30 ottobre 2021

Sulle tre forme di intimità (Ce ne sono altre?)

 


(immagine remobassetti.it)


Riflettevo...

Esiste l'intimità fisica, che tutti crediamo di conoscere benissimo e che pertanto non vale la pena di indagare. Fatta di baci&abbracci, è facile da riconoscere e da definire. Passiamo oltre.

Esiste poi una forma di intimità che chiamerei "intellettuale". È alla basa di certe favolose conversazioni, quando due cervelli in sintonia si parlano (fuochi d'artificio, scansatevi!). Talvolta è una intimità sbilanciata, perchè magari uno dei due cervelli è più abile dell'altro, perchè più erudito o più esperto; oppure perchè uno dei due è in soggezione, riconoscendo, magari a torto, prerogative "alte" all'interlocutore. Diventa invece meravigliosa quando i rapporti di equilibrio sono bilanciati, e le conversazioni sono davvero scambi di opinioni alla pari, senza che nessuno, presuntuosamente, si arroghi il ruolo di guida, nelle sue infinite forme. Questa, a mio parere, è la vera intimità intellettuale.

Esiste infine una forma di intimità che chiamerei quotidiana, Fatta di piccole cose, è difficile da descrivere; la si riconosce da dettagli che talvolta sfuggono anche a chi ne gode i frutti. Lasciare spazi di solitudine e silenzio avendo fatto spazio in bagno e nell'armadio per i suoi oggetti. Fare entrare con semplicità, entrare con naturalezza. Accogliere la sua vita nella routine della mia, adattandola (perchè è così che si fa) ma non stravolgendola (perchè non è così che sento il cambiamento). È contemporaneamente conseguenza e causa di una vicinanza (fisica e mentale, ma senz'altro più mentale che fisica) costante, discreta e premurosa. È fragile, ha a che fare con i nostri limiti, limiti che si spostano continuamente man mano che l'intimità cresce. Ha il calore e la dolcezza di una tazza di cioccolata calda ma, come questa, può essere stucchevole e ustionante. Non tutti ne sono capaci, per alcuni resterà sempre una forma di intrusione (agita o subita o entrambe): certe relazioni, anche importanti, si chiudono per questa ragione (e parlo, purtroppo, per esperienza personale... ah com'è difficile crescere!)

Il punto è che, presa singolarmente, nessuna di queste tre forme di intimità sarà mai sufficiente, e individui diversi richiedono diverse... proporzioni (?). L'armonia fra le nostre ideali "proporzioni" è importante.

O magari ci sono altre intimità e io non le vedo?

PS: ho riletto e, ok, sembra una relazione più che un post 😅😅 abbiate pazienza, pliiizzzz...

4 commenti:

  1. Non lo so.
    non sembro essere la persona adeguata per dare una risposta sensata…

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  2. La terza intimità si chiama sensibilità. Credo almeno. percezione del bisogno dell'altro senza che l'altro se ne renda conto. Svegliare il partner con una carezza. Mettere il cellulare in carica perché lei/lui se lo scorda. E mille altre minuzie che noi sappiamo, perché quel quotidiano cui accenni è fatto di dettagli e fragilità. E spesso valgono più di una discussione sui massimi sistemi.

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    1. Non credo che sia solo sensibilità, anche se certamente la implica.
      Si può comprendere ma essere incapace (o non avere il desiderio) di darsi e accogliere.
      E sì: vale spesso molto più di una discussione sui massimi sistemi (che serve, a mio parere. Serve ma non basta)

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