25 settembre 2023

Il telefono, la tua voce...

Ho 3 numeri di cellulare: uno italiano, uno inglese e uno francese. 
Indovinate su quale numero ricevo chiamate moleste?
Ma cosa ci vuole a fermare questa immensa scocciatura??? Mi sono ridotta a non rispondere a numeri sconosciuti, ma vi pare normale??

22 settembre 2023

Sliding doors

Martedì, a St. Pancras, aspettando il treno per tornare a casa, ho visto lei: tailleur grigio d'ordinanza, décolleté very professional, borsina alla spalla destra e borsa porta Mac&Documents alla sinistra. Aria tranquilla da giornata andata bene, tratti affaticati ma non troppo, capelli impeccabili. Passaporto in mano, aspettava il suo turno parlando al cellulare, dal tono sembrava una telefonata a casa: treno in orario, arrivo per cena, sì sì tutto bene, a dopo... 

Se nel millenovecentonovanta e qualcosa avessi accettato l'offerta dell'ATM, oppure se un paio di anni dopo mi fossi candidata per quella posizione alle Ferrovie Nord, se avessi tenuto duro a Milano, quando lavoravo per quella orripilante società di consulenza, se non avessi sbagliato professione scegliendo senza raziocinio, avrei potuto essere io quella signora in tailleur soddisfatta del suo lavoro e di essere riuscita a prendere il treno delle 6pm. Forse non saremmo espatriati, e i miei figli vivrebbero con me, e mia madre non piangerebbe tutte le sere quando le auguro la buonanotte al telefono...

Niente da fare: ci manca sempre ciò che non abbiamo...

18 settembre 2023

Prendiamoci gusto

Chiudo gli occhi

Il sole mi avvolge

Abbacinante


15 settembre 2023

(Mala)movida

Comincio dalla movida milanese con una preghiera: non uccidetela!

Prima di trasferirmi in Francia, vivevo in un paesotto grosso come un "buco di culo di gallina" (cit. mio fratello) nella campagna inglese. Il paesotto si spegneva alle 5pm quando, chiusi tutti i negozi, in giro non si trovava più nessuno. Morto. Il sabato sera, mio marito andava in auto a recuperare mio figlio ventenne perché non ci fidavamo a farlo tornare da solo a casa dal "centro" (odio le virgolette a sproposito, ma qui sono a proposito!). Manchester, al contrario, sempre aperta e sempre piena di gente, si trasformava però  troppo frequentemente in uno schifo di ubriachi schiamazzanti e piazze dalle quali è meglio stare lontani. Eviterò di raccontare com'era ridotto il centro la domenica mattina.

L'Italia è piena di città grandi e piccole morte come le mie piante sul balcone: niente locali, niente cinema, niente teatri. La gente (perbene?) non esce perché non sa dove andare e le strade deserte diventano campi di battaglia per i ragazzi più sguaiati che escono comunque e fanno comunque macello.

Ma il diritto al silenzio è fondamentale anche per chi abita sopra locali e ristoranti. E quindi che si fa? 

Vivo adesso a 50 metri da una delle strade della movida di questa ridente cittadina universitaria. Nelle sere speciali, tipo ieri (partitone della nazionale di rugby, trasmessa su mega schermi dovunque in città), chiudono al traffico le vie dei locali, compresa la mia, per lasciare spazio ai clienti: urla, canti e strepiti, la Marsigliese suonata (male, uh quanto male... santa Cecilia li perdoni!) con la tromba, chiacchiericcio di tifosi festanti sotto le finestre delle case di decine di famiglie.  Ma polizia dovunque (in pattuglie di 3, armati) e alle 11 e mezza tutto taceva. Nel we dura di più, magari mezzanotte e mezza, nelle sere di festa speciali magari tirano l'una e mezza. 

Ieri sera, nel caos dei tifosi festanti, mia figlia e io tornavamo dalla nostra cena al ristorante coreano: la folla fa sentire sicure, l'allegria generale mette di buon umore, le pattuglie della polizia convincono tutti, anche gli ubriachi, a comportarsi decorosamente.

Forse serve educare la (mala)movida, ma, please, non uccidetela

Bei vecchi tempi...

 ...quando il mio blog era frequentato da quella mezza dozzina di lettori che, se io postavo una considerazione, un pensiero su un articolo, un disegno, qualcuno mi scriveva. Allora io rispondevo al commento e (magia!) il gentile lettore replicava!!

Non è così per tutti i blog: tanti sono molto più vivaci, è quindi colpa mia. Pubblico cose evidentemente poco interessanti (a cominciare dai due haiku...) e soprattutto poco generali.

D'altra parte, nasce come luogo per riflessioni mie, non certo per discussioni destinare a fare audience...

Quindi? Che si fa? Vado avanti così o cerco di cambiare argomenti?



11 settembre 2023

Haiku 2

Intimidita

lascio la vita andare

resto in disparte

05 settembre 2023

Haiku

Accolgo l'invito, ma così è meno divertente...



rosso l'autunno

quieto più dell'estate

crepita l'aria