La società che non viene illuminata dai pensatori, finisce ingannata dai ciarlatani - de Condorcet
21 dicembre 2021
Aurora Boreale
16 dicembre 2021
Ma che due 🏀🏀
Volo da UK a Milano
scarica e stampa il covid pass con almeno 2 vaccinazioni
prenota il tampone da fare entro 24 ore dall'ingresso in Italia
compila e stampa il passante locator form
compila online la denuncia di ingresso in Lombardia sul sito dell'ast che sul sito del consolato pare che non sia obbligatorio mentre sul sito dell'astronomia pare di sì e tu cosa fai, corri il rischio?
a questi ultimi due signori devi dire chi sei, da dove vieni, dove abiti, dove vai, perché ci vai e caricare un unico file con i due documenti insieme, altrimenti ti tocca fare la quarantena
al check in le varie compagnie aeree hanno procedure diverse: chi vuole vedere e timbrare i documenti cartacei, chi si accontenta di vederli sul cellulare, chi li vuole caricati sul sito...
Quando atterri, chi aveva solo documenti elettronici viene accompagnato a un tavolo sul quale trova eterni formulari da compilare, migliaia di pagine che saranno conservate chissà dove, chissà da chi, chissà fino a quando...
Se tutto fila liscio, sei libero.
Volo Milano UK
chi è stato previdente si è procurato in UK e ha portato in Italia il kit per fare il tampone da casa. il problema non è far eil tampone, che ormai lo fanno anche i netturbini fra una ramazzata di marciapiede e uno svuotamento di cestini. il problema è farlo nei tempi giusti, perche scadono sempre prima. Quindi ben vengano i tamponi self service da caricare sulle app ( spero che funzionino...)
bisogna comunque prenotare il PCR day 2 e stare in isolamento fino alla ricezione di un esito negativo.
e bisogna anche compilare il locator form Uk che è molto ma molto più lungo di quello europeo (e non vorrai mica essere da meno, vero?) e vogliono conoscere anche il codice di prenotazione del PCR suddetto
che poi, ragioniamo: un tampone a meno di 24 ore dal volo e un altro entro 2 giorni dall'atterraggio, con questa novità dell'isolamento fino a esito negativo tutti ma proprio tutti lo fanno prima ancora di lasciare l'aeroporto. Quindi 2 tamponi in 12 ore, diciamo... Ma saranno scemi?!?!?! E va beh, paghiamo anche 'sta tassa.
A questo si aggiunge la Brexit... girano leggende metropolitane pesanti, i miei figli sono partiti col tesserino universitario e io mi porterò qualche documento che comprovi che abitiamo qui perchè c'è ci è stato trattenuto all'aeroporto 🤨
Un volo di due ore richiede tre giorni di preparazione... È esasperante!
15 dicembre 2021
Senza titolo
10 dicembre 2021
Confini
Di qua la Francia, di là il Belgio; di qua francese, di là fiammingo; di qua croissants, di là moules frites; di qua Macron, di là Filippo; di qua Arsenio Lupin, di là Hercule Poirot...
È ciò che lasciamo fuori che ci descrive, è il non-noi che ci definisce.
È attraverso i no dei loro genitori che i bambini costruiscono la loro identità, e è attraverso la scoperta dei nostri no che noi siamo in grado di definire chi siamo. Più tardi si fa, più difficile risulta, ma chi non lo fa passerà la vita a non capire la natura della sua felicità o, che è peggio, della sua infelicità.
Però però... i confini che racchiudono la percezione che noi abbiamo di noi stessi e che vorremmo certi, chiarissimi, implacabili, sono in realtà mutevoli, anzi: devono esserlo per la nostra stessa sopravvivenza.
Ma quanto male fa lasciare entrare ciò che avevamo messo fuori in quanto non-noi? E quanto male fa scoprire di aver lasciato entrare (per stanchezza, per distrazione, perché è sicuramente giusto così e ero io sbagliata, perché... ma quanti sono i "perché" che ci diciamo, le scuse che troviamo?) ciò che era fuori e là doveva rimanere?
Lo facciamo sempre: scegliamo il percorso professionale sicuro per far contento papà, ci fidanziamo col ragazzo "giusto" che piace tanto alla mamma, compriamo il cappotto perbene che piace tanto alla nonna. Poi, quando esplodiamo e ricacciamo fuori dalla nostra vita quello che mai avremmo dovuto far entrare finiamo comunque per star male.
Cosí come il pane altrui, anche un io-altro-da-sè sa di sale e brucia.
27 novembre 2021
Ma non è una cosa seria
Sono allibita!
Voglio disdire l'abbonamento al Corriere online. Vado sul sito, alla pagina del mio account, cerco come disdire (cerco, capite, lo devo cercare...) e scopro che posso disdire, bontà loro, utilizzando 4 (quattro) diverse modalità: telefonando al numero 02 eccetera (telefonando?!?!?!), chiedendo di essere richiamata (ma mica voglio chiacchierare!), mandando una PEC (una PEC??? per l'abbonamento online a un quotidiano??? Ma quando ho sottoscritto l'abbonamento ho cliccato su "conferma", non ho mandato una PEC!!!) e, da ultuimo, udite udite... mandando UN FAX 😳
Un Fax
Nel 2021
Per disdire un abbonamento online
Ma, @%*&%@, stiamo parlando del Corriere della Sera, non del Giornalino dell'Oratorio dei SS Naborre e Felice che, poveretto, il parroco ha 94 anni e si sente moderno col fax, il Corriere della Sera, cribbio.
Ma cosa credono, che a rendere la vita complicata poi la gente rinuncia a disdire l'abbonamento???
Ma questi sono scemi. Io qui verso un assegno caricando sulla app della banca la sua foto, faccio la dichiarazione dei redditi online e pago le tasse con la carta di credito, altro che PEC...
Vabbè, poi passa, ma sappiate che un mondo diverso è possibile.
25 novembre 2021
Thanksgiving
Ringrazio perché ho amiche care che mi vogliono bene nonostante me
Ringrazio perché ho una casa calda e pulita, e posso pagare la spesa tutte le settimane
Ringrazio perché posso permettermi qualche sfizio e anche perché gli sfizi che mi piace togliermi sono alla mia portata (che sia fortuna o inconsapevole rinuncia, chi può saperlo...)
Ringrazio perché vado a casa a Natale
Ringrazio perché i miei figli sono ancora felici di passare del tempo con noi
Ringrazio perché lui e io siamo ancora noi
Ringrazio perché il mio ficus sopravvive da mesi alle mie cure
Ringrazio perché, benché non bella, ho un aspetto decoroso e gradevole
Ringrazio perché, sebbene priva di particolari talenti, sono sufficientemente intelligente da poter imparare qualcosa di nuovo quando me ne viene la voglia
Ringrazio perché, sempre nonostante la suddetta mancanza di talenti, ho quel minimo di cultura e di sensibilità al bello che mi permette di apprezzare alcune delle tante manifestazioni del genio umano: la musica e l'architettura, soprattutto, ma anche quel po' di letteratura e di pittura alla mia portata.
Ringrazio perché sono andata dall'oculista e i miei occhi non sono peggiorati
Ringrazio perché il mondo è pieno di luoghi che non ho ancora visitato, libri che non ho ancora letto, film che non ho ancora visto, musica che non ho ancora ascoltato
...il tutto in ordine sparso
16 novembre 2021
05 novembre 2021
Piccola riflessione di un venerdì sera qualunque
Riflettevo che in natura la scomparsa di un bruco lascia spazio a una farfalla.
Il genere umano è diverso: quando scompaiono le farfalle ecco apparire il bruco.
Anzi, un vero e proprio verme, lasciatemelo dire
02 novembre 2021
Di quà o di là? (Rubando l'idea di Andrea)
Esco da casa mia e fatti pochi passi devo scegliere se andare a dx
31 ottobre 2021
La versione di Chiara
30 ottobre 2021
Sì o no
Quando da bambina andavo a far compere con mia mamma, se ero indecisa su qualcosa il suo suggerimento per trarmi d'impaccio era: "Se non sai se ti piace oppure no, allora è no".
Avrei imparato crescendo che non è sempre così facile, che scarpe e cappotti non possono essere presi a paradigma dell'esistenza.
Ho imparato, soprattutto, che spesso la risposta alle domande importanti non è né sì né no, ma un ben più sfuggente "ni", e che oltre a destra e sinistra esistono diverse possibilità: fermarsi a riposare sotto l'albero, ad esempio, o scegliere di battere un nuovo sentiero, che a seguire quelli già tracciati son proprio capaci tutti.
Sulle tre forme di intimità (Ce ne sono altre?)
Riflettevo...
Esiste l'intimità fisica, che tutti crediamo di conoscere benissimo e che pertanto non vale la pena di indagare. Fatta di baci&abbracci, è facile da riconoscere e da definire. Passiamo oltre.
Esiste poi una forma di intimità che chiamerei "intellettuale". È alla basa di certe favolose conversazioni, quando due cervelli in sintonia si parlano (fuochi d'artificio, scansatevi!). Talvolta è una intimità sbilanciata, perchè magari uno dei due cervelli è più abile dell'altro, perchè più erudito o più esperto; oppure perchè uno dei due è in soggezione, riconoscendo, magari a torto, prerogative "alte" all'interlocutore. Diventa invece meravigliosa quando i rapporti di equilibrio sono bilanciati, e le conversazioni sono davvero scambi di opinioni alla pari, senza che nessuno, presuntuosamente, si arroghi il ruolo di guida, nelle sue infinite forme. Questa, a mio parere, è la vera intimità intellettuale.
Esiste infine una forma di intimità che chiamerei quotidiana, Fatta di piccole cose, è difficile da descrivere; la si riconosce da dettagli che talvolta sfuggono anche a chi ne gode i frutti. Lasciare spazi di solitudine e silenzio avendo fatto spazio in bagno e nell'armadio per i suoi oggetti. Fare entrare con semplicità, entrare con naturalezza. Accogliere la sua vita nella routine della mia, adattandola (perchè è così che si fa) ma non stravolgendola (perchè non è così che sento il cambiamento). È contemporaneamente conseguenza e causa di una vicinanza (fisica e mentale, ma senz'altro più mentale che fisica) costante, discreta e premurosa. È fragile, ha a che fare con i nostri limiti, limiti che si spostano continuamente man mano che l'intimità cresce. Ha il calore e la dolcezza di una tazza di cioccolata calda ma, come questa, può essere stucchevole e ustionante. Non tutti ne sono capaci, per alcuni resterà sempre una forma di intrusione (agita o subita o entrambe): certe relazioni, anche importanti, si chiudono per questa ragione (e parlo, purtroppo, per esperienza personale... ah com'è difficile crescere!)
Il punto è che, presa singolarmente, nessuna di queste tre forme di intimità sarà mai sufficiente, e individui diversi richiedono diverse... proporzioni (?). L'armonia fra le nostre ideali "proporzioni" è importante.
O magari ci sono altre intimità e io non le vedo?
PS: ho riletto e, ok, sembra una relazione più che un post 😅😅 abbiate pazienza, pliiizzzz...
08 ottobre 2021
Giovedì gnocchi, venerdì...
04 ottobre 2021
Cosmica
20 settembre 2021
Meno sette
05 agosto 2021
Abbacinante
04 agosto 2021
...prendi il volo!
Sei arrivata con l'ultima piena e questo, in quella città che sa ancora di paese, non è esattamente un complimento! Ma tu, magnifica sorpresa, non lo sai e tiri dritto come solo tu sai fare: punti in altissimo ma tieni i piedi ben piantati per terra; osservi, noti e ricordi tutto ma non giudichi niente; fai scelte di vita in totale autonomia ma mi chiedi un parere sugli occhiali nuovi; balli scatenata quando dovresti sparecchiare e canti all'ora di colazione.
Sei bella senza essere appariscente, intelligente senza parere, appassionata ma non secchiona, leggera ma mai superficiale.
Da Zero a Diciotto in un soffio... Auguri, Mati: eri uno scriciolo, guardati adesso!!
13 luglio 2021
Dire, Fare... Brigare
Ci sono uomini del "dire" e uomini del "fare", sostiene la mia amica.
Fini conoscitori dell'anima umano, i primi, raffinati conversatori, talvolta pozzi di cultura, tanto affascinanti a tavola quanto, talvolta, inutili se si fulmina una lampadina. Viaggiano con la mente verso destinazioni irraggiungibili in treno, costruiscono interi mondi immaginari e là dentro si perdono, confondendoli con (o forse preferendoli a) la realtà.
Maestri nell'alleviare le fatiche quotidiane i secondi, straordinari nella gestione della routine spesa-mestieri-lavoro, fanno della preparazione di una zuppa calda per cena una dichiarazione d'amore. Viaggiano, dopo aver pianificato il pianificabile, verso ciò che di meraviglioso il mondo e il loro portafogli hanno da offrire e, alla fine del viaggio, svuotano valigie e fotocamere.
Io, che negli anni della mia adolescenza ero un'inguaribile romantica, avevo scelto come possibile compagno di vita un uomo del dire, trovandomi poi sommersa, oltre che di straordinarie parole, di cose da fare senza altro aiuto che un cortese: tranquilla, non c'è fretta, io posso aspettare... bontà sua.
Ho conseguentemente scoperto il fascino del compromesso e, al prezzo di conversazioni meno brillanti, ho privilegiato la serena e sicura presenza di un uomo dalle mani d'oro e, soprattutto, graniticamente affidabile: quello che dice, fa. Senza il suo discreto aiuto, quest'anno non sarei riuscita a fare quello che ho fatto.
Una vita serena non è ciò che sogna un'adolescente, ma si cresce e, dopo anni sulle montagne russe, era esattamente quello di cui avevo voglia e, forse, bisogno. Mi mancano le profonde conversazioni? Sì, inutile negarlo. Ma per quelle ho straordinarie amiche e un figlio che evidentemente assomiglia più a me che a lui.
Forse troppo, ma questa è un'altra storia!
Ps: questa non vuol essere una lezione, è solo una microbica riflessione conseguente a una domanda circa il valore o il disvalore del compromesso.
20 aprile 2021
10 anni
10 aprile 2021
24 marzo 2021
Idealismo vs Pragmatismo
Io sono un'idealista e, in un mondo i cui il pragmatismo vince, io perdo.
Quando insegno, cerco di spiegare perché succede qualcosa, ma loro preferiscono imparare a memoria una formula.
Quando scrivo una lettera di presentazione, descrivo i miei ideali sulla scuola e sul rapporto docente-discente, ma loro cercano percentuali di successo agli esami. Non sono mai stata una persona concreta, fatico a capire le regole non scritte e non so muovermi nelle grandi aziende.
Quando leggo, immagino le emozioni dietro la scelta di una parola, altri vogliono solo scoprire come va a finire la storia.
Quando studio, cerco le origini per capire il processo, ma si preferisce chi arriva spedito al risultato.
Quando ascolto, mi calo nei sentimenti dei miei interlocutori al punto che soffro o gioisco con loro, ma non so mai offrire una soluzione, una via d'uscita o anche solo un diverso punto di vista che dia momentaneo sollievo.
Altri vincono, io perdo.
PS: ...e questa è una sbirciatina sulla mia vita segreta.
21 marzo 2021
Tre vite
"Tutti gli esseri umani hanno tre vite:una pubblica, una privata e una segreta"(G. Garcia Marquez)
Ricordo ancora con orrore il titolo di un tema dei tempi del liceo: "Vita segreta sotto i banchi di scuola"... orribile, serve talento da vendere per tirare fuori qualcosa di decente da questi titolo. Da allora l'idea di parare di segreti mi turba (d'altronde se se ne parla che segreti sono?), ma tant'è.
Una maschera, da abbinare al vestito buono e a un sorriso smagliante. Un volto onesto, da riservare a chi ci vuole bene nonostante. E poi noi stessi, con i quali talvolta non riusciamo a fare pace. Ecco, messa cosi mi pare più affrontabile.
La maschera: io che ci provo e non mollo, che raggranello briciole di cose riuscite bene e le confeziono elegantemente per renderle presentabili, come quei cesti natalizi che nascondono la loro desolante pochezza in un tripudio di carte scintillanti e nastri colorati.
Il mio volto onesto: io che per provarci e non mollare faccio una fatica mostruosa, tiro sera con un biscotto a colazione e una barretta a pranzo per poi lavorare fino alle undici, io che poi non dormo perché quando si è troppo stanchi succede.
Infine me stessa: io che a stento trattengo le lacrime guardando la foto di mio padre e vorrei tanto essere a casa per la sua festa, io che non ce la faccio e piango davanti alla mia mentore che mi dice dove sbaglio, io che... non dirò altro perché i segreti sono segreti.
Abbiamo tutti un mondo esclusivamente nostro, dentro, e lo proteggiamo con le unghie. Ogni tanto qualcuno prova a darci una sbirciatina, ma è già tanto se lasciamo intravedere un'inezia.
20 febbraio 2021
Come stai?
Tutto il mondo è paese.
Qui, come altrove, al "come va?" di rito si risponde cercando di non dare troppo fastidio; non ci si concede neppure quell'"abbastanza bene" che comunque è mal visto anche a casa, dato che potrebbe dar luogo a imbarazzanti disquisizioni sul motivo di quell'avverbio così irrituale.
Ci diciamo desiderosi di rapporti veri, trasparenti e intimi, ma poi restiamo sulla superficie, accontentandoci di quel poco che riusciamo a raggranellare fra le pieghe di un formalismo che, nato come cornice, ha finito per diventare barriera.
Qui sono tutti molto carini. Le mail iniziano tutte con auspici di buona salute per l'intera famiglia, il buongiorno e la stretta di mano sono sempre (sempre) accompagnati da gentili domande sulla qualità del viaggio e sul generale andamento della settimana e i siti delle aziende sono tutto un "noi rispettiamo l'equilibrio di vita dei nostri dipendenti".
Ma è tutto finto. Se non ti informi passi per quella che non rispetta la forma, nel mio caso viene considerata una conseguenza del mio non essere british, che, in questo contesto, non indica la nazionalità bensì la (mal)educazione: tollerata, ma solo fino a un certo punto.
Se non ti informi passi per quella che non rispetta la forma, dicevo, ma poi nessuno si cura di rispondere. Se mandi una mail alle 9pm ricevi la risposta entro un'ora, alla faccia dell'equilibrio fra vita professionale e vita privata.
Vorrei che qualcuno mi chiedesse come sto perchè interessato alla risposta. E vorrei che qualcuno rispondesse davvero alla mia domanda, che non è sempre solo formale.
(Poi, va da sé, talvolta non rispondo per evitare che l'interlocutore si preoccupi, ma questa è un'altra faccenda)
10 febbraio 2021
20 gennaio 2021
...e però in Italia...
"Sì, ok, c'è il covid anche lì, però qui è diverso"
Vediamo...
UK 91470 decessi (1820 solo oggi) e 3.466.849 casi (Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/)
Più di 2000 pub hanno chiuso per sempre quest'anno, il doppio del precedente. (https://www.morningadvertiser.co.uk/Article/2020/12/09/How-many-pubs-closed-in-2020)
Il numero dei bambini aventi diritto al pasto gratuito a scuola è cresciuto di circa 1.000.000, che si aggiunge al 1.400.000 pre pandemia. Per i pigri, fa un incremento del 71.43%. (https://amp.theguardian.com/education/2020/oct/12/surge-in-number-of-uk-children-applying-for-free-school-meals). Ricordo un preside che, a inizio del primo lockdown, ha pregato di essere autorizzato a portare i pasti al domicilio dei bambini perchè quello della scuola è, per molti, il solo pasto decente della giornata.
Sono falliti o rischiano, fra gli altri: Bonmarché (1.500 licenziamenti) Arcadia (13.000 licenziamenti) Peacocks e Jeager (circa 5.000) Debenhams (12.000). (https://www.theguardian.com/business/2021/jan/01/from-laura-ashley-to-debenhams-the-biggest-retail-collapses-of-2020).
Licenziamenti 369.919 (ottobre 2020) contro 311.494 del picco della crisi del 2008 (https://www.ons.gov.uk/employmentandlabourmarket/peopleinwork/employmentandemployeetypes/bulletins/uklabourmarket/december2020).
Ore lavorate: Febbraio 2020 1.051.000; Giugno 2020 842.000.
Scuola: aperte per bambini vulnerabili e figli dei key workers, tutti gli altri in online learning. In certe zone, solo il 37% degli studenti segue regolarmente le lezioni. (https://www.theguardian.com/education/2020/dec/15/huge-gaps-in-classroom-time-for-pupils-across-england-figures-show). Per cercare di ovviare al problema, lo Stato ha fornito 700.000 laptop e altri 300.000 sono in arrivo (https://www.gov.uk/government/news/hundreds-of-thousands-more-laptops-to-support-disadvantaged-pupils-learn-at-home) e molti provider internet hanno regalato traffico dati alle scuole (https://www.theguardian.com/education/2021/jan/18/free-fast-broadband-service-launched-in-uk-to-support-home-schooling). Questo significa che almeno 1.000.000 di bambini non ha strumenti per la DAD.
Forse è il caso di smettere di fare una gara fra chi sta peggio.