14 marzo 2024

A pelle

Senza nessuna pretesa di competenza, preferivo Ratzinger a Bergoglio. 

Mi piaceva il suo rigore, il suo radicamento nella tradizione, il suo coraggio nel denunciare i danni dei relativismi e quindi nel sostenere che se abbiamo ragione noi, loro devono avere torto. Mi piaceva la sua capacità di chiamare le cose col loro nome, con onestà e con la necessaria assunzione di responsabilità. Se Chiesa dev'essere, che lo sia in pieno, con la maiuscola e senza tentennamenti. Che senso ha una Chiesa che segue le mode? Per questo ci sono la politica e la morale corrente. Poi ognuno sia libero di scegliere se gli va bene appartenere a una Chiesa così: rigorosa, tradizionale e stabile, oppure no, e allora ne stia fuori, che non è mica obbligatorio. 

Di Bergoglio faccio perfino fatica a ricordare il cognome. 

A pelle, eh, niente di troppo ragionato.

Vado a prendere l'aereo...

6 commenti:

  1. In effetti voi mette la messa in latino e di spalle all'auditorio? ;)

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  2. Bergoglio? Ricordarne il cognome non è poi così difficile... fa rima con "'ndo cojo cojo". 😉😁
    (cit. Gigi Proietti https://www.rizzolilibri.it/libri/ndo-cojo-cojo-2/)

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  3. a me il rigore, in qualunque campo lo si manifesti, ha sempre messo a disagio.
    massimolegnani

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    1. Il rigore è affidabile, non sorprende. Il relativismo, al contrario, segue l'onda e questo, in certi contesti, disorienta

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