Recentemente mio figlio ha raggiunto un bel traguardo per il quale ha lavorato sodo per anni: se l'è meritato!
Ovviamente, ho immediatamente informato i miei genitori, che stavano aspettando la risposta. Altrettanto ovviamente l'ho detto alle persone che in un modo o nell'altro l'hanno aiutato (nessuno fa niente da solo). L'ho poi comunicato, con dovizia di particolari ;-), alle persone che mi avevano chiesto di essere tenute al corrente: un paio di amiche, un paio di cugine... E fin qui (quasi) tutto normale.
Ma da qui in poi arrivano i problemi: cosa fare con le persone che conoscevano la strada intrapresa da Tommy ma non avevano chiesto niente, neppure per cortesia? Quelle persone che, se glielo dico, si infastidiscono ma se non lo faccio poi "l'hai detto a tizio che l'ha detto a me e io non lo sapevo e ho fatto la figura di chi viene tenuto all'oscuro eccetera eccetera..."?
E non sto parlando di estranei, parlo ad esempio di mio fratello, nella famiglia del quale c'è chi fa costantemente confronti considerando però solo quello che pare a loro e non il quadro generale.
E' una bella notizia che mi fa piacere condividere, ma so che alcuni pensano che questo sia equivalente a vantarsi, come se il senso fosse "lui ce l'ha fatta e tu no, cicca cicca...", come se alla notizia dell'ammissione all'università della figlia della mia amica un anno prima della maturità io avessi reagito con invidia anzichè con gioia sincera... ma si può essere così meschini?
Anni fa raccontavo del colloquio col professore di matematica di mia figlia, colloquio ridicolo in certe esagerate espressioni di stima. Il commento del mio interlocutore è stato lapidario e glaciale: sì, abbiamo capito che tua figlia è un genio. E pensare che io stavo ridendo del prof! Come classificare certe reazioni? Fastidio? Invidia? "Che palle questa parla solo della scuola"? Non so darmi una risposta, certo che ha fatto male e per un po' ho smesso di condividere belle notizie. Non avendo notizie brutte (ringraziando il cielo!), ho smesso di condividere tout court. Ma, così facendo, i legami si allentano: già vivo lontana, sembra proprio di voler tagliare i ponti.
Insomma, apparentemente non c'è una strada sicura: non dir niente a nessuno ha conseguenze, dirlo ne ha altre, dirlo a qualcuno sì e ad altri no ne ha altre ancora...
Avete una ricetta?
Cara Flo, è un dilemma certe situazioni, non sai mai come decidere, pensi sempre che potresti sbagliare, per me è meglio non dire niente credo che solo così potrà imparare da solo a risolvere i problemi.
RispondiEliminaCiao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
non mi preoccuperei troppo di far fare o non fare figure ad altri… chi vuole, si può interessare.
RispondiEliminaio, per come sono fatta, non diramerei comunicati stampa. lo direi alle persone con cui ho rapporti più stretti. degli altri non mi preoccuperei: da me verrebbero a saperlo se e quando capiti di andare sull'argomento.
per le belle notizie in generale, non credo si limitino all'ambito scolastico… ci sarà anche altro di cui parlare, immagino.
È proprio degli "stretti" che mi preoccupo, agli altri non penso affatto.
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RispondiEliminaMi aveva saltato una parola virgolettata... 😮
RispondiEliminaCome diceva Totò: "Gli... sono come le scarpe: più sono strette e più fanno male!"
In alternativa, potresti mandare delle foto: dei colloqui, dei traguardi-promozioni-voti-giudizi... ecc. Ma senza didascalie. Ognuno darà loro il significato che meglio crede... 😉
Non ne vale proprio la pena: si condividono emozioni, non resoconti!
EliminaComunque è un falso problema, chi ha piacere a starmi vicino lo fa senza bisogno di essere sollecitato.