12 aprile 2019

Igiene dentale

Un piccolo confronto.
Durata: UK 20 minuti, casa un'oretta.
Dolore (da 1 a 10): UK 0.5, casa 4/5 (una volta mi hanno fatto l'anestesia perché "non ero collaborativa"). Per la paura del dolore, finivo per andarci ogni 18-24 mesi, decisamente troppo raramente.
Efficacia del trattamento: UK 7, casa 9.
Spiegazione su come migliorare l'igiene a casa: UK 9 (consigli, dimostrazione, campioni di prodotti), casa 4 (solo una volta mi hanno dato un dentifricio per denti sensibili, che poi ho comprato spesso)
Costo: UK 39 sterline, casa 120 euro l'ultimo trattamento, 90 il precedente. Il costo orario è lo stesso, lo so.
Il costo più ragionevole, la durata e, soprattutto, la totale assenza di dolore, tutto invita a visitare più spesso il dentista.

Non un post di grande interesse, lo so, meglio però di quell'altro che mi frulla per la testa :-)

08 aprile 2019

Dieci cose che non farò mai

I primi mesi di vita di questo blog sono stati costellati di meme come questo: cento cose di me, cosa sarei se fossi cose... Mi divertivano e mi divertono ancora. In fondo è un po' come farsi intervistare (è un mio sogno segreto: una intervista di quelle belle!)
Prima di partire con questo ritorno al passato, una doverosa premessa: "mai" è una parola grossa, come "sempre". Il futuro potrebbe costringermi a dolorose smentite.

1) La prima cosa che mi viene in mente è non farei mai sesso a pagamento. Non sto neppure a spiegare perchè, credo che il disgusto sia facilmente immaginabile.
2) Mangiare insetti. Immagino che mi sia già capitato: andando in bicicletta, ad esempio, oppure dormendo o magari robette rimaste inavvertitamente attaccate a verdure lavate non benissimo. Ma deliberatamente, no. Mai.
3) Attività che mettono deliberatamente a rischio la mia vita, come, ad esempio, sport estremi o viaggi in Paesi pericolosi. Un tempo ero più coraggiosa, pronta a fare bungee jumping o paracadutismo. Adesso no: sarà il fatto di avere una famiglia, credo, o la saggezza dell'età, chi lo sa...
4) Il chirurgo. Non che sia una cosa che possa capitare e ormai sono "fuori pericolo". Forse non vale come risposta perchè ho scelto una professione diversa e il titolo del post è "10 cose che non farò mai" non  "10 cose che ho evitato di fare in passato". Mediterò su questo aspetto.
5) Indicare ai miei figli quale percorso universitario seguire. Anche questa risposta è discutibile: io ho patito le conseguenze di una scelta non proprio libera, perciò voglio che loro si sentano aperti a tutte le possibilità. Poi però parliamo tanto e loro mi chiedono pareri e opinioni. Quanto siano influenzati dalle mie opinioni, non so dire. La mia amica Francesca mi ha raccontato di avere lo stesso problema con la sua primogenita (la seconda è ancora piccola) e di aver deciso di non rispondere neppure alle domande. So che è davvero capace di farlo, me la vedo dire a sua figlia "devi saperlo tu, non è un problema mio"!!
6) Una maratona. Ecco, qui mi piacerebbe che la vita mi smentisse ;-) Il fatto è che ODIO correre, posso fare altri sport, posso anche massacrarmi in palestra, volendo, ma correre proprio non fa per me. Ritengo quandi di poter dire con grande serenità che no, io non farò mai una maratona.
7) Sperimentazioni mediche. Qui non è raro leggere annunci di ricerca di soggetti per sperimentazioni di farmaci vari. A volte pagano anche molto bene: l'ultimo annuncio che ho letto offriva 1400 sterline per tre giorni di sperimentazione! I rischi, però, sono altissimi, quindi rientra nella categoria "attività che mettono a rischio la mia incolumità", forse anche questo punto non vale...
8) Spendere una montagna di soldi per un'auto. Ci sono persone che, quando vedono macchine un po' fuori dall'ordinario, vanno in visibilio: parole come "Aston Martin", Bentley" o "Lotus" causano improvvisi aumenti della frequenza cardiaca, rossore in volto, palme sudate e picchi di pressione. Ecco, per me una macchina deve avere 4 ruote, un motore che non si fermi mai e un bagagliaio decorosamente spazioso per poterci infilare il necessario per una vacanza. Stop. E comunque il problema non si pone: non avrò mai tutti quei soldi da spendere!!!
9) Trasferirmi in un paese troppo caldo (e, a costo di sembrare razzista, aggiungo anche a maggioranza musulmana...) . Questo punto è un rischio, perchè sono, ahimè, consapevole del fatto che, di fronte a certe scelte, non mi sento libera di decidere pensando prima a me. Però lo dico lo stesso, autorizzando nel contempo che mi legge a rinfacciarmi questo mio testo in caso di necessità.
10) Vorrei finire con una cosa del tipo: Mai dire mai... sarebbe banale e l'ho già scritto sopra. Cosa aggiungere, quindi...Spero di essere capace di non giudicare mai i miei figli per le loro scelte. Non facile, ma se dev'essere il punto numero 10 deve essere importante!

Ecco, credevo che avrei dovuto scegliere fra millanta idee e invece mi rendo conto che ho almeno imparato questo: la vita ti mette di fronte a situazioni talmente impreviste che pensare di poter dire "io non farò mai questo e quello" è da immaturi arroganti.

03 aprile 2019

Volevo un gatto nero (Ricordi d'infanzia)

Alla mia solita classe del corso di inglese di Manchester, si è aggiunta Sabrina, un'insegnante di inglese e tedesco italiana, in gita con la sua classe di V liceo. Lavora a Brescia e, chiacchierando, mi ha raccontato di essere originaria di Ponte di Legno: improvvisamente mi sono sentita fra amici!
Nonostante siamo pressochè coetanee, non abbiamo conoscenze comuni (ho sempre notato che i dalignesi difficilmente socializzano con noi turisti), ma condividiamo ricordi di escursioni, piogge torrenziali e improvvise in Val Canè, pizze serali al Ceppo e gelati al Baitello di Viale Venezia, scampagnate estive a far scorpacciate di mirtilli e autunnali a caccia di funghi, i pomeriggi passati al parco giochi della piscina (allora molto più spartano di adesso), la prima sala giochi dove adesso c'è uno scicchissimo e costosissimo negozio di abbigliamento (qualche gettone speso a cercar di salvare la fidanzata di SuperMario dal gorilla, altri a aiutare pacman a mangiar bricioline)... mi sono sentita a casa!
Cosa c'entra il gatto nero?
Con Sabrina niente, con Ponte qualcosa. Nella casa dove ho trascorso tutte le vacanze estive dagli 8 ai 13 anni ci saranno stati 30 bambini. Nei lunghi pomeriggi estivi, se non eravamo impegnati a costruire rifugi nei boschi, organizzavamo "lo Zecchino di Legno", obbligando mamme e nonne (ai limiti dell'esasperazione) a decretare la canzone vincitrice, a scelta fra i 44 gatti, il caffè della Peppina e, appunto, il gatto nero...
Ho sognato quella casa, di recente. Mi piaceva: una ventina di minuscoli appartamente abitati da famiglie così diverse ma così affiatate!

01 aprile 2019

(Pre)Settled Status

Siccome Ms May non si rassegna a indire un nuovo referendum, siccome la prima scadenza è stata rinviata ma solo di pochi giorni e siccome non si sa davvero cosa succederà il 12 di Aprile, mi sono rassegnata e ho presentato la domanda per il permesso di soggiorno.
A me questa cosa non fa venire il mal di pancia, ma ci sono persone arrabbiate o in difficoltà.
La procedura è, secondo loro, semplice: hanno messo a disposizione dell'utenza una app e un sito: la app serve a caricare il passaporto e il sito a completare la domanda. Il sito è facilmente fruibile anche da mobile così che si possa fare tutto col telefono. Secondo loro.
Io, che ritengo di non essere una sprovveduta e di muovermi agilmente fra app e pc, mi sono scontrata con diverse difficoltà.
Prima difficoltà: l'uso della app.
Le istruzioni sono limpide, cristalline direi: scarica l'app sul tuo cellulare Android, fai una foto al passaporto, alla pagina con la fotografia, poi appoggia il tuo cellulare sulla copertina del passaporto chiuso così che il sensore NFC possa leggere il microchip del passaporto....
Mumble... riflettiamo: cellulare Android? non Iphone, non Microsoft, non altri sistemi operativi?? Poi... sensore NFC? cioè vuoi un android col sistema NFC?? e allora il mio vecchio cell da 55 € non va bene?? E poi: il microchip? il mio vecchio passaporto non va bene? La mia carta di identità non basta? No, non basta!
E va be', penso io: ho un fighissimo e modernissimo samsung S9, se gli altri hanno roba vecchia non è un problema mio, penso... Ingenua!
Il mio fighissimo e modernissimo Android di quasi-ultima generazione non riesce a leggere il microchip del passaporto. Perchè? Non è dato sapere. So solo che, dopo un paio d'ore di tentativi infruttuosi e di ricerche in rete (dov'è il sensore? dov'è il microchip?..,) ho accolto il suggerimento di Giuseppe e abbiamo provato con il cellulare di Matilde: vecchio ed economicissimo, ha funzionato subito! Che smacco per il samsung!
Vabbè, per farla breve, completiamo la procedura per Giuseppe: passaporto, foto, veniamo reindirizzati dalla app al sito, carichiamo il NIN (una specie di codice fiscale di qui), fine della procedura. Tempo necessario, escludendo il problema del riconoscimento: 5 minuti.
Molto bene, penso io, passiamo a Matilde. Passaporto, foto, reindirizzamento... ma lei è minorenne quandi dobbiamo indicare il nome di uno "sponsor", ovviamente indichiamo Giuseppe ("ovviamente" perchè già inserito nel sistema), e scopriamo che vogliono un documento che comprovi la relazione padre-figlia. Non è irragionevole, ma nelle istruzioni questo dettaglio non era stato specificato. Niente certificato di nascita internazionale con l'indicazione del nome dei genitori, come si fa? Abbiamo provato con la scansione della carta di identità che reca, in ultima pagina, le generalità dei genitori, speriamo che vada bene.
A questo punto passiamo a me, arriviamo senza difficoltà all'inserimento del NIN ma, non avendo mai lavorato e, conseguentemente, mai pagato tasse, il NIN non basta a dimostrare la mia presenza sul territorio! A quel punto siamo andati a letto perchè era tardi e io ero nervosissima. Stamattina ho scansionato ricevute di pagamento di tasse locali e di estratti conto a mio nome e li ho caricati, sperando che vadano bene, ma non è detto: potrebbe essere necessario caricare roba tipo appuntamenti dal medico!!!
Stasera provvederemo a inserire Tommy.
Alla luce dei fatti, tanto semplice non mi pare: sarà veloce per chi, qui, ha una posizione lavorativa chiara o per i cittadini EU nati qui, che quindi hanno accesso a certificati di nascita e documenti vari. Per una moglie al seguito non è detto...
Vi terrò aggiornati, promesso!