10 marzo 2015

Yogurt


Finite le vacanze invernali, si ritorna alla vita di tutti i giorni, con l'idea fissa che due trimestri se ne sono andati e ormai ne manca solo uno.
E fra quattro mesi sarà di nuovo "piccola città, bastardo posto"

5 commenti:

  1. beh, però come mi hai scritto tu ieri la piccola città vuol dire anche amicizie.
    magari non è così importante, però..
    e poi, in fondo, è la tua città, almeno per te

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come dicevo ieri, è la mia città e mi ci sento estranea: cammino per il corso e non incontro nessuno (o quasi) che conosco, mi chiedono indicazioni stradali e devo riflettere perché magari non mi ricordo dov'è la via, mio fratello mi parla di tizio e chiarisce che è il cugino di caio e ha sposato la sorella di sempronio ma io non so chi sia tizio nè caio nè sempronio... Non mi piace e non mi è mai piaciuta: spocchiosa, indolente, non so come possa certa gente rifiutarsi di andare via. Conosco persone che non tollerano neppure l'idea di cambiare quartiere!
      Le mie amiche, tanto care quanto (momentaneamente) lontane sono l'unico lato positivo del rientro.
      PS A proposito, alcune delle mie amiche scrivono proprio pochino ;-)

      Elimina
  2. E va bene, vorrà dire che per questa volta mi considererò tua "amica" e ti scriverò io. Sei contenta? Ma bada: solo per questa volta!
    A proposito di piccole città: pur non essendo la "mia", cioè quella dove sono nato, in una piccola ci ho vissuto per 21 anni e alla fine me ne sono andato. Anzi, più che andato direi scappato! All'inizio credevo che vi avrei trovato più amici, che i rapporti sarebbero stati più genuini, l'aria più respirabile... e via dicendo. E se per un po', diciamo un paio d'anni, è andata così, col tempo, quando di me hanno saputo tutto il "sapibile" e da me ottenuto tutto l'ottenibile, sono stato elegantemente scaricato. In pratica, mi sono sentito usato. Soprattutto per il mio lavoro, ottenuto spesso gratis...
    La storia è lunga e qui non ci sta, ma una mattina, senza neppure avvisare mia moglie, ho messo in vendita la casa e dopo 15 giorni abbiamo cambiato indirizzo. E soprattutto città. E siamo tornati in quella dove avevamo già vissuto per oltre vent'anni, molto più grande e comoda, dove ci troviamo benissimo e che stiamo ri-scoprendo piano piano, giorno per giorno. Durante i cinque anni che siamo qui, intanto, nessuno degli "amici" della piccola città si è mai fatto sentire. Come se per loro non fossi mai esistito. Ti sono piaciuto?
    Aspetto notizie sui libri. Ricevuti?
    Buona fine domenica,
    Fransuà

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedo che sulle piccole città siamo tutti più o meno d'accordo. Io però sono riuscita a costruirmi un giro di amicizie che credo solide. Certo da adulta, da ragazzina no: il mio senso di estraneità era totale e annichilente

      Elimina
    2. Il fatto è che cinque anni fa, più i ventuno trascorsi... in piccolo che fanno ventisei, ero già "grandino" ☺
      Di solido, purtroppo, ho trovato solo le rocce della Gallura!
      Et voilà!

      Elimina