10 dicembre 2021

Confini


Di qua la Francia, di là il Belgio; di qua francese, di là fiammingo; di qua croissants, di là moules frites; di qua Macron, di là Filippo; di qua Arsenio Lupin, di là Hercule Poirot... 

È ciò che lasciamo fuori che ci descrive, è il non-noi che ci definisce.

È attraverso i no dei loro genitori che i bambini costruiscono la loro identità, e è attraverso la scoperta dei nostri no che noi siamo in grado di definire chi siamo. Più tardi si fa, più difficile risulta, ma chi non lo fa passerà la vita a non capire la natura della sua felicità o, che è peggio, della sua infelicità.

Però però... i confini che racchiudono la percezione che noi abbiamo di noi stessi e che vorremmo certi, chiarissimi, implacabili, sono in realtà mutevoli, anzi: devono esserlo per la nostra stessa sopravvivenza.

Ma quanto male fa lasciare entrare ciò che avevamo messo fuori in quanto non-noi? E quanto male fa scoprire di aver lasciato entrare (per stanchezza, per distrazione, perché è sicuramente giusto così e ero io sbagliata, perché... ma quanti sono i "perché" che ci diciamo, le scuse che troviamo?) ciò che era fuori e là doveva rimanere?

Lo facciamo sempre: scegliamo il percorso professionale sicuro per far contento papà, ci fidanziamo col ragazzo "giusto" che piace tanto alla mamma, compriamo il cappotto perbene che piace tanto alla nonna. Poi, quando esplodiamo e ricacciamo fuori dalla nostra vita quello che mai avremmo dovuto far entrare finiamo comunque per star male.  

Cosí come il pane altrui, anche un io-altro-da-sè sa di sale e brucia.



5 commenti:

  1. perché. talvolta, il rimedio è peggio del danno... e perché ci sono danni per i quali non c'é rimedio, e anche ristabilire i propri confini non serve a molto.

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    1. Il rimedio, se rispettoso di noi stessi, non può essere peggiore del danno.

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  2. I confini iniziali sono quelli dell'educazione, delle convenzioni, delle abitudini. Ci vengono imposti o cordialmente disegnati, e cresciamo attorno ad essi, addossati ad essi, col rispetto o col timore, a seconda del nostro carattere, dei nostri tentennamenti, della curiosità o della remissione.
    Certo di una cosa ho immenso rammarico, che le moules frites non siano patrimonio dell'al di qua del confine. ;)

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    1. Conosco posticini al di qua dei patrii confini dove tali delizie vengono generosamente condivise!!!

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    2. ..e cosa aspetti a rendere pubblico cotanto patrimonio gastronomico?! ;)

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