08 marzo 2024

C


Oggi non è C come cuore, ma C come Che Cavolo...

È l'8 Marzo: in Italia "Festa delle Donne", in Francia "Festa dei diritti delle Donne", e non è la stessa cosa. Serve, una festa? No, se viene usata come momento-coccole: guarda come siamo bravi, noi che per il resto dell'anno ce ne freghiamo altamente, vi mandiamo una mimosa, vi mandiamo a cena fuori con le amiche e poi ce ne laviamo le mani.

E certe donne non sono da meno e non si meritano altro. Si mettono lì, in abitini provocanti a commentare partite di campionato, a pubblicizzare siliconi sigillanti o birre, a solleticare, con la loro presenza decorativa, il "maschio parlante o vincente" di turno. Mi sale ogni volta una rabbia... 

Piccolo aneddoto di vita vissuta. Neolaureati, stessa età, stessa facoltà, stesse competenze, io e il Peppo rispondevamo agli stessi annunci e mandavamo CV alle stesse aziende. Non si contano gli episodi di discriminazione: lui convocato per un colloquio e io no, ho anche ricevuto una lettera con la quale mi comunicavano di non avere posizioni per una figura come la mia mentre lui faceva colloqui con la stessa azienda! Oppure io e mio fratello a colloquio in un ufficio in Foro Bonaparte: a me hanno chiesto se fossi fidanzata, se avessi intenzione di sposarmi e di avere figli con una nonchalance ammirevole. A lui no. O in cantiere, io interpellata sulle sfumature di giallo per una cucina e lui a indagare sulle cause di una macchia di umidità, lui "l'ingegnere", io "la Floriana". Potrei andare avanti. Vivere queste esperienze e leggerne sui giornali non è la stessa cosa.

E va bene così: sono passati decenni e spero che mia figlia non debba affrontare le stesse esperienze. 

Chiedo venia, mi arrabbio sempre l'otto Marzo, poi passa.

Come la festa.

8 commenti:

  1. "lui l'ingegnere, io la Floriana" foto perfetta di una imperante mentalità discriminatoria.
    massimolegnani

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  2. lo stesso in Tribunale, da praticante.
    a me davano del tu, dottoressa neppure a parlarne, raramente signorina. ai colleghi praticanti uomini il "dottore" non si negava mai. qualche volta passavano già per avvocati anche se ancora non lo erano.

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  3. Infatti, poco rispetto e soprattutto uguaglianza. Questo deve cambiare più di ogni altra cosa. Lottiamo e facciamoci sentire, anche festeggiando con serietà e nel modo giusto. Grazie Flo! Buon 8 Marzo.

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    1. Non è una festa, per me. Non lo sarà mai, davvero non ci riesco

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  4. Non credo sia cambiato granché, forse all'apparenza si fa più attenzione, ma sottobanco la discriminante dilaga.. ed è colpa nostra.. :(

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