28 ottobre 2022

Presidente

 Ehhh, che pesantezza!

Il presidente, la presidente... pure la nota ufficiale di Palazzo Chigi ci voleva!

Ma a me pare che siano tutti matti! 

"Presidente" è il participio presente del verbo presiedere, così come insegnante lo è del verbo insegnare e cantante di cantare. Nessuno, nemmeno la Meloni, si sognerebbe di dire che Mina è "un" cantante, o che una maestra è un insegnante senza l'apostrofo!

La nota ufficiale, ma che ridicola perdita di tempo!

26 ottobre 2022

Tu dù

 OK, ho già detto che sto traslocando, quindi, in effetti, ho un sacco di roba "tu dù" 

Questo perché, se anche il grosso del lavoro è stato affidato ai traslocatori, in realtà a noi (cioè a me 😉) resta "tu dù" tutto il lavoro preparatorio: selezionare cosa eliminare e cosa tenere, cosa far trasportare a loro e cosa invece portare con noi eccetera eccetera.

Ma così sarebbe troppo facile.

A questo si deve aggiungere tutta la serie di lavori per riportare la casa nelle condizioni originali, in parte robetta che spetta a noi, in parte lavori di rinfresco che il proprietario ha chiesto di poter eseguire già da adesso, in modo da ridurre il tempo di vacanza fra noi e il prossimo inquilino. 

Piccola divagazione. Mr B, l'agente che gestisce questa casa, mi ha raccontato stamattina che i migliori inquilini sono i giapponesi perché tolgono sempre le scarpe appena entrati in casa e mangiano solo pesce in scatola. I peggiori sono gli inglesi (solo lui, inglese fin ne midollo, poteva dirlo!), perché non hanno cura di niente: non fanno manutenzione, non puliscono dove sporcano e via di altre simili piacevolezze. In generale, ha detto, i proprietari di animali sono fantastici perché, cito: sanno capire gli altrui bisogni. Poi ci ha ringraziati per essere stati "such a good tenants"... e son soddisfazioni. Fine della divagazione.

Devo anche regalare le piante, che non si possono importare in Francia se non con un certificato fitosanitario che ci costerebbe più del trasloco. Ho già distribuito i libri che i ragazzi non vogliono tenere, alcune borse e un po' di altre cose. Ma ho ancora un paio di scatoloni pieni... se nessuno si fa avanti andranno a qualche charity.

Poi ci sono i lavori preparatori per la casa nuova: pianificare cosa va dove e quei pochi acquisti necessari (il frigo e la lavatrice, ad esempio, non ci sono), trovare una cat sitter per Natale... cose così. Coi fondamentali però siamo a posto: già trovate e testate la pizzeria per una cena ogni tanto e la pasticceria per la colazione della domenica!

La cosa più importante "tu dù" è esserci nonostante gli impegni e ritagliarsi quelle 3 o 4 serate di pace per non sclerare. 

Anche se, a ben pensarci, non è il turbine di impegni che mi fa sclerare, al contrario: è il vuoto di certe giornate senza fine. Con l'età sarò diventata più lenta, forse, ma assolutamente non pigra e è non avere niente "tu dù" (inteso sia come scopo che come impegni quotidiani) che mi fa impazzire.

PS: "tu" suona come 2 in inglese e "dù" come 2 in tanti dialetti Italiani... coincidenza strana ma totalmente priva di significato!


10 ottobre 2022

Here we go again

 


Non batterò nessun record, ma mi piazzo comunque bene, immagino: negli ultimi 10 anni ho traslocato 5 volte e mi appresto a traslocare di nuovo.

Torno in Francia: Paese di baguettes e croissants, di domenica tutto chiuso, di burocrazia asfissiante, di "bonjour" cantati dai negozianti, di meravigliose città piene di storia, musei a pagamento e "transport en commun" efficace e economico, mercati nei quali perdersi, acciottolati e insegne vecchie di secoli.

Torno in Francia, ma vado in una città mai vista prima, della quale ho letto tutto l'internet che ho trovato, e che ho esplorato usando street view cercando di individuare i quartieri belli e quelli questi-magari-anche-no perché avremo solo 2 o 3 giorni per trovare casa e non possiamo fidarci alla cieca di agenzie e consulenti, vero?

Torno in Francia e mi oriento affidandomi a una tattica che ha già funzionato due volte: cerco su Facebook il gruppo "Italiani a ...", leggo i post che hanno attinenza con le mie esigenze, se serve faccio domande. Non serve quasi mai, gli espatriati hanno bisogno sempre delle stesse cose: dove abitare, nomi di medici o dentisti o parrucchieri, a chi affido il cane o il gatto, dove posso comprare la robiola o l'amido da stiro... cose così. Piuttosto, cerco di individuare persone specifiche alle quali scrivere per ottenere informazioni più particolari. Stavolta ho trovato un romano che insegna in una delle università locali e che, avendo vissuto nelle due città fra le quali eravamo in dubbio, mi ha fornito spunti di riflessione interessanti. Sono in debito, gli abbiamo promesso una birra alla prima occasione. 

E, niente: passerò le prossime settimane ad alleggerire il bagaglio: buttare ciò che non può più essere usato, dare alle amiche quello che a loro può servire, donare alle charities il resto.

Wish me luck! (ou bien: souhaitez moi bonne chance!)

PS: cittadini italiani residenti in Francia dipendenti di un'azienda inglese... ho già il mal di testa 🤕  
  


06 ottobre 2022

Sono stanca...

 ...ma niente ti rimette al mondo come una doccia bollente!

Oggi giornata lunga: abbiamo traslocato figli e bagagli all'università, ci rivedremo fra 8 settimane abbondanti. 

Sulle strade traffico immondo, sopratutto al rientro, in città nugoli di studenti per strada, le matricole alla scoperta di luoghi ancora poco familiari, gli altri a rivedere vecchi amici e salutare mamme e papà. Giornata piena di sole e fresca, davvero meravigliosa! E i colori della campagna... l'autunno riempie sempre gli occhi di meraviglia, ogni anno è come la prima volta!

Bon, è andata e vado anch'io: buonanotte e fate bei sogni!

04 ottobre 2022

Lezioni di...


 ...stile, di vita, di nuoto, di resilienza, di buon creanza.

Di inglese che serve sempre, di taglio e cucito perché non si sa mai, di pasticceria per addolcire la vita quando serve.

Lezione di umiltà, quando qualcuno che ne sa meno di me comunque mi insegna qualcosa (e hanno tutti qualcosa da insegnare e io molto da imparare)

Di acquerello o di yoga o di degustazione di formaggi e vini perché il primo di ottobre ricomincia la scuola e se non è un capodanno questo ditemi voi cos'è...

A questo proposito, quest'anno sono in ritardo; di solito abbozzo qualcosa a settembre. Poi magari abbandono ogni progetto prima di Natale, perché non sempre le cose sono come appaiono. E anche questa è una lezione da imparare, temo.

Resta vivo il mio vecchio sogno di imparare a dipingere, in particolare l'acquerello. Con la matita me la cavo, pur essendo ben consapevole che non vado e non andrò mai più in là di un bonario "me la cavo". Il colore, invece, mi ha sempre messa in difficoltà. Una cara signora a Strasburgo anni fa mi disse che, con i colori, "il faut être disponible"; da allora questa espressione mi frulla in testa, e non solo per i colori.

Anche la musica è sempre lì: capirla meglio, imparare ad ascoltarla con un minimo di competenza... chissà se da qualche parte esistono corsi come intendo io

Ultimamente poi mi ha preso lo sghiribizzo della storia dell'arte: non dovrebbe essere difficile trovare corsi online, magari addirittura gratuiti per cominciare

Una cosa però vorrei imparare davvero e una volta per tutte: arriverà l'inverno, e con esso il buio presto e, con i ragazzi all'università, quel senso di freddo che la solitudine sempre porta con sé. Ma passa.

Ecco la lezione che vorrei imparare: una lezione di ottimismo.