21 dicembre 2021

Aurora Boreale

 

Cos'è la bellezza, se non qualcosa di inspiegabile, evanescente, intangibile, personalissima?

La scienza può capire come funziona un fenomeno ma non potrà mai spiegare perché il suo risultato ci appare bello: perché l'armonia di una sonata di Beethoven è bella? Perché le marine di Aivazovsky o le signore di Boldini sono belle? Perché un'aurora boreale è bella?

Anni fa ho letto un libro l'autore del quale tentava di spiegare scientificamente che la dodecafonia non può essere percepita "bella" per una quesitone di rapporto fra la lunghezza del canale uditivo e le frequenze utilizzate in quel tipo di musica (ho semplificato moltissimo i contenuti di "Armonia Celeste e Dodecafonia" - Andrea Frova - BUR, libro bellissimo per chi non teme un po' di fisica). Ma gli estimatori di tale genere musicale si sono sollevati inorriditi, perché alle loro orecchie (educate? col canale uditivo della lunghezza giusta? snob?) Schönberg ha donato bellezza.

Mi fermo qui, suona il telefono e oggi rispondo a tutte le chiamate 😉






16 dicembre 2021

Ma che due 🏀🏀

Volo da UK a Milano

scarica e stampa il covid pass con almeno 2 vaccinazioni

prenota il tampone da fare entro 24 ore dall'ingresso in Italia

compila e stampa il passante locator form

compila online la denuncia di ingresso in Lombardia sul sito dell'ast che sul sito del consolato pare che non sia obbligatorio mentre sul sito dell'astronomia pare di sì e tu cosa fai, corri il rischio?

a questi ultimi due signori devi dire chi sei, da dove vieni, dove abiti, dove vai, perché ci vai e caricare un unico file con i due documenti insieme, altrimenti ti tocca fare la quarantena

al check in le varie compagnie aeree hanno procedure diverse: chi vuole vedere e timbrare i documenti cartacei, chi si accontenta di vederli sul cellulare, chi li vuole caricati sul sito...

Quando atterri, chi aveva solo documenti elettronici viene accompagnato a un tavolo sul quale trova eterni formulari da compilare, migliaia di pagine che saranno conservate chissà dove, chissà da chi, chissà fino a quando...

Se tutto fila liscio, sei libero.

Volo Milano UK

chi è stato previdente si è procurato in UK e ha portato in Italia il kit per fare il tampone da casa. il problema non è far eil tampone, che ormai lo fanno anche i netturbini fra una ramazzata di marciapiede e uno svuotamento di cestini. il problema è farlo nei tempi giusti, perche scadono sempre prima. Quindi ben vengano i tamponi self service da caricare sulle app ( spero che funzionino...)

bisogna comunque prenotare il PCR day 2 e stare in isolamento fino alla ricezione di un esito negativo.

e bisogna anche compilare il locator form Uk che è molto ma molto più lungo di quello europeo (e non vorrai mica essere da meno, vero?) e vogliono conoscere anche il codice di prenotazione del PCR suddetto

che poi, ragioniamo: un tampone a meno di 24 ore dal volo e un altro entro 2 giorni dall'atterraggio, con questa novità dell'isolamento fino a esito negativo tutti ma proprio tutti lo fanno prima ancora di lasciare l'aeroporto. Quindi 2 tamponi in 12 ore, diciamo... Ma saranno scemi?!?!?! E va beh, paghiamo anche 'sta tassa.

A questo si aggiunge la Brexit... girano leggende metropolitane pesanti, i miei figli sono partiti col tesserino universitario e io mi porterò qualche documento che comprovi che abitiamo qui perchè c'è ci è stato trattenuto all'aeroporto 🤨

Un volo di due ore richiede tre giorni di preparazione... È esasperante!

15 dicembre 2021

Senza titolo


«Sì, proprio in questo bosco era quella quercia, con la quale s’andava d’accordo» pensò il principe Andrea, cercando verso sinistra e ammirando, senza riconoscerlo, l’albero che cercava. La vecchia quercia, trasformata, allargando in cupola verde la folta chioma piena di succo vitale, ondulava appena, quasi si pavoneggiasse ai raggi del tramonto. Non più ferite sulle braccia aspre e nodose; non più sconforto nè amara sfiducia. Le giovani foglie sbucavano direttamente dalla scorza rugosa del tronco e dei rami, tanto da lasciar dubitare che proprio fossero germogliate da quella decrepitezza. «Sì» pensò il principe Andrea, preso da un senso inconsapevole di giovinezza rinascente, «è la stessa quercia di prima.»
(Lev Tolstoj, Guerra e Pace, Libro II, parte 3, cap 3)

10 dicembre 2021

Confini


Di qua la Francia, di là il Belgio; di qua francese, di là fiammingo; di qua croissants, di là moules frites; di qua Macron, di là Filippo; di qua Arsenio Lupin, di là Hercule Poirot... 

È ciò che lasciamo fuori che ci descrive, è il non-noi che ci definisce.

È attraverso i no dei loro genitori che i bambini costruiscono la loro identità, e è attraverso la scoperta dei nostri no che noi siamo in grado di definire chi siamo. Più tardi si fa, più difficile risulta, ma chi non lo fa passerà la vita a non capire la natura della sua felicità o, che è peggio, della sua infelicità.

Però però... i confini che racchiudono la percezione che noi abbiamo di noi stessi e che vorremmo certi, chiarissimi, implacabili, sono in realtà mutevoli, anzi: devono esserlo per la nostra stessa sopravvivenza.

Ma quanto male fa lasciare entrare ciò che avevamo messo fuori in quanto non-noi? E quanto male fa scoprire di aver lasciato entrare (per stanchezza, per distrazione, perché è sicuramente giusto così e ero io sbagliata, perché... ma quanti sono i "perché" che ci diciamo, le scuse che troviamo?) ciò che era fuori e là doveva rimanere?

Lo facciamo sempre: scegliamo il percorso professionale sicuro per far contento papà, ci fidanziamo col ragazzo "giusto" che piace tanto alla mamma, compriamo il cappotto perbene che piace tanto alla nonna. Poi, quando esplodiamo e ricacciamo fuori dalla nostra vita quello che mai avremmo dovuto far entrare finiamo comunque per star male.  

Cosí come il pane altrui, anche un io-altro-da-sè sa di sale e brucia.



27 novembre 2021

Ma non è una cosa seria

 Sono allibita!

Voglio disdire l'abbonamento al Corriere online. Vado sul sito, alla pagina del mio account, cerco come disdire (cerco, capite, lo devo cercare...) e scopro che posso disdire, bontà loro, utilizzando 4 (quattro) diverse modalità: telefonando al numero 02 eccetera (telefonando?!?!?!), chiedendo di essere richiamata (ma mica voglio chiacchierare!), mandando una PEC (una PEC??? per l'abbonamento online a un quotidiano??? Ma quando ho sottoscritto l'abbonamento ho cliccato su "conferma", non ho mandato una PEC!!!) e, da ultuimo, udite udite... mandando UN FAX 😳 

Un Fax

Nel 2021

Per disdire un abbonamento online

Ma, @%*&%@, stiamo parlando del Corriere della Sera, non del Giornalino dell'Oratorio dei SS Naborre e Felice che, poveretto, il parroco ha 94 anni e si sente moderno col fax, il Corriere della Sera, cribbio.

Ma cosa credono, che a rendere la vita complicata poi la gente rinuncia a disdire l'abbonamento???

Ma questi sono scemi. Io qui verso un assegno caricando sulla app della banca la sua foto, faccio la dichiarazione dei redditi online e pago le tasse con la carta di credito, altro che PEC...

Vabbè, poi passa, ma sappiate che un mondo diverso è possibile.

25 novembre 2021

Thanksgiving


Ringrazio perché in famiglia siamo tutti sani (almeno quella strettissima)

Ringrazio perché ho amiche care che mi vogliono bene nonostante me

Ringrazio perché ho una casa calda e pulita, e posso pagare la spesa tutte le settimane

Ringrazio perché posso permettermi qualche sfizio e anche perché gli sfizi che mi piace togliermi sono alla mia portata (che sia fortuna o inconsapevole  rinuncia, chi può saperlo...)

Ringrazio perché vado a casa a Natale

Ringrazio perché i miei figli sono ancora felici di passare del tempo con noi

Ringrazio perché lui e io siamo ancora noi

Ringrazio perché il mio ficus sopravvive da mesi alle mie cure

Ringrazio perché, benché non bella, ho un aspetto decoroso e gradevole 

Ringrazio perché, sebbene priva di particolari talenti, sono sufficientemente intelligente da poter imparare qualcosa di nuovo quando me ne viene la voglia

Ringrazio perché, sempre nonostante la suddetta mancanza di talenti, ho quel minimo di cultura e di sensibilità al bello che mi permette di apprezzare alcune delle tante manifestazioni del genio umano: la musica e l'architettura, soprattutto, ma anche quel po' di letteratura e di pittura alla mia portata.

Ringrazio perché sono andata dall'oculista e i miei occhi non sono peggiorati

Ringrazio perché il mondo è pieno di luoghi che non ho ancora visitato, libri che non ho ancora letto, film che non ho ancora visto, musica che non ho ancora ascoltato

...il tutto in ordine sparso


05 novembre 2021

Piccola riflessione di un venerdì sera qualunque

 


Riflettevo che in natura la scomparsa di un bruco lascia spazio a una farfalla.

 Il genere umano è diverso: quando scompaiono le farfalle ecco apparire il bruco.

 Anzi, un vero e proprio verme, lasciatemelo dire

02 novembre 2021

Di quà o di là? (Rubando l'idea di Andrea)




Esco da casa mia e fatti pochi passi devo scegliere se andare a dx


...o a sinistra


Decido per la destra e passo davanti alla casa del mio vicino.


Il grosso papavero che decora la facciata onora Remembrance Day, tradizione inaugurata nel 1919 per ricordare i caduti della Grande Guerra. Infatti, alle 11 dell'undicesimo giorno dell'undicesimo mese l'Armistizio ha segnato la fine della guerra. Ancora oggi tutti gli inglesi decorano cappotti, targhe delle auto, case con questi "poppies": i bambini li disegnano e ritagliano, se ne trovano allegati alle riviste, i volontari di tutte le charities ne vendono esemplari in panno o metallo per raccogliere fondi. Vecchie signore li applicano ai loro cappelli, le amministrazioni li appendono ai lampioni delle strade... una commovente manifestazione di pubblico rispetto e sincera gratitudine. Attorno a metà mese,  il mio vicino sostituirà il grosso poppy con un'ancora più grossa slitta: l'importante è festeggiare!!!


Questo è uno scorcio del mio quartiere: una distesa di casette senza recinzioni, praticello davanti e un giardino un po' più grande dietro. Le strade si assomigliano tutte e, benchè io viva qui da ormai più di 4 anni, talvolta ancora mi perdo 😅
Come ogni quartiere che si rispetti, abbiamo un microbico parco giochi per i piccoli


...la scuolina elementare (che è anche dove voto in quelle rare occasioni nelle quali mi è consentito farlo)


...e l'ingresso all'area giochi-corsa-passeggiate fate un po' voi  


È un lungo percorso, con svariati accessi in punti diversi del quartiere e oltre (restando in campagna, si raggiunge il villaggio a nord e quello a sud della mia città, costeggiando canali e campi coltivati).
Ovviamente, fatti pochi passi occorre scegliere se andare a destra 


...o a sinistra


Oggi andrò a sinistra:


Veramente lo faccio sempre: il tratto di sentiero che piega verso sud è meno interessante. Meglio andare a nord; se l'intenzione è raggiungere i quartieri meridionali, se ne avrà l'opportunità più avanti, lungo il canale.



A cinque minuti di passeggiata si ha l'impressione di aver lasciato la città, vorrei che poteste sentire il profumo dell'aria...


Questa è la nuova espansione del quartiere, pochi metri di verde lasciato alla natura lo separano dal sentiero e, fra pochissimo, tornerà ad essere invisibile.



L'ombra lunga delle mattine invernali... non sono mai tanto alta e magra come in questa stagione!!
Attraversando il ponte sospeso, 


si supera la tangenziale, che sembra tanta roba ma, in realtà, è lunga di qui a lì (non sogghignino i milanesi...)


Dall'altro lato si trovano due sentieri paralleli: uno fra strada e canale, l'altro fra canale e campi. Io, pavida, considerando la pioggia di questi giorni e conoscendo il fondo del sentiero oltre il canale, per oggi ho deciso di camminare sul primo. Appena ghiaccia andrò sull'altro!

Bacche rosse occhieggiano dalle siepi di rose selvatiche...


Anche il sole occhieggia...


E si prosegue così, fra bellezze spontanee


...e tocchi umani


Arrivo, come mio solito, al ponte n4, faccio tana e torno indietro


Stavolta cammino col sole neglli occhi, che regala scorci suggestivi (ma io, pessima fotografa, non sono capace di render loro giustizia)

Di nuovo il ponte sospeso, che vi risparmio, di nuovo una scelta fra destra e sinistra (destra, cambio strada), e subito dopo ancora, ma stavolta sinistra


Pochi passi, e mi ritrovo nel cuore della nuova espansione del quartiere: casette...


...casone


...tracce di bambini


Arrivata all'altezza della scuolina elementare, decido coraggiosamente, sprezzante del pericolo, di oltrepassare il cancelletto pedonale...


...e avventurarmi lungo il fiume
 

Il sentiero, protetto da rari, fragili parapetti...


... conduce all'ennesimo ponte sospeso



...attraversato il quale, ormai infangata fino alle caviglie...



...chiudo il cerchio della mia passeggiata, giungendo a casa.

 (Ispirandomi a https://andreasacchini.blogspot.com/2021/09/la-mia-camminata-tipo-tra-degrado-e.html)










31 ottobre 2021

La versione di Chiara

Un amore che "ci capiamo"
Rispetto
Una casa piena di musica, quella bella
Una casa piena di libri
La "mia" casa
Chiacchiere fra pochissime amiche, (anche questa è intimità)
Un caffè, o un tè, o un bicchiere di buon vino a seconda dell'ora 
I miei figli e le loro confidenze 
L'estate del nord: cieli tersi, un tepore appena percepibile e luce infinita
L'autunno e i suoi colori
Le mie gatte che fanno le fusa
Camminare lontano da tutto

No
Rumore
Chiacchiericcio superficiale e banale
Invidia, rancore, cose non dette, sottintesi
Caldo che sfinisce e fa sudare 
La sporcizia, quella morale, che non si lava via con una doccia
Avarizia di tempo e di sentimenti, aridità come ha detto Chiara
L'incapacità di comprendere e apprezzare la fatica degli altri, egocentrismo 
L'attenzione ossessiva a minuzie di nessun conto
La mancanza di luce. Non il buio notturno, quello è una benedizione. Intendo nebbia, caligine, smog... sfumano i contorni, ovattano la percezione 
Il cambio dell'ora, da legale a solare: stasera sarà durissima 😅


30 ottobre 2021

Sì o no

 


Quando da bambina andavo a far compere con mia mamma, se ero indecisa su qualcosa il suo suggerimento per trarmi d'impaccio era: "Se non sai se ti piace oppure no, allora è no".

Avrei imparato crescendo che non è sempre così facile, che scarpe e cappotti non possono essere presi a paradigma dell'esistenza.

Ho imparato, soprattutto, che spesso la risposta alle domande importanti non è né sì né no, ma un ben più sfuggente "ni", e che oltre a destra e sinistra esistono diverse possibilità: fermarsi a riposare sotto l'albero, ad esempio, o scegliere di battere un nuovo sentiero, che a seguire quelli già tracciati son proprio capaci tutti.


Sulle tre forme di intimità (Ce ne sono altre?)

 


(immagine remobassetti.it)


Riflettevo...

Esiste l'intimità fisica, che tutti crediamo di conoscere benissimo e che pertanto non vale la pena di indagare. Fatta di baci&abbracci, è facile da riconoscere e da definire. Passiamo oltre.

Esiste poi una forma di intimità che chiamerei "intellettuale". È alla basa di certe favolose conversazioni, quando due cervelli in sintonia si parlano (fuochi d'artificio, scansatevi!). Talvolta è una intimità sbilanciata, perchè magari uno dei due cervelli è più abile dell'altro, perchè più erudito o più esperto; oppure perchè uno dei due è in soggezione, riconoscendo, magari a torto, prerogative "alte" all'interlocutore. Diventa invece meravigliosa quando i rapporti di equilibrio sono bilanciati, e le conversazioni sono davvero scambi di opinioni alla pari, senza che nessuno, presuntuosamente, si arroghi il ruolo di guida, nelle sue infinite forme. Questa, a mio parere, è la vera intimità intellettuale.

Esiste infine una forma di intimità che chiamerei quotidiana, Fatta di piccole cose, è difficile da descrivere; la si riconosce da dettagli che talvolta sfuggono anche a chi ne gode i frutti. Lasciare spazi di solitudine e silenzio avendo fatto spazio in bagno e nell'armadio per i suoi oggetti. Fare entrare con semplicità, entrare con naturalezza. Accogliere la sua vita nella routine della mia, adattandola (perchè è così che si fa) ma non stravolgendola (perchè non è così che sento il cambiamento). È contemporaneamente conseguenza e causa di una vicinanza (fisica e mentale, ma senz'altro più mentale che fisica) costante, discreta e premurosa. È fragile, ha a che fare con i nostri limiti, limiti che si spostano continuamente man mano che l'intimità cresce. Ha il calore e la dolcezza di una tazza di cioccolata calda ma, come questa, può essere stucchevole e ustionante. Non tutti ne sono capaci, per alcuni resterà sempre una forma di intrusione (agita o subita o entrambe): certe relazioni, anche importanti, si chiudono per questa ragione (e parlo, purtroppo, per esperienza personale... ah com'è difficile crescere!)

Il punto è che, presa singolarmente, nessuna di queste tre forme di intimità sarà mai sufficiente, e individui diversi richiedono diverse... proporzioni (?). L'armonia fra le nostre ideali "proporzioni" è importante.

O magari ci sono altre intimità e io non le vedo?

PS: ho riletto e, ok, sembra una relazione più che un post 😅😅 abbiate pazienza, pliiizzzz...

08 ottobre 2021

Giovedì gnocchi, venerdì...


Gli inglesi non amano cucinare, sarà per questo che mangiano male. Talvolta, però, la loro pigrizia è all'origine di ricettine deliziose e velocissime, come questa.
In una ciotola unite velocemente 150 gr di burro non salato a 300 gr di farina e 300 gr di zucchero di canna. Aggiungete anche mezza bustina di lievito. Otterrete un composto simile a sabbia: versatene metà in una teglia (la mia è 20 x 30 cm) e livellatelo col dorso di un cucchiaio, come a fare il fondo di una cheesecake. 
All'altra metà aggiungete 2 uova e 300 ml di panna acida. Mescolate velocemente e non preoccupatevi se l'impasto non è omogeneo. Versate il tutto nella teglia, direttamente sopra il primo strato, e livellate.
Aggiungete frutta tagliata grossolanamente: io ho usato le prugne (il loro gusto acidulo stempera la follia dei 3 etti di zucchero!), ma vanno bene fragole, pesche, albicocche... qualunque frutto di stagione.
40 minuti in forno a 160°C, ma verificate con lo stecchino la cottura: i forni sono animali strani, fanno sempre di testa loro!
E, mi raccomando: resistete alla tentazione di assaggiarla bollente ;-)

04 ottobre 2021

Cosmica

C ome granelli di sabbia nei sandali
O stinatamente si infilano nella mia mente
S ilenziosi pensieri (la solitudine fa questo effetto)
M aldestramente mediati da una razionalità 
I mpotente
C osa mai può un povero cervello contro la mia
A nima?

20 settembre 2021

Meno sette


Scrivo seduta sul divano mentre tu, accovacciata per terra al tavolino della sala, studi un'introduzione alla termodinamica suggerita dalla tua università: arrivare preparate all'ennesimo "primo giorno di" è fondamentale. 
Alexa suona "Le onde"... Einaudi è da qualche tempo la nostra colonna sonora nei pomeriggi di studio o pianificazione delle lezioni, non potrò mai più ascoltare niente di suo senza tornare con la mente al PGCE, interminabili nottate di studio e lavoro.
La cameretta piena di bagagli appena abbozzati, scorte di biscotti per i primi giorni ("Mi preparo un tè, mi fai compagnia?" è un fantastico modo per conoscere gente) e un fermaporta a forma di orsetto. La gonna nera in sartoria perchè troppo larga e "quali scarpe stanno meglio, ballerine o tacchi?"... Grande sì, ma senza esagerare!

Ieri sera teatro, stasera ragù, domani pizza, venerdì le terme... riempiamo questi giorni di ricordi, ci scalderanno il cuore nelle prossime settimane.

05 agosto 2021

Abbacinante

Accecante è il sole che, il luglio, si riflette sull'acqua del porto di Ventimiglia.
Abbacinante la luna che, bassa sull'orizzonte, rosseggia prima di alzarsi davanti al dondolo di mia mamma, maestosa e benevola.
Abbagliante la forza di certe amiche che attraversano mari in tempesta remando forte, e con fatica. Ma fuori si vede solo la loro determinazione.
Luminosa la serenità di chi, riconoscendo la propria umanità, accoglie le difficoltà e i doni della vita con la stessa elegante grazia.

04 agosto 2021

...prendi il volo!

 

Sei arrivata con l'ultima piena e questo, in quella città che sa ancora di paese, non è esattamente un complimento! Ma tu, magnifica sorpresa, non lo sai e tiri dritto come solo tu sai fare: punti in altissimo ma tieni i piedi ben piantati per terra; osservi, noti e ricordi tutto ma non giudichi niente; fai scelte di vita in totale autonomia ma mi chiedi un parere sugli occhiali nuovi; balli scatenata quando dovresti sparecchiare e canti all'ora di colazione.

Sei bella senza essere appariscente, intelligente senza parere, appassionata ma non secchiona, leggera ma mai superficiale.

Da Zero a Diciotto in un soffio... Auguri, Mati: eri uno scriciolo, guardati adesso!!


13 luglio 2021

Dire, Fare... Brigare

Ci sono uomini del "dire" e uomini del "fare", sostiene la mia amica.

Fini conoscitori dell'anima umano, i primi, raffinati conversatori, talvolta pozzi di cultura, tanto affascinanti a tavola quanto, talvolta, inutili se si fulmina una lampadina. Viaggiano con la mente verso destinazioni irraggiungibili in treno, costruiscono interi mondi immaginari e là dentro si perdono, confondendoli con (o forse preferendoli a) la realtà.

Maestri nell'alleviare le fatiche quotidiane i secondi, straordinari nella gestione della routine spesa-mestieri-lavoro, fanno della preparazione di una zuppa calda per cena una dichiarazione d'amore. Viaggiano, dopo aver pianificato il pianificabile, verso ciò che di meraviglioso il mondo e il loro portafogli hanno da offrire e, alla fine del viaggio, svuotano valigie e fotocamere. 

Io, che negli anni della mia adolescenza ero un'inguaribile romantica, avevo scelto come possibile compagno di vita un uomo del dire, trovandomi poi sommersa, oltre che di straordinarie parole, di cose da fare senza altro aiuto che un cortese: tranquilla, non c'è fretta, io posso aspettare... bontà sua.

Ho conseguentemente scoperto il fascino del compromesso e, al prezzo di conversazioni meno brillanti, ho privilegiato la serena e sicura presenza di un uomo dalle mani d'oro e, soprattutto, graniticamente affidabile: quello che dice, fa. Senza il suo discreto aiuto, quest'anno non sarei riuscita a fare quello che ho fatto.

Una vita serena non è ciò che sogna un'adolescente, ma si cresce e, dopo anni sulle montagne russe, era esattamente quello di cui avevo voglia e, forse, bisogno. Mi mancano le profonde conversazioni? Sì, inutile negarlo. Ma per quelle ho straordinarie amiche e un figlio che evidentemente assomiglia più a me che a lui. 

Forse troppo, ma questa è un'altra storia!


Ps: questa non vuol essere una lezione, è solo una microbica riflessione conseguente a una domanda circa il valore o il disvalore del compromesso.


20 aprile 2021

10 anni

Tutto è nato per imitazione, quel giorno in cui una ormai distante amica ci ha confidato di avere un blog.
Io, boomer, non sapevo neppure cosa fossero i blog ma, curiosa e grafomane, ho imparato presto.
Non è mai stato una cosa importante per il mondo (non è certo nato per quello) ma è un pezzo ormai importante del  mio  mondo: scorrendo a ritroso, leggo post che non ricordavo di aver scritto e rivivo momenti dati per persi, riascolto i discorsi dei miei bambini, riassaporo il profumo dei tigli in una calda mattina di giugno o la fragranza di un piatto di biscotti appena sfornati, sento di nuovo i suoni del disgelo e rivedo la luce delle sere al nord, quando il giorno si aggrappa ai rami degli alberi e non vuole lasciare spazio alla notte. 

Ci sono stati mesi ricchi di eventi o riflessioni, e altri scarni. Ma è così che funziona: a volte si corre di gran carriera, altre si procede a passettini, badando a dove si posa il piede. Ma fermi, mai.

10 aprile 2021

RIP 😞

Come si sopravvive, a quell'età, alla perdita del compagno di una vita?

24 marzo 2021

Idealismo vs Pragmatismo

Io sono un'idealista e, in un mondo i cui il pragmatismo vince, io perdo.

Quando insegno, cerco di spiegare perché succede qualcosa, ma loro preferiscono imparare a memoria una formula.

Quando scrivo una lettera di presentazione, descrivo i miei ideali sulla scuola e sul rapporto docente-discente, ma loro cercano percentuali di successo agli esami. Non sono mai stata una persona concreta, fatico a capire le regole non scritte e non so muovermi nelle grandi aziende. 

Quando leggo, immagino le emozioni dietro la scelta di una parola, altri vogliono solo scoprire come va a finire la storia.

Quando studio, cerco le origini per capire il processo,  ma si preferisce chi arriva spedito al risultato.

Quando ascolto, mi calo nei sentimenti dei miei interlocutori al punto che soffro o gioisco con loro, ma non so mai offrire una soluzione, una via d'uscita o anche solo un diverso punto di vista che dia momentaneo sollievo.

Altri vincono, io perdo.

PS: ...e questa è una sbirciatina sulla mia vita segreta.


21 marzo 2021

Tre vite

"Tutti gli esseri umani hanno tre vite:
una pubblica, una privata e una segreta" 
(G. Garcia Marquez)

 


Ricordo ancora con orrore il titolo di un tema dei tempi del liceo: "Vita segreta sotto i banchi di scuola"... orribile, serve talento da vendere per tirare fuori qualcosa di decente da questi titolo. Da allora l'idea di parare di segreti mi turba (d'altronde se se ne parla che segreti sono?), ma tant'è.

Una maschera, da abbinare al vestito buono e a un sorriso smagliante. Un volto onesto, da riservare a chi ci vuole bene nonostante. E poi noi stessi, con i quali talvolta non riusciamo a fare pace. Ecco, messa cosi mi pare più affrontabile.

La maschera: io che ci provo e non mollo, che raggranello briciole di cose riuscite bene e le confeziono elegantemente per renderle presentabili, come quei cesti natalizi che nascondono la loro desolante pochezza in un tripudio di carte scintillanti e nastri colorati.

Il mio volto onesto: io che per provarci e non mollare faccio una fatica mostruosa, tiro sera con un biscotto a colazione e una barretta a pranzo per poi lavorare fino alle undici, io che poi non dormo perché quando si è troppo stanchi succede. 

Infine me stessa: io che a stento trattengo le lacrime guardando la foto di mio padre e vorrei tanto essere a casa per la sua festa, io che non ce la faccio e piango davanti alla mia mentore che mi dice dove sbaglio, io che... non dirò altro perché i segreti sono segreti.

Abbiamo tutti un mondo esclusivamente nostro, dentro, e lo proteggiamo con le unghie. Ogni tanto qualcuno prova a darci una sbirciatina, ma è già tanto se lasciamo intravedere un'inezia.


20 febbraio 2021

Come stai?

Tutto il mondo è paese.

Qui, come altrove, al "come va?" di rito si risponde cercando di non dare troppo fastidio; non ci si concede neppure quell'"abbastanza bene" che comunque è mal visto anche a casa, dato che potrebbe dar luogo a imbarazzanti disquisizioni sul motivo di quell'avverbio così irrituale. 

Ci diciamo desiderosi di rapporti veri, trasparenti e intimi, ma poi restiamo sulla superficie, accontentandoci di quel poco che riusciamo a raggranellare fra le pieghe di un formalismo che, nato come cornice, ha finito per diventare barriera.

Qui sono tutti molto carini. Le mail iniziano tutte con auspici di buona salute per l'intera famiglia, il buongiorno e la stretta di mano sono sempre (sempre) accompagnati da gentili domande sulla qualità del viaggio e sul generale andamento della settimana e i siti delle aziende sono tutto un "noi rispettiamo l'equilibrio di vita dei nostri dipendenti".

Ma è tutto finto. Se non ti informi passi per quella che non rispetta la forma, nel mio caso viene considerata una conseguenza del mio non essere british, che, in questo contesto, non indica la nazionalità bensì la (mal)educazione: tollerata, ma solo fino a un certo punto. 

Se non ti informi passi per quella che non rispetta la forma, dicevo, ma poi nessuno si cura di rispondere. Se mandi una mail alle 9pm ricevi la risposta entro un'ora, alla faccia dell'equilibrio fra vita professionale e vita privata.

Vorrei che qualcuno mi chiedesse come sto perchè interessato alla risposta. E vorrei che qualcuno rispondesse davvero alla mia domanda, che non è sempre solo formale.

(Poi, va da sé, talvolta non rispondo per evitare che l'interlocutore si preoccupi, ma questa è un'altra faccenda)


10 febbraio 2021

20 gennaio 2021

...e però in Italia...

 "Sì, ok, c'è il covid anche lì, però qui è diverso"

Vediamo...

UK 91470 decessi (1820 solo oggi) e 3.466.849 casi (Fonte: https://www.worldometers.info/coronavirus/)

Più di 2000 pub hanno chiuso per sempre quest'anno, il doppio del precedente. (https://www.morningadvertiser.co.uk/Article/2020/12/09/How-many-pubs-closed-in-2020)

Il numero dei bambini aventi diritto al pasto gratuito a scuola è cresciuto di circa 1.000.000, che si aggiunge al 1.400.000 pre pandemia. Per i pigri, fa un incremento del 71.43%. (https://amp.theguardian.com/education/2020/oct/12/surge-in-number-of-uk-children-applying-for-free-school-meals). Ricordo un preside che, a inizio del primo lockdown, ha pregato di essere autorizzato a portare i pasti al domicilio dei bambini perchè quello della scuola è, per molti, il solo pasto decente della giornata.

Sono falliti o rischiano, fra gli altri: Bonmarché (1.500 licenziamenti) Arcadia (13.000 licenziamenti) Peacocks  e Jeager (circa 5.000) Debenhams (12.000). (https://www.theguardian.com/business/2021/jan/01/from-laura-ashley-to-debenhams-the-biggest-retail-collapses-of-2020).

Licenziamenti 369.919 (ottobre 2020) contro 311.494 del picco della crisi del 2008 (https://www.ons.gov.uk/employmentandlabourmarket/peopleinwork/employmentandemployeetypes/bulletins/uklabourmarket/december2020).

Ore lavorate: Febbraio 2020 1.051.000; Giugno 2020 842.000.

Scuola: aperte per bambini vulnerabili e figli dei key workers, tutti gli altri in online learning. In certe zone, solo il 37% degli studenti segue regolarmente le lezioni. (https://www.theguardian.com/education/2020/dec/15/huge-gaps-in-classroom-time-for-pupils-across-england-figures-show). Per cercare di ovviare al problema, lo Stato ha fornito 700.000 laptop e altri 300.000 sono in arrivo  (https://www.gov.uk/government/news/hundreds-of-thousands-more-laptops-to-support-disadvantaged-pupils-learn-at-home) e molti provider internet hanno regalato traffico dati alle scuole (https://www.theguardian.com/education/2021/jan/18/free-fast-broadband-service-launched-in-uk-to-support-home-schooling). Questo significa che almeno 1.000.000 di bambini non ha strumenti per la DAD.

Forse è il caso di smettere di fare una gara fra chi sta peggio.



19 gennaio 2021

Ho sei cose nella mente...


...e tu non ci sei più...

Qualche giorno fa mi sono svegliata con la precisa sensazione di un bacio di mia nonna sulla guancia: il suo lieve profumo di sapone, la sua pelle sottilissima sulla mia pelle... così vivido e chiaro e preciso.
Una sensazione dolce e triste. (1)

L'ho raccontato quella sera a mia mamma e l'ho sentita piangere commossa al telefono, lei che non piange mai. Anche la sua pelle sta diventando sottilissima come quella della nonna. (2)

L'insegnante del corso che sto seguendo -donna di una dolcezza e di un'umanità meravigliosa- è corsa a casa perchè suo padre stava male, ma non è arrivata in tempo: non c'erano slot disponibili per il tampone e ha dovuto rimandare il volo di un giorno. E' la mia paura più grande: non arrivare in tempo. Lei che non ha avuto alcun pudore nel mostrarsi in lacrime per il decesso di una sua ex studentessa, si presenta su zoom con un sorriso mesto e si scusa con noi per non essere al suo massimo. (3)

Non permettiamo a noi stressi di soffrire, pretendiamo di essere sempre al top della forma, prontissimi a non fallire mai e così scoppiamo prima del tempo. Il mio compito per i prossimi mesi sarà aiutare mia figlia a capire che il traguardo che ha raggiunto è, per l'appunto, un traguardo, un successo in sè, e che, come tale, non implica niente: è liberissima di percorrere la strada che vuole.  (4)

Dovrei però essere capace di dimostrare coi fatti quello che le dico a parole: lavorare 7/7 dalle 8 alle 23 non è sano. Uno dei seminari della conferenza di oggi si intitolava "Mindfulness e insegnamento"; credevo che l'intento fosse insegnare agli insegnanti a prendersi cura del benessere degli studenti, invece era insegnare agli insegnanti a prendersi cura del proprio benessere, perchè, diceva l'introduzione, un insegnante "bruciato" non sarà mai un buon insegnante. (5)

Già, un buon insegnante. Quale caratteristica rende un "insegnante" un "buon insegnante"? Ho avuto tante risposte nel corso degli ultimi mesi, ma tutti concordano su un punto: quando ogni singolo studente si sente "visto" dal suo prof, quello è un buon prof. Even if you don't care, I care. (6)


01 gennaio 2021

2021

Cosa sarà più significativo: il Covid, il vaccino o la Brexit?
In ogni caso, speriamo in bene...