiungere, solo per chi davvero ci tiene.
Se fossi un periodo storico, sarei l'illuminismo: ha provato a dare un calcio ben assestato alle supestizioni e ai pregiudizi.
Se fossi un genere musicale, sarei... non lo so: faccio fatica a prescindere dalle cose che mi piacciono! Ok, tanto per dire qualcosa dico un concerto per violino e pianoforte che non è un genere ma...
Se fossi un film, sarei "C'è posta per te": romantico, luminoso (quanto vorrei...), con qualcuno che "sa" e lavora per la mia felicità.
Se fossi un cartone animato sarei "Ribelle - the brave" o "La bella e la bestia" o forse mi piacerebbe esserlo: Merida come Belle determinate nel non voler subire un destino deciso da altri.
Se fossi una lettera, sarei una "F": nasce incompiuta e con un equilibrio un po' precario, per via di quell'ultimo trattino che manca.
Se fossi un oggetto, sarei una giostra: giro, giro e faccio kilometri ma non mi sposto di un passo.
Se fossi un giorno della settimana, temo che sarei la domenica, per essere più precisa sarei la domenica sera: quando ha la sensazione che tutto il bello della settimana sia passato.
Se fossi un mese, sarei settembre: sai che basta un temporale e tutto cambia.
Se fossi un indumento, sarei un abito da sposa: il romanticismo e la femminilità fatti tessuti e ricami.
Se fossi una pietra, sarei un'acquamarina: perché la trasparenza non ha prezzo. Posso copiare, April - Chiara?
Se fossi un libro, sarei ... sarei... non lo so proprio. Vorrei dire "L'eleganza del riccio" ma temo di non avere quella classe, quella sensibilità, quella capacità di "riconoscere" le persone.
Se fossi una canzone, sarei "The show must go on": non sempre mi sento dello spirito adatto ma ho dimostrato di saperlo fare.
Se fossi un cibo, sarei una pizza: tonda e golosa.
Se fossi una bevanda, sarei un tè: caldo e confortante quando serve, ma anche fresco e profumato in altre occasioni.
Se fossi uno strumento musicale sarei un violino: da sola... mah, ma in duetto diventa celestiale.
Se fossi un profumo, sarei l'odore di legna bruciata nei camini: basta quel profimo per farti sentire a casa.
Se fossi un frutto sarei un'arancia: buccia dura e a volte faticosa da togliere, polpa succosa e profumata.
Se fossi un gelato, sarei limone: astringente, non eccedere nel consumo.
Se fossi una Festa, sarei il Natale: perché è carico di calore, speranza e senso della famiglia. Copio ancora April... non posso farne a meno!
Se fossi una nazione, sarei l'Italia: vedo bene qual è la strada da prendere ma poi, un po' per paura e un po' per pigrizia, non la seguo.
Se fossi una lingua, sarei l'italiano: sono una tale catastrofe con le lingue che non potrei mai identificarmi con qualcos'altro. Forse addirittura sarei il mio dialetto!
Se fossi un fiore, sarei una violetta, quelle piccole che nascono spontanee nei prati: timide che quasi non le vedi.
Se fossi una capitale sarei Milano. Non è una capitale, lo so, ma è l'unica nella quale mi riconosco: cosa c'entro io con Roma così godereccia?
Se fossi un gioiello, sarei un orologio: ha un'utilità umile anche quando si traveste da gioiello.
Se fossi un personaggio delle fiabe, sarei Pinocchio: lui ci prova, ma la perfezione non è cosa facile.
Se fossi uno dei Sette Nani, sarei Cucciolo: perennemente a caccia di coccole e di qualcuno che si prenda cura di me.
Se fossi un sentimento, sarei l'amore per i bambini: è disarmante.


Puff, che faticaccia!!!

18 aprile 2013

Di nuovo RG

Mamma,  si può dire che Grillo prima era un comico ora invece è un pagliaccio?

Coccole - ver. 2.0

RG ha 11 anni, non gli bastano più le dita delle mani e questo lo fa sentire davvero molto grande. Troppo grande per farsi fare le coccole e soprattutto per chiederle.

Povero...

E' però un bambino pieno di risorse e, quando proprio non ce la fa più, mi chiede di pettinarlo "all'insù". Allora prendo il pettine e lo passo fra i suoi capelli, dalla nuca alla sommità della testa, più e più volte, avendo cura di farlo davanti allo specchio perchè le sue espressioni sono impagabili:-)

Alla fine si scompiglia di nuovo, infila scarpe e grembiule e si parte per la scuola.

10 aprile 2013

Pesi massimi

Fino a che punto si può sopportare un peso che aumenta giorno dopo giorno, senza una fine prevedibile?

03 aprile 2013

Rospo Grande, chi sei? - Parte Seconda

Tempo fa scrivevo questo; ora, a vacanze pasquali concluse, urge un aggiornamento anzi due.

Aggiornamento 1.
Durante la Messa di Pasqua, subito prima delle offerte il vescovo parla di carità. RG si gira verso di me e piuttosto arrabbiato esclama: "Si si, qui tutti parlano di carità, ma nessuno si cura della signora che sta fuori dalla porta a chiedere l'elemosina!"

Aggiornamento 2.
Nella classe di RG ci sono due bambini dislessici. Durante la vacanza mi ha chiesto alcuni chiarimenti su tale disturbo, così gli ho spiegato più o meno di cosa si tratta sottolineando che spesso i bambini dislessici sono molto intelligenti. "E certo che dev'essere così - ha commentato RG - è come quando scavi un buco nella terra: da una parte hai un buco ma accanto hai un mucchietto di terra!"

22 marzo 2013

A noi il mulino bianco ci fa un baffo!!!


Ma se alle h 07:42 la famiglia interrompe il frenetico benchè sacro rito della colazione per fare un trenino attorno al tavolo al ritmo indiavolato di questa, tale famiglia è da intendersi allegra e spensierata oppure completamente deficiente???

20 marzo 2013

Francesco





Si è donato a noi senza barriere, senza frapporre alcuna distanza: lui fratello in mezzo a noi fratelli. Con pochi gesti è stato capace di farci riflettere su quanto siano piccole le cose alle quali diamo tanta importanza. Inchinandosi ha chiesto le nostre preghiere, con un sorriso ci ha augurato buon riposo, con un pollice alzato (un gesto da ragazzo...) ci ha assicurato che andrà tutto bene. Ha parlato di fiducia, di tenerezza, di prenderci cura l'uno dell'altro. Parla a milioni di persone come una mamma parla ai suoi figli... andrà tutto bene!

19 marzo 2013

Disgelo










Sole che scalda
luce che abbaglia
acqua che gorgoglia nei pluviali
Strade bagnate
cielo che scintilla
tordi che gorgheggiano fra i rami

15 marzo 2013

Ma cosa stiamo facendo?

Rospo grande ha crisi di ansia, e questo fatto mi ha indotta a fare alcune considerazioni.

Nella mia strettissima cerchia di conoscenze, ho contato 5 bambini con problemi simili a quello che affligge RG; fra questi, 2 sono o sono stati seguiti da uno psicologo, 1 è sotto stretta osservazione da parte dei genitori e 2 stanno tentando strategie di rilassamento di diversa natura, nella speranza che qualcosa funzioni.

RG si agita tantissimo in occasione di verifiche a scuola, cosa che, in 5 elementare, mi pare eccessiva. Sta male prima, durante lo studio, e dopo, durante la correzione, con picchi di agitazione vera al conteggio degli errori. Talvolta trattiene a stento le lacrime. La maestra mi racconta anche che si agita all'inverosimile quando deve andare in bagno. Durante le partite di basket, poi, è arrivato perfino a vomitare e digrigna i denti quando dorme.
Proviamo a fargli capire che va tutto bene, che è bravo e che se sbaglia qualcosa va bene lo stesso, è bravo lo stesso ma lui non ci crede, è convinto di essere fonte di delusione.

Cosa stiamo facendo ai nostri bambini? Perchè così tanti piccoli mostrano segni di disagio? E poi disagio per cosa? Evidentemente il mondo in cui vivono non è così facile come sembra a noi: sono bambini sani che seguono uno stile di vita sano, seguiti bene da genitori e insegnanti attenti.

Forse hanno poche occasioni per mettersi in gioco in totale autonomia e questo rende difficile capire quanto sono forti e indipendenti?

Qualcuno può aiutarmi a capire?

14 marzo 2013

E' una sfida? E io la raccolgo

April-Chiara mi ha sfidata ed ecco la mia risposta.

1. La mia casa è un posto accogliente, sereno e armonioso. E non sto parlando dei mobili!
2. Non mi sento mai sola: ho una famiglia presente e alcune buone amiche sulle quali so di poter contare.
3. Oggi ho visto un gruppo di disabili gravi e ho capito che chi mi dice "ringrazia il cielo che i tuoi figli sono sani" non si riferisce all'otite.
4. Non ho debiti, se non di riconoscenza. Sarà pragmatismo ma anche questo dà serenità.
5. Ho scoperto che camminare per strada con le cuffiette che "sparano" nelle mie orecchie la mia musica preferita mi rende felice. Magari assumo un'aria un po' scema ma meglio scema e felice o seria, composta e stressata? Mi sento tanto un'attrice con la sua colonna sonora...
6. Oggi ho finalmente pranzato con la piadina cucinata in quel posto là. Ho scoperto che non è molto diversa da quella cucinata nel baretto sotto l'ufficio perciò, non potendo andare sempre "là", non mi sembrerà di rinunciare a qualcosa di speciale continuando a pranzare "qua".
7. E' uscito il sole ma non fa caldo.
8. Mi piace Francesco. Mi sono rivolta a lui in modo troppo familiare? Credo che piacerebbe anche a lui...
9. Oggi mi sono fatta un regalo. Una piccola stilografica di poco conto, non certo una cosa preziosa... però è carina, femminile, con alcuni sberluccichini spruzzati qua e là. Non ne ho bisogno, se ne avessi bisogno sarebbe semplicemente un acquisto, invece è un regalo!
10. G. ha apprezzato il regalo che gli ho dato ieri con solo 5 settimane di ritardo. L'ha apprezzato e l'ha capito (ihihih). Oggi ha perfino telefonato per dirmelo, carucci che sono!

Fine. Ammetto che dopo il punto 7 ho fatto fatica;-)

Sono stata brava???

13 febbraio 2013

L'umiltà di un grande


...e come disse Carlotta alla maestra: grazie per la tua umiltà.

06 febbraio 2013

Luce


Io sono una lucertola: aggrappata al muro caldo di una vecchia casa, resto immobile e mi riscaldo.
Io sono una gatta: accoccolata dietro una finestra inondata di sole, respiro immobile e dormo.
Io sono un fiore di hamamelis: riscaldato dal sole di febbraio, diffondo profumo inebriante.
Io sono io: riscaldata, coccolata e inebriata da tre giorni di inaspettata luce solare ho cambiato umore, espressione, volontà.

05 febbraio 2013

Quale fiore sono?

"Mischief is your middle name, but your first is friend. You are quite the prankster that loves to make other people laugh."


bah

Sogni bis

Questo è di stanotte, è il numero TRE
Io e G, compagno della mia vita, eravamo nell'ufficio del tizio che ci ha venduto i serramenti per la ristrutturazione della nostra casa. Ci siamo rivolti a lui per tentare di risolvere un problema. Questo tizio, altoatesino di lungua tedesca, chiama il suo tecnico e gli chiede di fare una conto veloce per stimare le quantità e quindi fare un'offerta. Il tecnico assume un'aria tutta concentrata e, mentre computa toccandosi il mento con le dita come fanno a volte i bimbi piccoli (uno, tue, qvattro, fentotto...), io, birichina e dispettosa, comincio a muovere il mio indice sotto il suo naso a destra e poi a sinistra, scandendo il tempo: TIC TOC TIC TOC...

Avrà mica ragione il test dei fiori? sono davvero una "bocca di leone"?

21 gennaio 2013

Iscrizioni

Ok, non sarà un grosso problema ma è arrivato il momento di iscrivere il rospo grande alle medie.
Da quest'anno è obbligatoria l'iscrizione on line, accedendo al sito del miur, cosa di per sè banale.
Una volta registrati si passa alla scelta della scuola, della quale occorre inserire il codice.
E qui viene il bello!
Bisogna accedere ad un'altra pagina seguendo un link dallo stesso sito, scegliere da un comodissimo menù a tendina la scuola, SCRIVERE su un pezzo di carta il codice della scuola, tornare alla pagina delle iscrizioni e ricopiare detto codice nell'apposito spazio!!!
Lo so, lo so che si può fare ctrC+ctrV, ma un'integrazione più intelligente delle due pagine no, eh???

Forse la spending review ha colpito anche lì!

09 gennaio 2013

Sogni

UNO
Ho sognato questa storia durante le vacanze.
Mi ero iscritta ad un corso in una specie di università ma alla prima lezione mi mancava tutta l'attrezzatura necessaria: fogli, matite, strumenti di misura, colori... Ero in un cortiletto, piccolino e chiuso verso strada da un'ampia vetrata, molto luminoso e decisamente accogliente, con me c'erano alcune persone, probabilmente iscritte come me a questo corso del quale nulla so. Una di queste persone mi ha detto di non preoccuparmi, che appena fuori dalla scuola, sul marciapiede di fronte avrei trovato un negozio specializzato dove procurarmi tutto il necessario.
DUE
Ho sognato questa storia stanotte.
Per un motivo che non ricordo (una fuga precipitosa o qualcosa del genere) mi trovavo imprigionata insieme ad altre persone al livello delle fondazioni di un edificio, nel vespaio. Il soffitto di questo spazio era davvero molto basso, potevamo stare solo in ginocchio. Prendeva aria e pochissima luce da una bocca di lupo, a pavimento c'era terreno smosso e ghiaia, e vi si poteva accedere passando sotto una trave, praticamente strisciando. Questo ingresso era quasi nascosto. Ad un certo punto questa specie di rifugio o nascondiglio si è trasformato in una prigione, essendo stato scoperto da soldati (?) poliziotti (?) al punto che, ogni qualvolta qualcuno di noi riusciva ad uscirne, veniva immediatamente ricacciato lì dentro. Di tanto in tanto tremava tutto ed io pensavo che, se anche fosse stato un terremoto, lì sotto non avrebbe potuto succederci nulla di male, anche se a nessuno sarebbe mai venuto in mente di venire a cercarci in quel buco sotterraneo.

08 gennaio 2013

Nè carne nè pesce

Troppo provinciale per sentirmi davvero milanese ma troppo poco legata a questo luogo grigio, informe e presuntuoso per sentirmi davvero "di qui"
Troppo desiderosa (o bisognosa?) di un trasferimento che è poi una fuga travestita ma troppo codarda per farlo davvero
Troppo desiderosa di un cambiamento ma troppo timorosa per lavorare perchè questo avvenga.
Troppo ingegnere per poter pensare di fare qualcos'altro ma troppo poco ingegnere per farlo davvero bene e con passione.

Anni fà, venti o forse anche di più, provavo spesso la sensazione di vivere una vita non mia.
A posteriori capisco che in effetti era così: le scelte importanti che ho fatto non hanno tenuto affatto conto delle mie reali aspirazioni e ancora oggi rimpiango di aver abbandonato la danza (per "colpa" di mia mamma), il pianoforte (per colpa mia), di aver scelto ingegneria al posto di chimica o biologia (per colpa di mio papà). Ovviamente non sarei diventata nè ballerina nè pianista ma almeno avrei fatto ciò che sentivo affine a me.

Come al solito mi lascio andare a confidenze: questo blog assomiglia sempre più al diario segreto di mia figlia, i miei due lettori porteranno pazienza!