22 settembre 2023

Sliding doors

Martedì, a St. Pancras, aspettando il treno per tornare a casa, ho visto lei: tailleur grigio d'ordinanza, décolleté very professional, borsina alla spalla destra e borsa porta Mac&Documents alla sinistra. Aria tranquilla da giornata andata bene, tratti affaticati ma non troppo, capelli impeccabili. Passaporto in mano, aspettava il suo turno parlando al cellulare, dal tono sembrava una telefonata a casa: treno in orario, arrivo per cena, sì sì tutto bene, a dopo... 

Se nel millenovecentonovanta e qualcosa avessi accettato l'offerta dell'ATM, oppure se un paio di anni dopo mi fossi candidata per quella posizione alle Ferrovie Nord, se avessi tenuto duro a Milano, quando lavoravo per quella orripilante società di consulenza, se non avessi sbagliato professione scegliendo senza raziocinio, avrei potuto essere io quella signora in tailleur soddisfatta del suo lavoro e di essere riuscita a prendere il treno delle 6pm. Forse non saremmo espatriati, e i miei figli vivrebbero con me, e mia madre non piangerebbe tutte le sere quando le auguro la buonanotte al telefono...

Niente da fare: ci manca sempre ciò che non abbiamo...

3 commenti:

  1. e se invece che del suo lavoro fosse stata semplicemente soddisfatta, per l'appunto, di prendere il treno delle 6 e di tornare a casa sua? sugli altri forse, posso essere d'accordo

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    1. Tutto può essere. Ma se devo immaginare, immagino il bicchiere pieno fino all'orlo

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    2. giusto, una sbronza ogni tanto è pure salutare.

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