31 gennaio 2024

Di nuovo qui...



Non scriverò quello che avrei scritto stamattina se l'idea brillante che avevo avuto non fosse svanita insieme all'effetto del caffè. Scriverò invece una cosa banale e forse patetica, una lamentela insignificante, buona solo per interrompere questo lungo silenzio.
I call center, che tormentano l'universo mondo di telefonate indesiderate, hanno trasformato il cellulare in un'appendice inutile, buona solo a ricevere telefonate dai numeri che abbiamo già in memoria.
La frase "riceverà una telefonata da un numero privato/sconosciuto, per favore risponda", ormai diventata comune, dà la misura di quante chiamate sconosciute rifiutiamo.
Ecco, è tutto qui...

Ps: chissà se mi ricorderò mai l'idea brillantissima di stamattina...

19 gennaio 2024

Vita da expat

Mi sono informata sui trucchetti utili per raggiungere il mio obiettivo in tempi ragiovevoli (grazie Facebook). Alle 19:58 mi collego al sito e comincio a premere regolarmente su "prenota", vai a sapere se l'orologio della pagina Prenot@Mi è sincronizzato col mio...
Alle 20:00 spaccate entro e, veloce come un fulmine, compilo il piccolo form con i miei dati. Ormai sudata e con pulsazioni a 152, clicco su "Vedi gli orari disponibili" e scopro che l'unica data segnata in verde è il 3 maggio e ci sono ben 3 (tre) slot liberi.
Prenoto. E mi rilasso.
Mi è andata bene: appuntamento al primo tentativo!

Non so come sia prendere appuntamento all'anagrafe di una qualunque città italiana per fare la nuova carta di identità, magari è pure peggio...

17 gennaio 2024

Generazione sandwich

Siamo i figli di quelli che dicono di aver ricostruito l'Italia (ne hanno anche svuotato il portafogli, ma guai a farglielo notare...) e i genitori di quelli che ci accusano di averla distrutta. Abbiamo genitori vecchi o addirittura vecchissimi, per i quali avere un appuntamento comporta una fatica mentale per le 48 ore precedenti e fisica per le 48 successive, fatica che viene dettagliatamente descritta, talvolta rinfacciata, a noi. E abbiamo figli che si credono adulti indipendenti e esigono da noi lontananza o vicinanza secondo il momento, ma senza chiederla e noi dovremmo intuire l'esigenza così, magicamente.

Riceviamo telefonate per le ragioni più disparate: come si fa lo spezzatino? hai mandato al dottore la richiesta per il sonnifero? mi spieghi come fare i ricci? la mamma ha bisogno di un deambulatore più piccolo, chiami tu? ti mando la mail che ho scritto al prof: mi dici cosa ne pensi? 

E noi rispondiamo, sempre e volentieri. Anche se vorremmo che la vecchiaia fosse più facile per loro, rispondere non ci pesa, ma mai che ci chiedano come stiamo, se abbiamo bisogno di fare due parole, se siamo tristi... 

A questo provvedono le amiche. Meno male che ci sono.


08 gennaio 2024

L'una di notte

00:59 esasperata, mi alzo, prendo la felpa e vado in sala dove sonnecchia una gatta appallottolata sulla sua coperta. L'ho sferruzzata io per regalarla a Matilde in partenza per l'università, ma lei ha preferito lasciarla a casa e le gatte ne approfittano. La micia muove le orecchie all'indietro, socchiude un occhio e malvolentieri si sposta sul cuscino. Tiro verso di me un angolo della coperta, appena quel che basta per coprirmi una gamba, e crollo. Per un paio d'ore dormo di sasso, rubando spazio e calore alla gatta. Poi, sarà il freddo, mi risveglio e torno in camera.
03:05 metto un dito sotto il naso del russatore seriale sperando di disturbarlo quel tanto che basta per farlo smettere, ma non tanto da svegliarlo. Funziona: lui si gira sul fianco e io chiudo gli occhi. Ma il cervello, ormai pimpante, non mi dà tregua e rimugina e rimugina e rim... alle 04:47 guardo per l'ultima volta il cellulare, e crollo. Alle 06:30 suona la sua sveglia, io mi rigiro e miracolosamente mi riaddormento. Alle 07:30, puntuale come un mal di testa la sera dopo un esame, suona la mia, di sveglia. Sarà una lunga giornata.

Devo prendere un treno la mattina presto? Mi sveglio alle 5 per paura di perderlo
Sono preoccupata per la salute di un familiare? Mi addormento alle 2, mi sveglio alle 4, mi riaddormento alle 7 ma poi suona la sveglia e allora...
Il russatore seriale che dorme al mio fianco mi delizia con un suo concerto grosso? Magari, se lo saccagno per bene, riesco anche ad addormentarmi a un orario decente, ma se poi si rigira e comincia il secondo movimento, non c'è più verso di riprendere sonno. Dormire non è più un'attività naturale, alla mia età: come per mio padre digerire, richiede routine e dedizione. L'una di notte è uno spartiacque fra una notte decente e il prologo di una giornata infernale.