23 novembre 2017

Sperando in un'occhiata di sole

La mia amica ha ricominciato a uscire. Dopo diversi anni di splendida solitudine, splendida perché l'ha scelta e perché lei basta decisamente a se stessa, ha deciso di dare e darsi una possibilità. Tutto ciò mi rende immensamente felice (credo che lei non immagini neppure quanto!) ma non sono là a gioire con lei e a raccogliere le sue (rare, preziose...) confidenze.

Sono queste le giornate in cui la nostalgia morde di più

22 novembre 2017

Sensazioni in ordine sparso

Mi preparo al mio 14° trasloco, alcuni fatti al seguito dei miei genitori, altri in totale autonomia, alcuni lieti, altri meno, sempre un grande cambiamento.

Stanotte ho sognato che ero nella casa che fu di mia nonna e strappavo le radici morte di una pianta che, stentatamente, sopravviveva: era piccola ma fioriva ancora, i colori dei fiori erano smorti e le foglie mancavano di vigore ma erano al loro posto e davano l'impressione che, con un po' di terra buona a ricoprire le radici e un po' di acqua fresca e regolare, la piantina si sarebbe potuta riprendere.

Stamattina sono andata a Manchester per la mia solita lezione di inglese, l'ora era quella alla quale la gente, seduta alla scrivania, lavora, una tazza di tè caldo accanto al pc. Dalle facciate a vetri dei soliti palazzi per uffici vedevo tutto questo movimento, un brulichìo di apine produttive e indaffarate, alcune riunioni attorno ad un tavolo appena più grande, luci accese dovunque. Loro dentro, io fuori. Giornata molto buia


20 novembre 2017

Ci siamo???

Mato: "Ciao mamma oggi Rogen mi ha chiesto se sabato, dopo la lezione di Taekwando, può venire a prendermi per andare a fare una passeggiata con lui. Posso, cosa ne dici, posso???"

Ora.
Non posso esimermi dal fare i complimenti a Rogen per il suo coraggio dato che:
Mato, dopo due ore di Taekwando puzzerà come uno scimpanzè,
avrà una fame pazzesca e
in novembre il tempo quassù non invoglia certo alle passeggiate.

Però mi domando: come la prenderà la sua ragazza?

08 novembre 2017

A caccia di case...

Se questa primavera mi avessero chiesto quale sarebbe stata la mia più grossa preoccupazione di lì a sei mesi, mai avrei risposto "cercare casa".
A casa, una casa ce l'ho (lo so, è un bisticcio di parole ma mi piace tanto come schiocca la lingua quando si pronunciano di fretta queste poche sillabe!) e mi piace anche tanto: è ariosa, chiara facile da pulire e da vivere. Qui abitiamo in una serie di buchini: una piccola cucina, una piccola saletta da pranzo (fondamentale, dato che nella piccola cucina non ci sta neppure un tavolino per due) un piccolo soggiorno che ospita a malapena un divano per due, piccole camere da letto, piccoli bagnetti, corridoi stretti e scale che arrampicano perchè, dato che sono piccole, non c'è spazio per realizzare dei gradini normali. E siccome è tutto piccolo, come è stata arredata e finita? Moquette come se piovesse e tendaggi di velluto a non finire! E va be', questo è il gusto british e me ne farò una ragione, ma...
Ma sto cercando di cambiare casa. Ne ho trovata una che mi piace, in una zona non troppo scomoda (tanto ormai sulla città grande -e pure su quella piccola- ho messo definitivamente una pietra sopra), con un po' di finto-parquet al posto di 'sta cavolo di orripilante moquette e con i miscelatori nei bagni al posto dei romanticissimi due rubinetti -uno per la calda e uno per la fredda- che da noi sono spariti nel 1922 e che qui invece continuano ostinatamente a produrre! Peccato che l'affitto costi quanto tre mutui di quelli pesanti messi insieme (dov'è la faccina allucinata???)
Quindi continuo a cercare perchè, sapete, l'età dei "due cuori e una capanna" è passata da un pezzo e una casa piccola non è bohemienne, è solo scomoda!