Non ho tempo...
La società che non viene illuminata dai pensatori, finisce ingannata dai ciarlatani - de Condorcet
martedì 26 novembre 2019
Blog maschili vs Blog femminili
Ora, fermo restando che uno ha il sacrosanto diritto di scegliere di quali argomenti interessarsi, cosa leggere e come impiegare il suo tempo, ma davvero "figli e scuola" sono argomenti femminili?
O meglio, so che sono essenzialmente le mamme a occuparsene, ma non sarebbe ora che gli uomini colmassero questo vuoto e cominciassero a essere padri oltre che genitori?
I vantaggi, innegabili, sarebbero su entrambi i fronti. Da un lato, finalmente i figli potrebbero beneficiare di un diverso punto di vista, spesso più leggero e ludico, dall'altro i padri potrebbero finalmente conoscere i loro figli per come veramente sono e non per come li immaginano.
Aspetto repliche, non solo da Chiara questa volta ;-)
lunedì 4 novembre 2019
Amiche da sala, amiche da cucina
Sapete, non è in quella manciata di secondi che passano fra il trillo del campanello e la maniglia che si abbassa che si decide se, al di là della porta ci sia un'amica "da sala" o un'amica "da cucina".
Non è che una sia migliore dell'altra, e neppure che una sia più intima e l'altra più formale. E neppure che una venga condotta davvero in soggiorno e l'altra invece in cucina, fra la caffettiera che borbotta e un'orata che si scongela.
È che, forse, una emana calore e l'altra stimola riflessioni profonde, la prima ti fa sentire una persona necessaria, la seconda ti fa capire che puoi diventare migliore. L'una è cuore e pancia, l'altra cervello e anima. E, non so, non mi è mai capitato che l'una si trasformasse nell'altra... chissà se perché questa caratteristica sia intrinseca o se perché, una volta stabilito un certo tipo di rapporto, questo non possa più mutare.
E chissà che amica sono io, se da sala o da cucina...
giovedì 10 ottobre 2019
Il sole e la luna
Sono la mamma che esige una scuola seria, di qualità e severa ma solo se ai suoi figli resta poi il tempo per avere una vita, quella che esige coerenza poi, vabbè, non esageriamo.
Sono quella che si sente una giovane promessa e si stupisce quando allo specchio vede una signora di mezza età con l'urgente necessità di far visita a un parrucchiere, quella che vorrebbe avere il corpo di quando aveva vent'anni ma la palestra è noiosa e poi mi piacciono tanto dolci e formaggi. Quella fiera delle confidenze dei suoi figli, ma perché vi viene voglia di parlare quando in tv trasmettono Montalbano?
sabato 21 settembre 2019
Quando si perde il filo
Capita così che io sia al corrente degli aperitivi organizzati dalle mie amiche, aperitivi ai quali non potrò mai partecipare, o che legga auguri di buon divertimento o buon viaggio dall'una all'altra di loro (una volta avrei scritto "di noi") e non sappia a cosa si riferiscono, o che scopra, leggendo fra le righe, che la più refrattaria al movimento fisico fra le mie amiche abbia abbracciato lo yoga o, ancora, che uno scivolo verso la pensione abbia reso felice chi, essendo solo un pochino più grande di me, sarebbe ancora tanto ma tanto lontana dall'età prevista.
Capita anche che i messaggi che scambio quasi quotidianamente con alcune di loro siano una lunga sequenza di come va, come stai, tutto normale, tutto al solito, fa caldo, fa tiepido, ho troppo lavoro, ho poco lavoro... ma poi non è vero che non succede niente e che è tutto normale e tutto al solito: i figli crescono e fanno esperienze che una volta avremmo condiviso e commentato, così come avremmo commentato il nuovo partito di Renzi o, che so, la tassa sul prelievo di contanti al bancomat.
Anche noi cambiamo, anche se alla nostra età forse i cambiamenti sono tanto lenti da essere impercettibili. Ma sono impercettibili per chi li vive quotidianamente; quando io torno, invece, li noto e così io non sono più io, loro non sono più loro e, tristemente, noi non siamo più noi.
martedì 10 settembre 2019
NHS vs SSN
Il 29 di aprile (ho controllato or ora sul calendario) mi sono sottoposta a un'ecografia, poi... più nulla.
La filosofia quassù è che l'ospedale spedisce al medico di base gli esiti e lui decide se sia il caso di rivedere il paziente oppure no. L'idea di fondo, suppongo, è che, se un esame è negativo, significa che il paziente è sano. Con buona pace dei suoi dolori.
Ho male a una spalla da mesi, dicevo, ma non sto morendo e, muovendomi con cautela, sono riuscita a evitare dolori e doloretti quel tanto che basta per lasciare passare le vacanze.
Ma.
Ma oggi pomeriggio l'ospedale ha chiamato il Peppe (unico cellulare inglese della famiglia -mi sa che dovremo porre mano a questo aspetto) dicendogli che domani pomeriggio alle due e mezza ho una visita specialistica. Accetto? Ovvio che sì, però...
Riflettiamo.
Non si fanno vivi per 4 mesi e mezzo, non mi mandano impegnative (mi presento senza un pezzo di carta? In Italia sarebbe pura follia e, temo, anche qui...) e chiamano con meno di 24 ore di preavviso.
Sono allibita, vi racconterò.
lunedì 9 settembre 2019
Piccole gesti d'altri tempi
Le corse in autobus costano una fucilata e i mezzi non sono poi questi esempi di pulizia e modernità, ma i passeggeri, quando salgono, salutano l'autista e, quando scendono, ringaziano e augurano buona giornata.
Piccoli gesti di gentilezza e buona educazione.