21 dicembre 2021

Aurora Boreale

 

Cos'è la bellezza, se non qualcosa di inspiegabile, evanescente, intangibile, personalissima?

La scienza può capire come funziona un fenomeno ma non potrà mai spiegare perché il suo risultato ci appare bello: perché l'armonia di una sonata di Beethoven è bella? Perché le marine di Aivazovsky o le signore di Boldini sono belle? Perché un'aurora boreale è bella?

Anni fa ho letto un libro l'autore del quale tentava di spiegare scientificamente che la dodecafonia non può essere percepita "bella" per una quesitone di rapporto fra la lunghezza del canale uditivo e le frequenze utilizzate in quel tipo di musica (ho semplificato moltissimo i contenuti di "Armonia Celeste e Dodecafonia" - Andrea Frova - BUR, libro bellissimo per chi non teme un po' di fisica). Ma gli estimatori di tale genere musicale si sono sollevati inorriditi, perché alle loro orecchie (educate? col canale uditivo della lunghezza giusta? snob?) Schönberg ha donato bellezza.

Mi fermo qui, suona il telefono e oggi rispondo a tutte le chiamate 😉






16 dicembre 2021

Ma che due 🏀🏀

Volo da UK a Milano

scarica e stampa il covid pass con almeno 2 vaccinazioni

prenota il tampone da fare entro 24 ore dall'ingresso in Italia

compila e stampa il passante locator form

compila online la denuncia di ingresso in Lombardia sul sito dell'ast che sul sito del consolato pare che non sia obbligatorio mentre sul sito dell'astronomia pare di sì e tu cosa fai, corri il rischio?

a questi ultimi due signori devi dire chi sei, da dove vieni, dove abiti, dove vai, perché ci vai e caricare un unico file con i due documenti insieme, altrimenti ti tocca fare la quarantena

al check in le varie compagnie aeree hanno procedure diverse: chi vuole vedere e timbrare i documenti cartacei, chi si accontenta di vederli sul cellulare, chi li vuole caricati sul sito...

Quando atterri, chi aveva solo documenti elettronici viene accompagnato a un tavolo sul quale trova eterni formulari da compilare, migliaia di pagine che saranno conservate chissà dove, chissà da chi, chissà fino a quando...

Se tutto fila liscio, sei libero.

Volo Milano UK

chi è stato previdente si è procurato in UK e ha portato in Italia il kit per fare il tampone da casa. il problema non è far eil tampone, che ormai lo fanno anche i netturbini fra una ramazzata di marciapiede e uno svuotamento di cestini. il problema è farlo nei tempi giusti, perche scadono sempre prima. Quindi ben vengano i tamponi self service da caricare sulle app ( spero che funzionino...)

bisogna comunque prenotare il PCR day 2 e stare in isolamento fino alla ricezione di un esito negativo.

e bisogna anche compilare il locator form Uk che è molto ma molto più lungo di quello europeo (e non vorrai mica essere da meno, vero?) e vogliono conoscere anche il codice di prenotazione del PCR suddetto

che poi, ragioniamo: un tampone a meno di 24 ore dal volo e un altro entro 2 giorni dall'atterraggio, con questa novità dell'isolamento fino a esito negativo tutti ma proprio tutti lo fanno prima ancora di lasciare l'aeroporto. Quindi 2 tamponi in 12 ore, diciamo... Ma saranno scemi?!?!?! E va beh, paghiamo anche 'sta tassa.

A questo si aggiunge la Brexit... girano leggende metropolitane pesanti, i miei figli sono partiti col tesserino universitario e io mi porterò qualche documento che comprovi che abitiamo qui perchè c'è ci è stato trattenuto all'aeroporto 🤨

Un volo di due ore richiede tre giorni di preparazione... È esasperante!

15 dicembre 2021

Senza titolo


«Sì, proprio in questo bosco era quella quercia, con la quale s’andava d’accordo» pensò il principe Andrea, cercando verso sinistra e ammirando, senza riconoscerlo, l’albero che cercava. La vecchia quercia, trasformata, allargando in cupola verde la folta chioma piena di succo vitale, ondulava appena, quasi si pavoneggiasse ai raggi del tramonto. Non più ferite sulle braccia aspre e nodose; non più sconforto nè amara sfiducia. Le giovani foglie sbucavano direttamente dalla scorza rugosa del tronco e dei rami, tanto da lasciar dubitare che proprio fossero germogliate da quella decrepitezza. «Sì» pensò il principe Andrea, preso da un senso inconsapevole di giovinezza rinascente, «è la stessa quercia di prima.»
(Lev Tolstoj, Guerra e Pace, Libro II, parte 3, cap 3)

10 dicembre 2021

Confini


Di qua la Francia, di là il Belgio; di qua francese, di là fiammingo; di qua croissants, di là moules frites; di qua Macron, di là Filippo; di qua Arsenio Lupin, di là Hercule Poirot... 

È ciò che lasciamo fuori che ci descrive, è il non-noi che ci definisce.

È attraverso i no dei loro genitori che i bambini costruiscono la loro identità, e è attraverso la scoperta dei nostri no che noi siamo in grado di definire chi siamo. Più tardi si fa, più difficile risulta, ma chi non lo fa passerà la vita a non capire la natura della sua felicità o, che è peggio, della sua infelicità.

Però però... i confini che racchiudono la percezione che noi abbiamo di noi stessi e che vorremmo certi, chiarissimi, implacabili, sono in realtà mutevoli, anzi: devono esserlo per la nostra stessa sopravvivenza.

Ma quanto male fa lasciare entrare ciò che avevamo messo fuori in quanto non-noi? E quanto male fa scoprire di aver lasciato entrare (per stanchezza, per distrazione, perché è sicuramente giusto così e ero io sbagliata, perché... ma quanti sono i "perché" che ci diciamo, le scuse che troviamo?) ciò che era fuori e là doveva rimanere?

Lo facciamo sempre: scegliamo il percorso professionale sicuro per far contento papà, ci fidanziamo col ragazzo "giusto" che piace tanto alla mamma, compriamo il cappotto perbene che piace tanto alla nonna. Poi, quando esplodiamo e ricacciamo fuori dalla nostra vita quello che mai avremmo dovuto far entrare finiamo comunque per star male.  

Cosí come il pane altrui, anche un io-altro-da-sè sa di sale e brucia.