29 gennaio 2016

Tre cose ho imparato

Mio figlio mi ha insegnato che "ogni rovescio ha la sua medaglia".
Quando me l'ha detto io, ovviamente, l'ho corretto e l'ho dimenticato. Poi però ci ho ripensato e ho deciso di condividerlo con chi ha la pazienza di seguirmi da tanti anni: sarebbe davvero un peccato enorme perdere una tale miniera di saggezza e ottimismo!

Ho imparato anche che io posso fare la differenza. Magari il mondo non se ne accorgerà mai ma chi mi circonda sì e forse questo basta. 

Ho imparato che il mondo là fuori gira sia che io giri insieme a lui sia che io mi rinchiuda a bozzolo... è più divertente girare.

Non è poco, mi sembra.

28 gennaio 2016

Il suo nuovo giocattolo



Vi presento il nuovo giocattolo di Matilde. Era mio e giaceva inutilizzato da decenni in un angolo buio e freddo in casa dei miei. Poi, complice una app del telefonino, Matilde ha deciso di studiacchiare un po' di pianoforte. Per un paio di mesi ha peregrinato, libro sotto il braccio, da casa nostra a casa dei miei per strimpellare le sue dodici battute settimanali. Ora il suo maestro sostiene che forse, se avesse il piano in casa e studiasse di più, potrebbe progredire più velocemente e cominciare così la suonare cose più divertenti. Quindi, eccomi qui, seduta sulla mia poltrona preferita accanto al mio vecchio pianoforte. Che mi ricorda, ahilui, di quando per pigrizia l'ho abbandonato...
Chissà se Matilde sarà più brava di me!

Educazione sessuale

Nella puntata del 7 dicembre 2015 di "L'erba dei vicini" è andato in scena l'incontro Italia Vs Paesi Scandinavi.
Fra gli altri argomenti, Severgnini ha affrontato il tema "Educazione sessuale: a chi spetta?", lasciando la parola a Line Anne Roien, una deliziosa signora danese (credo), e a Filippo Savarese, un signore parecchio conservatore (e parecchio meno delizioso...). In estrema sintesi, la signora danese raccontava dell'esperienza nel suo paese nel quale l'educazione sessuale è affidata alla scuola che segue precisi programmi ministeriali, mentre il signore italiano rivendicava alla famiglia il ruolo di educare i figli alla sessualità.
Sul momento non ho fatto molto caso alla faccenda, mi sono goduta la trasmissione, davvero carina, e sono andata a dormire.
Poi ho riflettuto.
Affidare l'educazione sessuale dei ragazzi alle famiglie? A quali famiglie?
Quelle benpensanti stile Italia anni '60?
Quelle colte progressiste un po' dem aperte curiose e libere (o libertine?)...
Quelle iper cattoliche e iper conservatrici?
Quelle un po' troppo pakistane, che sgozzano le figlie se comprano un paio di jeans o vogliono andare a scuola?
Ecco, riflettevo su tali ameni argomenti e ho pensato che anche attraverso l'educazione sessuale, che poi diventa educazione all'affettività, al rispetto reciproco, al riconoscimento del valore dell'altro e della sua volontà, anche attraverso tutto questo passa l'integrazione.
Quindi, ancora una volta, l'erba del vicino è più verde.

27 gennaio 2016

Delle famiglie


Non parlerò, oggi, di ciò che penso della shoa: meglio astenersi dal dire ovvietà.

Parlerò invece, dicendo comunque una montagna di ovvietà, delle famiglie: tradizionali, allargate, omo, etero, mono bi tri parentale e chi più ne ha più ne metta. E ne parlerò perchè un paio di sere fa, a tavola, Tommaso mi ha detto che a lui per essere felice basta avere "almeno" una mamma, anche due potrebbe andare. Sui due papà, invece, ha delle riserve perchè "pungono quando fanno le coccole" (ha tredici anni ma ancora qui stiamo!)
Contemporaneamente, il cardial Bagnasco pontificava il tv in difesa della famiglia tradizionale supplicando i cattolici di qualsivoglia schieramento politico di operare nella direzione da lui auspicata.
Ma io mi domando:
1) Vietare il riconoscimento delle unioni omosessuali avrà forse il magico potere di trasformare tutti i gay in etero?
2) Il cardinale Bagnasco è davvero così preoccupato del destino delle casse dello Stato Italiano, perchè per lo Stato Italiano è di questo che si parla...
3) Di quale famiglia tradizionale stiamo parlando? Lui&Lei sposati in chiesa e genitori di millemila figli devotamente battezzati? Lui&Lei sposati chissà come e dove e con figli battezzati-ma-anche-no? Lui&Lei che un dì si sono stretti in un abbraccio e hanno deciso che vivere insieme è bello? Lui&Lei sposati, divorziati e risposati che fino a qualche hanno fa venivano additati come lo scandalo che avrebbe scardinato la società civile basata sulla famiglia regolarmente costituita in chiesa e oggi, ma sì, in mancanza di meglio vanno bene anche loro perchè etero? E perchè la difesa di tali famiglie dovrebbe comportare il divieto ad una vita serena a chi etero non è? Non capisco. Cioè: capisco Bagnasco che da cardinale pensa tutto il male possibile delle unioni omo. Non capisco chi gli va dietro.
4) Poi c'è la questione dei figli e delle adozioni dei figli. Una coppia omo è, in quanto coppia omo, biologicamente sterile, perciò figli naturali non ne possono avere. Ora dirò una cosa abominevole, lo so, ma è così folle consentire alle coppie omo sposate di adottare bambini che non abbiano legami biologici con nessuno dei due partner? A me proprio la procreazione a comando di bambini magari impiantati in corpi di donne che noleggiano il proprio utero in cambio di denaro, a me tutto questo non va giù. E' una forma moderna (moderna? Quanti eredi di nobili casate sono stati partoriti da servette perchè la consorte titolare era sterile?) di riduzione in schiavitù del corpo femminile che mi dà un senso di ribrezzo...
5) Infine, qualcuno può spiegarmi perchè occorre inventarsi una nuova forma di riconoscimento delle coppie (che siano etero o omo a questo punto non fa differenza) Voglio dire: perchè non estendere semplicemente alle coppie omo il diritto di accedere ad un normalissimo matrimonio civile? E perchè tante coppie etero chiedono il riconoscimento del loro essere coppia ma rifiutano il matrimonio civile? Esistono giù due tipi di unione: matrimonio civile per tutti coronato, per chi ci crede, dal matrimonio religioso. Non capisco perchè inventarsene un terzo, una specie di "piccolo matrimonio", con meno obblighi e meno diritti, penso... ma in cosa differirebbero?

Spero che i miei figli siano etero perchè nell'Italia di oggi vivere da omo è ancora difficile sia per le discriminazioni legate all'ignoranza della gente, nei confronti della quale lo Stato nulla può, sia per le discriminazioni legate alle norme, nei confronti delle quali invece lo Stato può molto.
Vorrei vedere il mio Paese diventare più giusto.


20 gennaio 2016

Far ripartire l'economia

Il mondo occidentale è popolato da gente che si straccia le vesti immaginando soluzioni per far ripartire l'economia: diamo credito alle imprese, facciamo formazione ai disoccupati, salviamo le banche, facciamo così o cosà con i titoli di stato, togliamo le frontiere, mettiamo i dazi contro le merci cinesi-indiane-americane, prendiamoci i clandestini che lavorano a basso costo, non prendiamoci i clandestini che pesano sul bilancio di sanità-scuola-accoglienza... potrei andare avanti ma tanto avete capito.
Una sola considerazione non ho mai sentito: l'economia (non la finanza) riparte se ci sono clienti. Solo con clienti da soddisfare le imprese andranno a chiedere finanziamenti sensati (per ora li chiedono solo per pagare debiti e tasse) e assumeranno gente.
Tutto il resto è chiacchiera.

Ok, lo so: non è che ho fatto chissà quale scoperta. E' che ancora stamattina sentivo parlare di QE, di iniezione di liquidità, di miliardi di euro (stampati e) distribuiti a pioggia... nulla di tutto ciò ha funzionato e l'Europa (intesa sia geograficamente che politicamente) tracolla.

PS: pare che un giorno, parlando con qualcuno del suo staff a proposito dei moti in Italia passati poi alla storia come "Risorgimento",  von Metternich abbia detto che:

La parola Italia è una espressione geografica, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.

Ecco, mi pare calzante anche per l'Europa

15 gennaio 2016

Entrare dentro...

"Entrare" significa: Andare dentro (treccani)
Quindi "Entrare dentro" significa "andare dentro dentro": è un errore da bambini, da gente che non ha la minima idea di cosa sia la lingua italiana, da superficiali ignoranti.

Odio chi dice entrare dentro, uscire fuori, salire su o scendere giù, mi grattano le orecchie come cartavetra passata sulla pelle del viso.

Se poi chi lo dice è l'archeologa che presenta le ricerche sulla Domus Aurea, il giornalista che presenta il tg in prima serata, l'insegnante che insegna ai miei figli, ecco, li odio ancora di più!

Ora che l'ho detto sto meglio? No, non mi cambia la giornata però, come direbbe Shrek, meglio fuori che dentro!

14 gennaio 2016

Se io fossi...

Ho fatto questo gioco diversi anni fa e una mia amica mi ha proposto di rifarlo oggi, senza rivedere prima le vecchie risposte, per scoprire se e in che cosa sono cambiata.
Ho parecchi dubbi: devo dire la prima cosa che mi viene in mente o devo riflettere? E devo dire come mi vedo o come vorrei essere? Le tre cose non coincidono, perciò ho deciso che rifletterò sulle risposte e che scriverò ciò che vedo ora. Il "come mi vorrei" non ha alcun senso, in effetti...


Se fossi un animale...
...sarei una farfalla, prima della muta ;-)

Se fossi un numero...
...3, chissà perchè

Se fossi un colore...
...blu

Se fossi uno sport...
...corsa di resistenza su pista: una fatica mostruosa e non arrivi da nessuna parte 

Se fossi una materia scolastica...
...filosofia: tomi immensi a parlare di problemi che si risolvono con altri approcci

Se fossi un mestiere...
...un fabbro: suda e picchia come un forsennato

Se fossi un luogo...
...il mare visto da un'alta scogliera

Se fossi un periodo storico...
...il medioevo: superstizioso e talvolta oscuro, ma è da lì che sono nati l'umanesimo e il rinascimento

Se fossi un genere musicale...
...il jazz, Qualcuno lo capisce?

Se fossi un film...
...Sliding doors

Se fossi un cartone animato
...Ribelle the brave. A patto che qualcuno sappia spiegarmi perchè "The brave" è stato tradotto con "Ribelle"... forse che non esiste coraggio femminile?

Se fossi una lettera...
...sarei una raccomandata a/r dell'agenzia delle entrate! Ho capito ho capito, non era una lettera in quel senso. Questa me la ricordo: avevo risposto una L. Adesso istintivamente ho pensato all'"alfa e omega" di cristiana memoria. Mah, diciamo alfa, ma che nessuno mi chieda perchè

Se fossi un oggetto...
...il mio cellulare

Se fossi un giorno della settimana...
...lunedì

Se fossi un mese...
...settembre

Se fossi un indumento...
...un caldo maglione di lana. Il primo indumento al quale ho pensato è stato un blazer, una giacca formale da lavoro, ma poi...

Se fossi una pietra...
...lapislazzulo: profondo ma con quei luminosi lampi dorati

Se fossi un libro...
...

Se fossi una canzone...
...oddio, passo da
 "The show must go on" 
a

"Ritornando a casa"
...temo di essere un po' confusa

Se fossi un cibo
...pane

Se fossi una bevanda...
...acqua

Se fossi uno strumento musicale...
...un pianoforte

Se fossi un profumo...
...tiglio

Se fossi un frutto
...una pesca

Se fossi un gelato...
...pistacchio

Se fossi una Festa...
...Natale, LA festa

Se fossi una nazione...
...Italia: sa di famiglia, di pranzi domenicali dai nonni, di tante belle idee che poi però restano lì, sospese

Se fossi una lingua...
...inglese: mi sento sempre lì lì per farla mia, per comprenderne i meccanismi e dominarla e invece non succede mai... mi sfugge

Se fossi un fiore...
...un papavero

Se fossi una capitale...
Milano. E chi dice che non è una capitale non ha capito niente

Se fossi un gioiello...
...un anello, perchè sono simboli

Se fossi un personaggio delle fiabe...
...Biancaneve: dorme mentre qualcuno le risolve la vita

Se fossi uno dei Sette Nani...
...vorrei dire Pisolo ma temo che Brontolo mi si addica di più

Se fossi un sentimento...
...compassione

Io ho fatto, ora mi aspetto che chi ha lanciato la sfida faccia come me!

13 gennaio 2016

Paper book Vs Ebook

Sono sempre stata una grande amante dei libri. Ricordo ancora quando, bambina, andavo nella cartoleria di fronte a casa mia a "scambiare" la cedola della scuola con il sussidiario e il libro di lettura... come profumavano di buono! Di carta e di stampa, di pagine intonse da sfogliare prima e da riempire poi! Mi avrebbero fatto buona compagnia per tutto l'anno, quei libri, e quanto li amavo!!!
Ancora oggi una delle sensazioni che più mi danno piacere è annusare i libri nuovi: alcuni hanno lo stesso odore del mio vecchio sussidiario e io torno bambina, come una passeggiata sotto i tigli in fiore.
Amo anche i tigli in fiore, mi sono detta, ma questo non significa che me ne debba piantare uno in salotto. Perciò ho ceduto (anche la presbiopia ha detto la sua) e ho comprato un ereader. Quindi ora, da fortunata proprietaria di tale malefico aggeggio, posso dire la mia a ragion veduta.

Vantaggi:
1) pesa pochissimo.
2) ci vedo bene
3) la disponibilità di titoli di grandi classici gratuiti è talmente vasta che ho già più che ampiamente recuperato la spesa. E anche i titoli in vendita sono spesso più economici, ovviamente.
4) scaricare i libri è velocissimo 
5) è ecologico perchè determina una diminuzione del traffico veicolare (sempre ingegnere sono!)
6) la ricerca del significato di parole sconosciute, sia italiane che straniere (per ora ho installato solo questi due vocabolari) è immediata e rende la lettura fluida anche a chi non ha dimestichezza con una determinata lingua, per esempio la sottoscritta con l'inglese. Non voglio dire che si imparano le lingue, però aiuta. Inoltre la voce di vocabolario che viene mostrata è esattamente quella che si legge sul corrispondente volume cartaceo, non è come utilizzare google translator!

Svantaggi
1) bisogna sapere cosa si vuole comprare perchè scartabellare in rete non sarà mai come girovagare fra gli scaffali di una libreria "vera"
2) non sostituisce i libri di carta. I libri fotografici, ad esempio, o i fumetti per chi li legge o anche certe belle edizioni cartacee... Ma non è uno svantaggio, semplicemente è un aspetto di cui tener conto.
3) non è possibili prestare un volume, è un grande limite.

C'è chi sostiene che il libro elettronico sarà la morte dell'editoria... mah! Potrebbe causare la morte delle tipografie e dei distributori, potrà danneggiare le librerie, già ampiamente danneggiate dai vari Amazon e Ibs (e anche Feltrinelli e Mondadori e Giunti...) ma come può danneggiare l'editoria? Che differenza può fare il supporto sul quale si stampa e distribuisce un testo? La cosa importante, l'unica cosa importante resta il testo. E il testo non cambia, l'autore non cambia. Ora sto leggendo "Il buio oltre la siepe" edizione cartacea e "I fratelli Ashkenazi" edizione elettronica. Sempre quei due libri sono, con i loro bravi diritti d'autore regolarmente versati a chi di dovere. 

Ecco, se dovessi indicare un limite grande direi che non darei in mano ad un bambino un ereader: credo che il contatto con la carta (o il cartone per i più piccoli), le sensazioni tattili e uditive e anche olfattive siano esperienze di crescita preziose. In un libro vero ci si orienta, ci si perde, e ci si ritrova ed è così bello andare avanti e indietro! Il fatto è che per i bambini è bello il libro in quanto "oggetto" non in quanto "supporto" per un testo. 

Voilà, ho detto la mia. A voi la parola...