30 gennaio 2020

L'amore quando è autunno

Ovvero quando non dobbiamo più essere felici "per forza",
quindi possiamo essere felici "per davvero".


PS: Scusate (o meglio, scusa, tanto mi leggi solo tu...) la pessima qualità del video ma è l'unico che sono riuscita a condividere da YouTube. Evidentemente le mie competenze tecniche lasciano molto a desiderare

23 gennaio 2020

Scolliniamo

Io amo la luce.
Ho bisogno di luce come dell'acqua fresca quando fa caldo, come del gorgogliare dell'acqua nei pluviali quando sgela, come del crepitare delle fiamme nella stufa quando a Ponte nevica.
Quando, a Settembre, ricomincia la routine invernale fatta di sveglie prima dell'alba, scuola, ufficio, lezioni... quello che mi infastidisce non è tanto la routine tout court, quanto la certezza che, entro poche settimane, il mondo sarà buio. Qui, dove in inverno il sole sorge alle 8 e tramonta alle 4, la mancanza di luce è un problema serio: i ragazzi tornano da scuola accendendo le torce del telefono!
Ma poi arrivano le vacanze di Natale, e con loro le consuete due settimane in Italia. Iniziano attorno al solstizio d'inverno e, al nostro rientro... sorpresa! L'allungamento delle giornate è sensibile, bastano due settimane perchè, dalla nostra partenza al rientro, il miracolo si compia: non più torce al rientro da scuola, questo regalo di luce porta quel briciolo di tepore che invoglia a spuntare i primi piccolissimi germogli e il sogno di giornate tiepide e lunghe si fa promessa.

15 gennaio 2020

Dilemmi

Recentemente mio figlio ha raggiunto un bel traguardo per il quale ha lavorato sodo per anni: se l'è meritato!
Ovviamente, ho immediatamente informato i miei genitori, che stavano aspettando la risposta. Altrettanto ovviamente l'ho detto alle persone che in un modo o nell'altro l'hanno aiutato (nessuno fa niente da solo). L'ho poi comunicato, con dovizia di particolari ;-), alle persone che mi avevano chiesto di essere tenute al corrente: un paio di amiche, un paio di cugine... E fin qui (quasi) tutto normale.
Ma da qui in poi arrivano i problemi: cosa fare con le persone che conoscevano la strada intrapresa da Tommy ma non avevano chiesto niente, neppure per cortesia? Quelle persone che, se glielo dico, si infastidiscono ma se non lo faccio poi "l'hai detto a tizio che l'ha detto a me e io non lo sapevo e ho fatto la figura di chi viene tenuto all'oscuro eccetera eccetera..."?
E non sto parlando di estranei, parlo ad esempio di mio fratello, nella famiglia del quale c'è chi fa costantemente confronti considerando però solo quello che pare a loro e non il quadro generale.
E' una bella notizia che mi fa piacere condividere, ma so che alcuni pensano che questo sia equivalente a vantarsi, come se il senso fosse "lui ce l'ha fatta e tu no, cicca cicca...", come se alla notizia dell'ammissione all'università della figlia della mia amica un anno prima della maturità io avessi reagito con invidia anzichè con gioia sincera... ma si può essere così meschini?
Anni fa raccontavo del colloquio col professore di matematica di mia figlia, colloquio ridicolo in certe esagerate espressioni di stima. Il commento del mio interlocutore è stato lapidario e glaciale: sì, abbiamo capito che tua figlia è un genio. E pensare che io stavo ridendo del prof! Come classificare certe reazioni? Fastidio? Invidia? "Che palle questa parla solo della scuola"? Non so darmi una risposta, certo che ha fatto male e per un po' ho smesso di condividere belle notizie. Non avendo notizie brutte (ringraziando il cielo!), ho smesso di condividere tout court. Ma, così facendo, i legami si allentano: già vivo lontana, sembra proprio di voler tagliare i ponti.
Insomma, apparentemente non c'è una strada sicura: non dir niente a nessuno ha conseguenze, dirlo ne ha altre, dirlo a qualcuno sì e ad altri no ne ha altre ancora...
Avete una ricetta?

07 gennaio 2020

Anche i genitori sono figli

L'ultimo a morire è stato Pino, mio nonno paterno. Aveva da poco compiuto cent'anni: entrato in ospedale poco prima di natale per una bronchite di poco conto, ha semplicemente smesso di mangiare, lasciandoci dopo poche settimane.
Uscendo dal cimitero il giorno del funerale, ho sentito mio padre dire a mia madre "Ecco, Angela, adesso siamo davvero soli".