09 giugno 2015

Ancora numeri

Con il 22,4% di laureati, l'Italia è il fanalino di coda della UE. Ma è anche il paese nel quale i laureati rispondono nei call center o scaricano cassette di frutta all'ortomercato, come se il numero di laureati fosse sovrabbondante.
Delle due l'una: o i laureati italiani non valgono la carta del diploma o in Italia non esistono lavori per laureati.

2 commenti:

  1. Il mondo del lavoro non è pronto e non ha la possibilità di accogliere tutti i laureati. Leggevo su "Il Giornale":
    „Giuseppe Spizzino, 27 anni, laureato in ingegneria edile fa lo spazzino a Napoli. "Anche se mi chiamo Spizzino, mai avrei creduto di ridurmi a fare lo spazzino" .
    Non c'è nulla di male, ci mancherebbe altro.... ma hanno dedicato molti anni a rincorrere qualcosa di irraggiungibile, sia loro che le loro famiglie, investendo energie, denaro, impegno e tempo.
    Ciao Flo.



    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se poi si pensa a quanto costa allo stato ogni studente dall'immatricolazione alla laurea, si capisce come un laureato sotto utilizzato sia un vero fallimento: un basso stipendio significa poche tasse, ci sono laureati che non arriveranno msi a "rimborsare" l'investimento che lo stato a fatto su di loro!

      Elimina