Ho ricevuto alcune sollecitazioni a rispondere alla domanda "Ma tu voterai al referendum?" perciò eccomi qui.
No, io non voterò al referendum, innanzi tutto perchè ritengo che la politica energetica di un paese non vada affidata alle scelte emotive di una popolazione in larga parte priva degli strumenti culturali e tecnici per fare una scelta ponderata. In secondo luogo perchè penso che solo questioni etiche debbano (non possano, debbano...) essere fatte oggetto di referendum popolare. Poi perchè abbiamo pagato e stiamo ancora pagando le conseguenze per l'esito del referendum sul nucleare e ripetere due volte lo stesso errore è da scemi. In quarto luogo, ed è la motivazione più fragile, perchè non servirebbe a niente: entro le 12 miglia no e oltre si? Noi no ma gli altri sì? Ma che senso ha?
Immagino le obiezioni.
La politica è corrotta e dobbiamo fermarli noi (la politica è espressione della nostra cultura: dobbiamo cambiare noi stessi prima di pretendere che cambino loro). Oppure: i combustibili fossili sono la morte nera e dobbiamo cambiare radicalmente la politica energetica del paese cominciando da qui (in quanto tempo? e nel frattempo?). Oppure ancora: anche a prescindere dall'inquinamento, per la ricerca di nuovi giacimenti usano strumenti che danneggiano irreparabilmente l'ecosistema... (il referendum tratta del rinnovo di concessioni già in essere, non della ricerca di nuovi giacimenti, almeno credo)
Ecco le mie ragioni.
E le vostre?