Ero una lettrice forte.
Leggevo mediamente un paio di libri al mese; narrativa, essenzialmente, e qualche saggio di tanto in tanto. Ora meno, molto molto meno: ho sul comodino il "Viaggio al termine della notte" da agosto (agosto!!!) e me ne manca ancora circa un quarto. Non che non mi piaccia, anzi, ma non lo leggo. Nel frattempo però ho letto un paio di cosette più brevi e più adatte ad essere portate in aereo, l'"Elogio della follia" ad esempio: poche paginette divertenti.
L'interrogativo è pressante: perché non leggo più come prima?
Sicuramente gli occhi hanno il loro peso: dopo il problema alla retina non vedo più molto bene e leggere, soprattutto a letto, mi affatica. Ma questo spiegherebbe semmai sessioni di lettura più brevi, non inesistenti...
Mi dico allora che magari il problema è legato a una ridotta capacità di concentrazione, per cui mi viene più naturale passare il tempo in attività meno impegnative. Ma non è vero: se devo studiare lo faccio per ore e con costante attenzione.
Forse nella mia testa è radicata l'idea che la lettura è un'attività da tempo libero e quindi non mi viene da prendere in mano un libro se devo, che so, stirare, mentre un livello a Word Lines dura solo pochi minuti e quindi si può fare? Infantile...
Mi dico allora che magari il problema è legato a una ridotta capacità di concentrazione, per cui mi viene più naturale passare il tempo in attività meno impegnative. Ma non è vero: se devo studiare lo faccio per ore e con costante attenzione.
Forse nella mia testa è radicata l'idea che la lettura è un'attività da tempo libero e quindi non mi viene da prendere in mano un libro se devo, che so, stirare, mentre un livello a Word Lines dura solo pochi minuti e quindi si può fare? Infantile...
E che dire della difficoltà che incontro nel reperire bei libri da leggere? Questo è oggettivamente un ostacolo, da quando vivo all'estero. Leggere narrativa in inglese o in francese è molto faticoso: la lingua letteraria non è mai banale e le mie competenze linguistiche non mi mettono al riparo da difficoltà interpretative, soprattutto quando si parla di sfumature di significato o modi di dire. Gironzolare nelle librerie e scegliere un volume che attira la mia attenzione senza preoccuparmi della difficoltà di comprensione è uno dei piaceri che più mi mancano dell'Italia...
Oggettivamente non so quanto ti stai radicando all'estero.. certo leggere in lingua locale aiuta anche il "change".. io leggerei in italiano..
RispondiEliminaÈ vero, ma diventa quasi una forma di studio più che piacevole svago. In italiano è meglio
Eliminaanch'io leggo meno, la sera mi viene sonno e di giorno non ho tempo. e sbaglio acquisti di frequente.
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