24 marzo 2015

Distanze...



Uno degli aspetti di questa avventura strasburghese che più mi preoccupavano era sicuramente la solitudine che, così credevo, avrebbe caratterizzato le mie giornate una volta cominciata la scuola. E' per questa ragione che, non appena i bambini si sono ben sistemati a scuola, mi sono iscritta ad una serie di corsi: per essere obbligata ad uscire di casa, incontrando persone con le quali scambiare quattro chiacchiere e, magari, bere un caffè ogni tanto.
Certo il senso non è "sostituire" le quotidiane amicizie di casa, alle quali mi legano anni di consuetudine, ma incontrare persone gradevoli e interessanti con le quali passare un po' di tempo ogni tanto e, in definitiva, non va poi così male: Silvia, con la quale studio francese, è simpaticissima, parla a macchinetta e mi guarda con invidia perchè i miei figli sono grandi e autonomi ed è ovvio: lei ha due nani under 4!!! Nicoletta, invece, (con la quale corro 3 volte alla settimana) è mamma di 3 figli fra i 16 e i 21 anni e mi guarda con invidia perchè i miei figli sono piccoli e ancora molto legati a me... il mondo è bello perchè è vario!!! Elisa, con la quale ogni tanto pranzo il venerdì, è una donna dai mille impegni e milemila interessi: difficile intercettarla...

Da (ex?) timida, posso essere molto soddisfatta di me e dei risultati che ho raggiunto!

Però, però non è come a casa e i 4 whatsapp che ci scambiamo ogni tanto io e le mie amiche non bastano a colmare la distanza. Stando qui manca (necessariamente, credo...) quella consuetudine, quella sensazione di "condivisione" che si alimenta incontrandosi ogni mattina, caffè dopo caffè; si perde il filo e così capita che io non capisca battute o allusioni, che un'emoticon in un messaggio a me non dica niente e per loro sostituisca un intero discorso. E fare da sola cose che ho sempre fatto in loro compagnia (una puntata da Decathlon, un giro all'Ikea...) rende queste sensazioni ancora più vive.





4 commenti:

  1. Le piccole grandi cose, i gesti, le persone che appartengono alla nostra quotidianità appartengono anche al nostro modo di essere e ce le portiamo appresso... forse la distanza è solo un'occasione preziosa per apprezzarli di più?
    Un abbraccio <3 <3 <3

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  2. I fili persi si ritrovano velocemente. Penso che quest'anno tu abbia trovato più di quanto puoi aver perso. Ammesso che tu abbia perso qualcosa

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    1. È stato (ed è ancora) un anno interessante. Ho scoperto una città e un modo di vivere diverso, ho anche scoperto di essere capace di fare cose che non immaginavo.
      Un'esperienza certamente arricchente e positiva anche se, come tutte, non priva di aspetti meno piacevoli

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