19 ottobre 2012

Di tutto un po'...

In queste settimane sono in vena di riflessioni ma poi non sono sufficientemente riflessiva da arrivare da qualche parte. Restano spunti, idee o anche solo sospetti.
UNO
Ma è proprio necessario sapere tutto e capire tutto? Se so tutto poi devo intervenire, prendere decisioni e si innescano meccanismi che, a volte, portano proprio lì dove non si vuole andare...
DUE
Ma è proprio necessario essere i più bravi a scuola? Se poi il risultato di tanto "talento" porta un bambino ad avere paura del kangaroo di matematica, allora non sarebbe meglio essere un po' meno bravi (o un po' meno consapevoli della propria bravura - e si torna al punto precedente) così da poter vivere serenamente?
TRE
Perchè so di avere ragione quando dico alla mia amica che deve accettare l'idea che un po' di sano egoismo può solo farle bene, che la ricerca della propria felicità è un sacrosanto diritto di ciascuno di noi e che sacrificare la sua idea di felicità al bene della sua famiglia è, alla lunga, un male e poi io mi sto preparando a fare esattamente la stessa cosa e sento di avere comunque ragione?
QUATTRO
Perchè la vita degli altri ci appare chiara, perchè ci sembra sempre possibile sgarbugliare i garbugli degli altri e i nostri invece no?

17 ottobre 2012

...però che stress!


So che è solo un piccolo problema, anzi probabilemnte non è neppure un problema: è solo un po' di sabbia nel letto o un sassolino (ma piccolo) nella scarpa, un pelucchino nell'occhio.
So che qualcuno, leggendo, penserà che non ho niente di meglio da fare che sottolineare queste inizie, però ho bisogno di raccontare e, se non lo faccio qui, dove mai potrei?

Dunque stiamo aspettando una risposta che potrebbe cambiarci la vita: cambierebbero città, lingua, abitudini, lavoro... cambierebbero davvero tante cose. Scuole. Amici. Squadra di basket e scuola di danza. Mille cose...

Da settembre aspettiamo questa risposta, ma che sia "una" e non, come sta succedendo, "una serie".

Prima è si, poi non si sa, poi forse però dopo, poi hanno preferito un altro, poi però tu non piaci a tizio e allora caio proverà a convincerlo, poi interviene sempronio che dice che tizio non conta e allora caio si fa da parte, poi interviene tizio e dice che sempronio non ha capito proprio bene perciò occorre organizzare un incontro: un pranzo a Basilea così ci conosciamo, poi però no perchè allora tizio si offende e non conviene...

Potrei andare avanti ma il senso di ciò che sta succedendo è chiaro, ed è chiaro anche perchè il nervosismo in casa cresce.

In questa situazione devo rispondere a RG che mi chiede dove andrà alle medie, a RP che mi chiede se può fare un'audizione alla Scala (ha sentito che una bambina della scuola è stata selezionata e vuole provarci anche lei... non sa neppure dov'è la Scala!!) e non so che risposta dare. Ovvio, rispondo "come se" non dovesse cambiare nulla ma io non lo so...

15 ottobre 2012

Piccola riflessione del lunedì mattina...


Questo fine settimana non sono stata bene: un piccolo disturbo per me completamente nuovo, doloroso si, ma per nulla grave. Non sapevo come affrontarlo per far passare il dolore e, ancora adesso, non sono sicura che sia competamente passato. Anzi, so per certo che non è ancora completamente passato.

E in tutto questo trambusto l'unico mio pensiero qual è stato?
"A me? Questa cosa strana è capitata davvero a me?"

Vivo in questa specie di bolla che mi protegge dai mali del mondo, una bolla ovviamente inesistente, che so che non esiste ma che mi ostino a sentire attorno a me e quando qualcosa capita (e le cose brutte capitano, oh se capitano!) la mia prima sensazione è incredulità.

13 ottobre 2012

Il meglio deve ancora venire

Papa': ehi rospo grande fammi vedere i tuoi tricipiti!!
Rospo Grande, tutto orgoglioso facendo i muscoli stile Braccio di Ferro: ecco papà, guarda!!!
Papa', tronfio e sorridente, tira su bene la manica della polo e, copiando il gesto di RG con posa plastica, dice: sarà mica un tricipite quello?!? Guarda qui!!!
Rospo Piccolo: hi hi hi papà, ti si vedono i peli delle ascelle!!!

12 ottobre 2012

Rospo grande, chi sei?

Stamattina il rospo grande (maschio, 10 anni) si è infilato nel lettone a farsi fare un paio di coccole in attesa che si liberasse il bagno. Le coccole, si sa, sono più soddisfacenti se, fra un grattino e una carezza, si chiacchiera...
Rospo Grande: mamma posso farti una domanda?
Mamma: certo (ronfff...)
RG: ma poi non pensi che io sia strano?
M: non so, tu prova (ronfff...) poi ti dico
RG: mamma, a te piace la tua vita?
M: (improvvisamente... bling! apro occhi, orecchie e cervello!!!) si certo, mi piace la mia vita.
RG: sai, anche a me piace un pochino, in realtà io mi sento vuoto
M: in che senso ti senti vuoto?
RG: non perche non ho una fidanzata, non è questo, è che io non ho figli
M: ...
RG: beh, certo, sono piccolo, ma sono curioso di conoscerli: chissà come saranno e chi saranno i miei figli...
M: ... si, anch'io ero curiosa di conoscerti: è stato divertente conoscerti (lo è ancora !)
RG: mamma...
M: dimmi
RG: ma a che età inizia l'età della stupidera?
M: diciamo fra i 13 e i 14 anni, a volte un po' prima a volte un po' dopo. A me un po' dopo
RG: bene, allora ho ancora 3 o 4 anni di tempo!!
M: è un sollievo. Papà è uscito dalla doccia: ora vado io, poi ti chiamo.
RG: mamma, mi copri che ho freddo? ... ronfff

Si ricorderà di questa conversazione? O l'avrà sognata?

11 ottobre 2012

Mi mancheranno...

Non c'è verso, non riesco a scrivere questo post!
Da giorni ormai apro, scribacchio e richiudo; penso e ripenso; ci giro attorno, rileggo poi cancello.
Ma perchè mi riesce cosi difficile? Non voglio dire nulla di straordinario, nessuna profonda perla di saggezza, niente che possa cambiare la vita a chicchessia... Nulla, eppure non riesco.

Non riesco a dire che fra qualche anno, quando saranno adolescenti, mi mancheranno i miei figli bambini.

Mi mancherà questa loro splendida età, ora che sono sufficientemente grandi da poterli considerare e trattare da persone razionali e intelligenti, già sufficientemente indipendenti da poterli lasciare andare un po', ma non troppo, così da poterli anche trattenere; ai quali dare spiegazioni quando ne chiedono ma solo dopo aver sollecitato riflessioni che, me ne avvedo sempre più frequentemente, sono in grado di fare autonomamente.

Mi mancheranno questi anni: chiedono coccole nel lettone o, in alternativa, di andare a dormire a casa di un'amica, si fanno leggere un libro pima di andare a dormire ma poi, quasi di nascosto, ne leggono uno ciascuno e chissà a che ora spengono la luce.
Lei che chiede di fare i buchi alle orecchie mentre si fa pettinare i capelli prima della lezione di danza, lui che racconta di essere stato strapazzato dall'allenatore di basket facendosi fare i grattini alla schiena. E intanto restano da soli a casa sempre più a lungo, studiano e ripetono senza bisogno di aiuto, fanno e disfano borse e cartelle, lui si fa anche la lavatrice con la divisa della squadra!
Sempre più grandi e più indipendenti ma ancora bambini, ancora "miei".

Lui osserva, smarrito e stupefatto, orde di studenti delle superiori: li trova brutti, disordinati, spettinati e volgari (a volte è vero!) e li confronta con se stesso, lui così lindo, pettinato, ordinato con il suo grembiulino blu della scuola e le mutande ben nascoste sotto i pantaloni (!) e mi chiede di "promettergli" che non diventerà mai come loro... dipendesse da me!
Lei osserva e non capisce gli atteggiamenti (e i corpi!) di quelle ragazzine che solo pochi mesi fa erano bambine come lei e oggi sono un passo avanti: in brufoletto, un accenno di seno, il carattere non più solare e semplice ma già un po' ombroso e scostante, la voglia di uscire da sole con le amiche...

La preadolescenza è dietro l'angolo e io non voglio, non sono pronta...

Ecco, stavolta sono arrivata in fondo ma che fatica.

10 ottobre 2012

Me ne sono accorta solo ora...


Ho pubblicato 100 post!!!
Urge festeggiare;-)