26 novembre 2023

21/30 - In principio era... Bramini

...vecchio pediatra di quando il pediatra di base non esisteva. Raccontano leggende famigliari che pernottasse fuori dalla porta di casa dei miei, per essere pronto a rispondere al richiamo di mia madre. Lei, reduce da una vera tragedia, richiedeva i suoi saggi consigli per ogni mio starnuto. Io ricordo solo che una volta mi ha chiesto se preferivo iniezioni o pasticche al sapore di cioccolato. Lascio a voi la risposta!
Poi un certo dottor Spreafico. Nome buffissimo, affidabilità totale. Ha diagnosticato un attacco di appendicite acuta senza neppure farmi togliere il cappotto!
Poi è stato il turno del dott. Landi. Gran signore, un po' snob. Si è prodigato in dotte spiegazioni sulla biochimica delle cefalee. Quando l'ho interrotto, confessandogli di essermi persa, mi ha sorriso con fare paterno e si è scusato giustificandosi con un "dimentico sempre che non tutti i laureati sono laureati in medicina". Come dire, c'è chi può e chi non può. Io può. 
È stato per decenni il medico di tutta la famiglia di mia mamma. Lui, ovviamente, non diceva niente di nessuno. Noi, al contrario, spettegolavamo come se non ci fosse un domani e così sapevamo che non sopportava la zia M. mentre trovava simpaticissimo mio nonno, nutriva una grandissima stima per mia nonna e mia mamma, gli piaceva la mia curiosità, non tollerava la mancanza di sincerità di I. né la tendenza ad ingigantire i malanni della zia Z.
Il suo pensionamento ha lasciato un vuoto, burocraticamente riempito dal dott. Brambilla. Gli ci sono voluti anni per riuscire a conquistare la nostra fiducia, e non è riuscito con tutti. È stato l'ultimo a darmi del tu, quello al quale, magari arrossendo, potevo confidare tutto, anche cose di natura non proprio professionale. Mai un commento snob o supponente, mai sopra le righe, intellettualmente onesto, sempre chiarissimo, mai giudicante, umile di quell'umiltà buona che fa sentire accolti nella propria umana imperfezione. Ricordo strette di mano calorose e un abbraccio, una volta che davvero ne avevo bisogno. Diverse volte mi ha vista piangere e non me ne sono mai vergognata.
Ha avuto il covid quando ancora sarebbe stato meglio non averlo, ha perso diversi familiari in quei maledettissimi due anni. L'ho visto un'ultima volta nell'estate 2021, era già in pensione e ho fatto fatica a pagargli la visita.
Dopo di che, il vuoto... o meglio: una sequenza di anonimi professionisti, tutti senza infamia e senza lode, nessuno che si faccia notare per quella impagabile sensazione di essere vista, oltre che visitata. 
Tenetevi stretti i medici di base italiani, che oltre i patrii confini c'è il deserto

1 commento:

  1. non mi lamento affatto. più di una volta ho chiesto pareri per me alla pediatra delle bambine, da cui avrei volentieri continuato a mandarle. la nostra dottoressa attuale è una questione di fede: tu scrivi, e lei poi si manifesta, in qualche modo, sempre. anche con una lunga telefonata di sabato sera. i miei, a milano, hanno infilato due medici di fila scrupolosi e attenti. ma non è sempre così.

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