23 gennaio 2020

Scolliniamo

Io amo la luce.
Ho bisogno di luce come dell'acqua fresca quando fa caldo, come del gorgogliare dell'acqua nei pluviali quando sgela, come del crepitare delle fiamme nella stufa quando a Ponte nevica.
Quando, a Settembre, ricomincia la routine invernale fatta di sveglie prima dell'alba, scuola, ufficio, lezioni... quello che mi infastidisce non è tanto la routine tout court, quanto la certezza che, entro poche settimane, il mondo sarà buio. Qui, dove in inverno il sole sorge alle 8 e tramonta alle 4, la mancanza di luce è un problema serio: i ragazzi tornano da scuola accendendo le torce del telefono!
Ma poi arrivano le vacanze di Natale, e con loro le consuete due settimane in Italia. Iniziano attorno al solstizio d'inverno e, al nostro rientro... sorpresa! L'allungamento delle giornate è sensibile, bastano due settimane perchè, dalla nostra partenza al rientro, il miracolo si compia: non più torce al rientro da scuola, questo regalo di luce porta quel briciolo di tepore che invoglia a spuntare i primi piccolissimi germogli e il sogno di giornate tiepide e lunghe si fa promessa.

4 commenti:

  1. è vero, è un momento di leggerezza quando ci si rende conto dell'allungarsi delle giornate. ci si sente meglio.

    le torce dei telefoni per tornare a casa fanno pensare che abitiate nel bosco di cappuccetto rosso...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, più o meno, in effetti...
      Certo che se ti schiodassi da quel buco di posto che dici di odiare e venissi a trovarmi, potresti rendertene conto di persona, che sono quasi tre anni che ti invito!

      Elimina
    2. tu che mi conosci bene, sai che fatico staccarmi da questo buco di posto. non posso farci niente.

      Elimina
    3. Lo so, ma la speranza è dura a morire! io sono testarda come un mulo e ti aspetto 🤗

      Elimina