23 settembre 2016

Sorelle



Non so se sarò capace di scrivere quello che ho nel cuore senza offendere nessuno, ultimamente se dico anche solo che "finalmente ho freddo" qualcuno ci resta male... Evidentemente le mie "abilità" con la scrittura sono più che altro delle "dis-abilità".

Prendo spunto da qui (non me ne vorrà la Rossella, spero...) e rifletto.

Io non ho sorelle.

Ho una mamma che mi vuole un mondo di bene. Ho capito quanto, solo da quando sono mamma anch'io, per giunta di una preadolescente (...pre???) convinta di aver già capito tutto, lei che da grande farà l'astrofisica alla Nasa, mica bazzecole. L'ho capito, dicevo, ma le conversazioni con lei sono comunque difficili. Lei magari non ha l'intenzione di "attaccare", ma io mi metto sempre e comunque sulla difensiva. Sarà il tono della sua voce, sarà l'antica abitudine ai suoi rimproveri, sarà la convinzione, probabilmente infondata, che tanto lei non può capire tutto ciò che mi passa per la testa, sarà (anzi: è) la certezza che, nonostante le sbandierate attestazioni di stima, lei in fondo disprezza certi aspetti della mia persona e della mia personalità. (Sarà anche che io le mento spudoratamente quando mi chiede come sto, e forse è per questo che non può capire e non capisce...)

Ho cugine, per l'esattezza ho 7 cugine. Di queste sette, di due ho notizie con una certa regolarità e una la sento direttamente. Ci vogliamo bene, è certo, ma siamo così diverse che non potrà mai (MAI) essere una mia confidente, un'amica, una sorella. Lei è caciarona, io più tranquilla; lei racconta tutto a tutti, io pochissimo a pochissime persone; lei manda "affanculo" (perdonate il francesismo) chiunque a suo parere se lo meriti nel momento esatto in cui le viene l'istinto di farlo, io ho sempre paura delle possibili reazioni e soprattutto di offendere perciò non lo faccio mai; lei ha centinaia di amiche e decine di amanti (così racconta), io posso contare amiche (e amanti ;-)) sulle dita di una sola mano e secondo me non arrivo neppure all'anulare.

Ho anche cognate, per la precisione ho 3 cognate. Così, giusto per completezza di informazione.

Ho amiche che non sono tutte uguali. Ci sono quelle con le quali ci si può divertire una sera (almeno quando sono dell'umore giusto, circostanza sempre più rara), ci sono quelle con le quali si parla piacevolmente davanti ad un buon caffè, raccontando di come a volte la vita sia dura, di come i figli prendano inspiegabilmente strade tortuose, di come il lavoro, con il suo bagaglio di orgoglio professionale e indipendenza economica, si sia dimostrato una grande bugia, di come il nostro corpo si rifiuti categoricamente di comportarsi come a vent'anni e richiami le nostre attenzioni piagnucolando come un bambino viziato: uno scricchiolio qui, un doloretto là... Ci sono amiche che sento due volte all'anno e vedo ancora meno. La familiarità ritorna, ma deve passare attraverso la conta delle differenze: la figlia grande (aveva 7 anni l'ultima volta che l'ho vista) è fidanzata, la piccola (che ne aveva 5) è tutta un brufolo, l'albero del giardino è stato abbattuto, il cucciolo è diventato un molosso divora-ciabatte...

Poi c'è l'Amica con la A maiuscola.
Che forse non sa di essere l'Amica con la A maiuscola; o magari sì, perchè è donna di grande intelligenza, ma le piace "volare basso" e fa finta di non saperlo. E' quella che, se non mi sente, mi manda un whatsapp per sapere se è tutto a posto e che mi sgama (il correttore dice che "sgama" non è nel vocabolario... ostrega, e adesso come si fa?) se le dico di sì e invece è no. L'unica della quale ricordo il compleanno, suo e delle figlie, l'unica per la quale so (quasi) sempre che regalo comprare, una delle pochissime persone alle quali confido il pochissimo (a lei in realtà è un po' più di pochissimo) che riesco a raccontare di me. Nè mio marito nè mia mamma sanno tutto quello che sa lei.
Ma neppure lei è sorella, anche se è quanto di più simile ad una sorella io riesca ad immaginare. Anche con lei ho quel timore di offendere che spesso mi trattiene dall'essere schietta; abbiamo, come dire... ambiti di vita che ci sono reciprocamente preclusi, tipo le feste abitualmente riservate alla famiglia, che so: Natale o le varie comunioni et similia; anche lei a volte si arrende ad un giudizio affrettato anzichè chiedere chiarimenti e probabilmente anch'io faccio lo stesso: mi offendo per una cosa che credo di aver capito oppure chiedo spiegazioni? In fondo scriviamo più di quanto parliamo e questo rende davvero tutto più difficile. Ma poi... una sorella si comporterebbe davvero in un modo diverso?


22 settembre 2016

Liceo



Ogni loro passaggio mi sembra epocale, affronto i nuovi impegni dei miei ragazzi con una sottile ansia che forse non mi abbandonerà mai.

Tommy ha iniziato il liceo e non è un liceo qualsiasi: è il mio liceo, la scuola alla quale, più che a tutte le altre, devo quello che sono, nel bene e nel male.
Sono curiosa di vedere come sarà per lui. Non temo per il rendimento, questo no: è sempre stato uno sgobbone, non può cambiare tanto da avere problemi al liceo; però in questa classe, con questa gente che ancora non conosce, dovrà passare buona parte dei prossimi 5 anni. Gli auguro che sia un buon gruppo, una classe di persone affiatate, capaci di lavorare, sì, perchè è necessario, ma anche di divertirsi insieme, perchè è fondamentale.

Lui, intanto, ci sta "mettendo del suo": sta cercando di organizzare un pranzo in pizzeria un sabato dopo scuola per conoscersi e, purtroppo, temo che ci stia mettendo troppo impegno.

Perchè temo questo?

Perchè nel frattempo Matilde ha cominciato gli allenamenti di atletica e nel suo gruppo ci sono due compagne di scuola di Tommy.
"Dai!!?!?!? sei al liceo in quella sezione lì?!?! Ma allora sei in classe con mio fratello!"
"Ah siiii???? E chi è tuo fratello???"
"E' Tommy!"
"No, dai, non scherzare, Tommy non può essere tuo fratello, è troppo strano: è fissato con la pizzata!!!"

09 settembre 2016

Felicità è...

Dormire con il lenzuolo tirato su perché non c'è più quell'odioso caldo afoso delle eterne estati padane!

06 settembre 2016

Fraintendimenti




Odio essere fraintesa.
Da un malinteso possono nascere incomprensione e disistima, e non è vero che un'amica capisce sempre, anzi... sono i fraintendimenti più duri da digerire. Io, poi, per alcuni di questi episodi ho una memoria di ferro: ricordo cose accadute in tempi biblici, forse perchè a me hanno fatto davvero male. Magari solo a me...
Ricordo una volta, anni fa: un'amica scrive che le piace "Giovanotti". Io, che non ero al corrente di questa sua passione, rispondo che "questa di Giovanotti è una novità". Lei, pensando che la stessi deridendo per l'errore ortografico, mi ha risposto piccata.
Ora: io dell'ortografia non mi ero accorta, è stato sicuramente il correttore ad intervenire sia nel suo post che nel mio. Ma è lecito aspettarmi che una persona che frequento quotidianamente da dieci anni mi conceda almeno il beneficio del dubbio? O appaio davvero così stronza da meritarmi di essere liquidata come una saccente petulante?
Ricordo che all'università dovevo fare uno di quegli odiosissimi esami di gruppo: se non conosci nessuno è un incubo trovare qualcuno con cui lavorare! In quel caso non conoscevo nessuno, era un esame tipo del terzo anno ed io ero già alla fine, perciò mi hanno messa un coppia con una perfetta sconosciuta. All'inizio il lavoro procedeva a rilento: io con i miei corsi e lei con i suoi, avevamo davvero poco tempo per vederci, poi abbiamo ingranato e le cose hanno cominciato a migliorare. Ad un certo punto lei (chissà come si chiamava?) mi ha detto che all'inizio pensava che fossi una di quelle stronzette tutta belle borse e bei vestiti (a me?!?!?!) ma poi ha capito che non me la tiravo, che ero solo timida. Mi ha concesso il beneficio del dubbio e mi è andata bene. Mai più rivista dopo quell'esame.
Oggi scopro che per qualcuno mio figlio è "molto preso da sé". Sono sempre persone che dovrebbero conoscerci bene, dato che ci frequentiamo da tanto tempo, e invece no.
Ma forse il problema è questo: senza arrivare a fare filosofia sulla possibilità o meno di conoscersi veramente, può darsi che sia io incapace di farmi conoscere davvero, magari per timidezza o riservatezza o magari per incapacità linguistica di spiegare bene (o autoanalitica di capire bene...) quello che mi passa per la testa.
O forse, dato che non lavoro, ho troppo tempo per pensare e, essendo inguaribilmente permalosa, me la prendo per tutto.
Scusate lo sfogo...

02 settembre 2016

Si ricomincia

Ho abbracciato le spalle magre di mia madre... come può uno scricciolo di donna essere così forte?
Ho abbracciato mio padre, che l'età ha reso più basso di me... era così forte, ora sembra quasi affidarsi a me.
A volte 😉
Sono salita sul treno con mia figlia, brufolosa e bellissima come solo a tredici anni si può essere.
In stazione ci aspettava mio marito, che la fine delle vacanze ha trasformato nell'ingegnere molto "milanese-style" 😂che conosco bene...
Fra pochi giorni tornerà anche Tommy, al quale l'inizio del liceo regala sonni irrequieti.
E si ricomincia.
Speriamo bene!!!