La società che non viene illuminata dai pensatori, finisce ingannata dai ciarlatani - de Condorcet
15 giugno 2015
Democrazia e diritti sociali
Oggi a nessun socialista e a nessun comunista sensato verrebbe in mente di sostenere che i diritti di libertà siano necessariamente strumenti giuridici di privilegio borghese. Anche le masse lavoratrici hanno compreso (...) che la giustizia sociale non è pensabile se non in funzione della libertà individuale: e sono sorti così quei movimenti politici che, invece di accentuare l'antagonismo tra l'idea liberale e l'idea socialista, hanno messo in evidenza che una democrazia vitale può attuarsi soltanto nella misura in cui la giustizia sociale (...) sia concepita come premessa necessaria e come graduale arricchimento della libertà individuale.(...) (E) se vera democrazia può aversi soltanto là dove ogni cittadino sia in grado di esplicar senza ostacoli la sua personalità per poter in questo modo contribuire attivamente alla vita della comunità, non basta assicurargli teoricamente le libertà politiche, ma bisogna metterlo in condizione di potersene praticamente servire. E siccome una assai facile esperienza dimostra che il bisogno economico toglie al povero la possibilità pratica di valersi delle libertà politiche e della proclamata uguaglianza giuridica, ne viene di conseguenza che di vera libertà politica potrà parlarsi solo in un ordinamento in cui essa sia accompagnata per tutti dalla garanzia di quel minimo benessere economico (...) Ogni uomo che non si sottrae alla legge del lavoro deve godere del minimo di risorse necessarie per far vivere, a lui e alla sua famiglia, la vita degna di un uomo.
Articolo pubblicato su "Il ponte", agosto 1945
Tratto da Pietro Calamandrei - Lo stato siamo noi - Instant book Chiarelettere - Milano 2011 (pag 47 - 50)
In estrema sintesi: senza un lavoro dignitoso non esiste libertà e senza libertà non esiste democrazia.
La situazione in Italia non sembra molto migliorata in questi ultimi 70 anni...
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non solo in Italia in realtà..
RispondiEliminaquello che è cambiato è che le libertà individuali vengono considerate dei diritti acquisiti a prescindere da ogni altra cosa, senza che comportino alcun obbligo da parte di chi ne gode. praticamente una medaglia con una sola faccia
...e si ritorna al discorso di Platone!
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