17 maggio 2024

J


Quando mi sono trasferita a Strasburgo, con tutto un anno di semi-vacanza davanti a me, mi sono iscritta a tutti i corsi che ho trovato: storia dell'architettura, francese, yoga, acquerello e chi più ne ha più ne metta. Mi sono anche comprata una bici con la quale scorrazzavo allegramente fra parchi e foreste, lungo i canali e fra stradine pittoresche. Ho conosciute gente e stretto amicizie, una delle quali resiste al tempo e alla distanza.
Quando mi sono trasferita a Manchester, parlando inglese come Aldo Giovanni & Giacomo (on de marciapaid...), mi sono iscritta prima a un corso di inglese e poi all'università, ho fatto volontariato per due associazioni diverse e ho lavorato come insegnante di italiano prima e di matematica dopo, mai-dico-mai pensando che l'età fosse un parametro. Mai.
Quando mi sono trasferita a Lille, no... qualcosa è cambiato. Sono sempre stata una "expat", ora mi sento "moglie al seguito". Guardo corsi di francese in presenza e mi blocco pensando che mi ritroverei in aula con universitari e mi sento ridicola. Faccio yoga con le vecchiette del mio palazzo: loro ammirano la mia agilità, io mi sento come quella pubblicità... ti piace vincere facile! Riduco verdure a cubetti per il minestrone da mettere nel freezer e stiro camicie ascoltando audiolibri come mia madre ascoltava i radiodrammi quando ero bambina. Mi preoccupo se i miei figli non mi mandano almeno un buongiorno al mattino e una buonanotte alla sera, in italiano così so che nessuno ha rubato loro il cellulare (che poi, chi se lo piglia il Nokia-da-nonno di Tommy???), preparo un caffè e vaporizzo acqua decalcificata sulle piante, guardandole crescere.
Perché J?
J, in francese si pronuncia come la parola "je" che significa "io"

 

02 maggio 2024

I


Passi anni a sentirti raccontare che non esiste la radice quadrata di un numero negativo, poi arriva il creativo di turno e si inventa che la radice di -1 si chiama i e con questo stratagemma risolve il problema.

Succede appena cominci a giocare con la matematica: in seconda elementare ti raccontano che non puoi sottrarre un numero grande da uno piccolo, ma i numeri negativi ti aprono la strada; che non puoi dividere un numero per un altro se il primo non è multiplo del secondo, ma poi ecco le frazioni et voilà; che non si può calcolare la lunghezza di una circonferenza conoscendo il raggio e invece basta un π.

Un abracadabra che crea ciò che serve, semplicemente dicendolo.

Fosse tutto così facile...