19 maggio 2015

Riprovando ad accontentare Chiara...

Strasburgo sta all'Europa come Atene sta all'antichità classica: la incarna, se ne nutre e la nutre, senza una non esisterebbe l'altra e viceversa.

Ma... ma c'è un ma: anche qui, pur vivendoci (e mangiandoci) sopra, la si critica: a volte amorevolmente, come una mamma critica un ragazzino un po' discolo, a volte severamente.

Ma perchè l'Europa, nel senso di "Idea di Europa", non funziona?

Secondo me perchè:

1) parliamo lingue diverse. Una lingua è espressione di una cultura e di un modo di "sentire" la vita, l'etica, la società, il bene e il male... noi non ci capiamo non solo perchè parliamo lingue diverse (e già questo alza barriere insormontabili) ma perchè con le nostre diverse lingue esprimiamo concetti a volte intraducibili. Esistono idee che vengono descritte benissimo in una data lingua con una sola parola, per le quali non esiste una diretta traduzione in un'altra... come pensiamo di poterci capire? SOLUZIONE? prima fra tutte potenziare DAVVERO la formazione linguistica intereuropea, scegliendo (come?) UNA lingua (una sola in tutta l'Europa) da insegnare benissimo e precocemente, rassegnandosi all'idea, BLASFEMA, di ridurre le lingue nazionali ad una specie di super-dialetto. FATTIBILE? Dubito... te li vedi i francesi rinunciare alla loro supposta supremazia culturale?

2) vediamo l'Europa come una maestrina che ci bacchetta: ce lo chiede l'Europa, dobbiamo prendere esempio dall'Europa, siamo i peggiori d'Europa... paghiamo all'Europa un sacco di soldi che non tornano mai indietro, siamo limitati nella nostra libertà nazionale dall'Europa che non ci dà nulla in cambio: non più benessere, non più sicurezza, non aiuto nelle emergenze (vedi migranti, terremoti, crisi...). L'Europa è un nemico. Manca la sensazione di essere più forti in quanto europei. SOLUZIONE? Ci penso da un po' e mi sembra una cosa semplice ma che potrebbe funzionare: l'Europa deve partecipare alle competizioni sportive internazionali con UNA SOLA SQUADRA così come gli USA. FATTIBILE? Certo non sarà un passaggio semplice ma è sicuramente più veloce che non insegnare a 500.000.000 di europei a parlare fluentemente una lingua diversa. Sbaraglieremmo le olimpiadi, ai mondiali non ci sarebbe storia, la coppa davis sarebbe nostra per definizione... tifando una sola bandiera, condividendo i successi, anche se solo sportivi, cominceremmo a vedere nell'Europa la nostra forza... 

3) scuola. I sistemi scolastici non sono armonizzati, i programmi sono molto diversi e fra i livelli di insegnamento c'è un abisso. In questo modo la mobilità inter-europea è limitata: io dovrò passare l'estate a fare ripetizioni ai miei figli perchè altrimenti l'anno prossimo potrebbero avere problemi grossi, soprattutto Tommy che avrà gli esami di terza media. E io sono fortunata perchè i miei figli sono in gamba e perchè io posso aiutarli. E se non fossi "attrezzata"? e se non ne avessi voglia o tempo? E sto parlando di scuola media, non avete idea del delirio che dovremmo affrontare se fossero al liceo! SOLUZIONI? Difficile, sono diversi i criteri che guidano i governi nella scelta delle loro politiche scolastiche: c'è chi punta al meglio per chi può, chi punta al poco ma uguale per tutti, chi ha scuole per i deboli e scuole per le eccellenze... è difficile, però occorre andare coraggiosamente in questa direzione o abbandonare l'idea di una comunità europea, limitandosi ad una comunità economica europea. Che non è la stessa cosa e che, a mio parere, non può funzionare.

Sono le prime tre ragioni alle quali ho pensato. Sono idee che partono "dal basso", che non hanno la pretesa di essere LA soluzione ma che possono portarci piano piano a pensare a noi in termini di europei prima che di italiani-francesi-tedeschi e chi più ne ha più ne metta.

Augh!

PS: ora, Chiara, se hai il coraggio definisci questa cosa un tweet ;-)

5 commenti:

  1. Ricambio il tweet.

    Europa è una bella signora, forse non più giovanissima, ma elegante, colta e piena di charme. Ha una solida e profonda cultura, di matrice classica che di più non si può, valori e tradizioni cristiane (che piaccia o no), un grande amore per l'arte, e incredibile talento culinario. Ha comunque saputo dare un certo spazio anche al pensiero laico, seppure con una certa fatica, e ne va parecchio orgogliosa. È madre di molti figli, avuti ahimè in età diverse; alcuni hanno capelli biondi e occhi azzurri, temperamento flemmatico e spiccato senso dell'ordine e dell'obbedienza. Altri hanno capelli ed occhi scuri, temperamento passionale e ribelle, poco inclini forse al rispetto delle regole, ma dotati di grande inventiva e talenti.
    Averli avuti in età diverse e con caratteri così differenti non rende il compito facile alla signora Europa. Come si conciliano le esigenze di figli piccoli che vanno imboccati e vogliono fare ancora il pisolino con quelle di ragazzoni autonomi e disciplinati, perfettamente in grado di uscire da soli di sera? È un discreto problema per questa mamma di molti figli, tutti indubitabilmente suoi ma così diversi.
    A questo punto cosa dovrebbe fare una mamma perfetta? Valorizzare e incoraggiare le peculiarità di ciascuno, senza cercare di ridurre tutti ai medesimi termini. Perché un aspirante scrittore non sarà mai un matematico, un economista perspicace non avrà probabilmente mai la grazia e la volubilità di un artista. Chi sacrificare? In nome di quali altri figli?
    Io dico nessuno. Ma questo per una mamma perfetta.
    Con buona pace dei francesi e di tutti gli altri, perché francamente neppure io ho voglia di rinunciare alla mia meravigliosa lingua, quindi non vedo perché dovrebbero averla loro.

    P.S: mamma America ha avuto un parto plurigemellare o quasi; si è fatta un gran mazzo all'inizio, ma li ha cresciuti insieme e li ha convinti senza troppa fatica a praticare tutti lo stesso sport così lei non avrebbe perso tempo a portarli a destra o sinistra. Stessa lingua, stessa scuola per tutti quanti, che corrisponda alle loro inclinazioni o no. Alla fine, dopo più di due secoli, corrisponde per forza. Ma all'inizio?
    Sui biondi e sui mori ha avuto qualche problema pure lei, anzi continua ad averli.
    Se fra due secoli mamma Europa sarà ancora viva, potremo vedere cosa sarà stata capace di fare.

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  2. Va da sé che tifo da sempre per la signora Europa e per i suoi bellissimi figli, che spero mantengano le loro peculiarità senza farsi troppo male a vicenda

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  3. Mi piace il tuo commento. Il problema è che i fratelli mal si sopportano e mamma Europa, prodiga di orgogliosi complimenti per gli eccelsi risultati dei ragazzoni biondi, più che incoraggiare i bimbetti mori sembra riempirli di bastonate...
    Anch'io preferisco l'eleganza raffinata di mamma Europa e nemmeno io sarei contenta di perdere il mio bellissimo e amatissimo italiano ma capirsi è importante e, nelle nostre attuali condizioni, è difficilissimo.
    Grazie per il tuo commento.

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  4. Da tanto tempo, molto più di quel che magari pensi tu, sogno una grande famiglia, che non fatica a capirsi pur parlando lingue diverse e che si sente a casa e a proprio agio in qualunque Paese sbarchi. È naturale che le madri prediligano i figli che danno meno problemi, ma forse alla lunga sono gli altri che sorprendono e danno grandi soddisfazioni. Io il sogno non lo abbandono, mi ostino a credere nella grande casa con tanti figli.

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  5. Occorre volersi bene, sarà dura imparare a provare stima e affetto reciproci.
    Vedremo...

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