23 gennaio 2014

Raccolgo una sfida (o era un suggerimento?)

 
Sono passati 9 mesi da quando ho fatto questo giochino per laprima volta e la mia vita è cambiata, forse non poco: lo rifaccio, chissà che un'autoanalisi mi chiarisca le idee!
 
Devo superare difficoltà di due tipi:
1) NON devo dire come mi piacerebbe essere ma come ritengo di essere
2) NON devo dire cosa mi piace... sarà dura parlando di libri o musica!
 
Pronti, partenza, via! 
 
Nota: fra parentesi le risposte vecchie. Se non ci sono parentesi significa che non ritengo di cambiare la risposta.

Se fossi un animale, (rottweiler? di me non ha paura neppure un bambino!) sarei un uccello migratore: se ne va ma si porta dietro la sua famiglia e comunque poi torna.
 
Se fossi un numero, sarei il due, anzi: uno di due.
 
Se fossi un colore, (lavanda) sarei il grigio.
 
Se fossi uno sport, sarei un giro in bici: non è un vero sport, lo so, ma mette di buon umore e porta lontano, ma anche no.
 
Se fossi una materia scolastica, (letteratura) sarei filosofia: mi affanno a cercare risposte a domande che o non hanno risposte oppure devono essere spiegate da altre materie tipo, che so, la fisica o la biologia..
 
Se fossi un mestiere, sarei un fabbro vecchio stile, di quelli con l'incudine e il martello in mano: come batto il ferro io non lo batte nessuno, posso diventare una vera "scassaOO". Scusate il francesismo;-)
 
Se fossi un luogo, sarei (un prato in alta montagna) una stanza col camino: c'è gente che in me trova rifugio e conforto ma io brucio di inquietudine.
 
Se fossi un periodo storico, sarei l'illuminismo: ha provato a dare un calcio ben assestato alle supestizioni e ai pregiudizi. Questo non è del tutto sbagliato, soprattutto se si considera che dall'illuminismo è poi esplosa la rivoluzione francese.

Se fossi un genere musicale, sarei... (non lo so: faccio fatica a prescindere dalle cose che mi piacciono! Ok, tanto per dire qualcosa dico un concerto per violino e pianoforte che non è un genere ma...) Ecco torna sempre questa storia del violino: io davvero suono meglio in compagnia, due è il mio numero preferito, da sola non so stare, mi ripiego, mi annichilisco. Quante virgole ho messo in una riga???
 
Se fossi un film, sarei ("C'è posta per te") Chocolat: inquieta e desiderosa di pace. E che taglio di capelli spettacolare!!!

Se fossi un cartone animato sarei ("Ribelle - the brave" o "La bella e la bestia" o forse mi piacerebbe esserlo) La bella addormentata nel bosco: aspetto che qualcuno, possibilmente principe e di bell'aspetto, mi risvegli.

 
Se fossi una lettera, sarei una "F": nasce incompiuta e con un equilibrio un po' precario, per via di quell'ultimo trattino che manca. Chiara rassegnati: ora più che mai sono F!
 
Se fossi un oggetto, sarei una giostra: giro, giro e faccio chilometri ma non mi sposto di un passo.
 
Se fossi un giorno della settimana, temo che sarei la domenica, per essere più precisa sarei la domenica sera: quando ha la sensazione che tutto il bello della settimana sia passato. Confermo ma aggiungo che la speranza in una nuova domenica non mi abbandona. Ecco: inquieta sì, disperata no.
 
Se fossi un mese, sarei settembre: sai che basta un temporale e tutto cambia.
 
Se fossi un indumento, sarei (un abito da sposa): stavo per dire un cappotto, perchè protegge e nasconde ma sarebbe completamente sbagliato: io non proteggo nè nascondo, io ho bisogno di sentirmi protetta e nascosta, come la biancheria intima.
 
Se fossi una pietra, sarei (un'acquamarina) vorrei confermare l'acquamarina ma temo di no. Direi piuttosto il lapislazzulo: opaco ma con qualche pagliuzza dorata che in fondo gli da vita.
 
Se fossi un libro, sarei ("L'eleganza del riccio") sarei uno di quei romanzo ottocenteschi: verbosi, involuti, di quelli che per raccontare una cosa che richiede tre righe impiegano tre pagine.
 
Se fossi una canzone, sarei "The show must go on": non sempre mi sento dello spirito adatto ma ho dimostrato di saperlo fare. Questo lo lascio perchè mi sia di incoraggiamento
 
Se fossi un cibo, sarei una pizza: tonda e golosa.
 
Se fossi una bevanda, sarei un (tè) non andrò tanto lontano, sarei un caffè: secondo me mi scorre nelle vene! E poi, diciamolo senza paura, il caffè sarà anche buono ma in dosi contenute!
 
Se fossi uno strumento musicale sarei un violino: da sola... mah, ma in duetto diventa celestiale. Ecco, magari celestiale no ma comunque confermo il violino
 
Se fossi un profumo, sarei (l'odore di legna bruciata)... mah, non lo so. Spero non l'odore di 5B dopo 5 ore di lezione ;-)
 
Se fossi un frutto sarei (un'arancia) un caco: buono solo se perfettamente maturo e perfettamente maturo solo pochi giorni in un anno.
 
Se fossi un gelato, sarei limone: astringente, non eccedere nel consumo.
 
Se fossi una Festa, sarei il Natale: perché è carico di calore, speranza e senso della famiglia. Confermo il Natale, anche per lo stress che porta con se.
 
Se fossi una nazione, sarei l'Italia: vedo bene qual è la strada da prendere ma poi, un po' per paura e un po' per pigrizia, non la seguo.
 
Se fossi una lingua, sarei (l'italiano) non mi ero sforzata. Provo con il tedesco: qualcuno lo trova piacevole, a me sembra un'accozzaglia di consonanti cacofoniche.
 
Se fossi un fiore, sarei una violetta, quelle piccole che nascono spontanee nei prati: timide.
 
Se fossi una capitale sarei Milano. Non è una capitale, lo so, ma è l'unica nella quale mi riconosco. Vive defilata, nasconde il suo meglio agli occhi invadenti e curiosi di chi la guarda senza affetto, lascia ad altri il palcoscenico ma è sempre lì a fare la sua parte.

Se fossi un gioiello, sarei un orologio: ha un'utilità umile anche quando si traveste da gioiello.

Se fossi un personaggio delle fiabe, sarei Pinocchio: lui ci prova, ma la perfezione non è cosa facile. A parte il discorso sulla menzogna (è vero: sono una persona sincera), io mi sento davvero così.

Se fossi uno dei Sette Nani, sarei Cucciolo: perennemente a caccia di coccole e di qualcuno che si prenda cura di me.

Se fossi un sentimento, sarei (l'amore per i bambini) sarei lo smarrimento: non so se è un sentimento, probabilmente è solo una sensazione.