03 maggio 2012

Se posso farlo io...

Ci sono voluti quattro lunghi anni per convincere la mia controparte a trasformare il suo orto-selva selvaggia in qualcosa che fosse anche bello da vedere e non solo buono da mangiare.
Anni durante i quali, calcolatrice alla mano, ho dovuto dimostrargli che la superficie delle parcelle coltivabili non sarebbe diminuita.
Anni durante i quali ho faticato a convincerlo che un rettangolo è sempre un rettangolo sia che sia "per di quà", sia che sia "per di là".
Anni a disegnare vialetti, dettagli di delimitazioni, computi metrici di massima e di dettaglio, accompagnati dall'individuazione della copertura dei vari capitoli di spesa.
Anni a descrivere le varie fasi di lavoro, corredando ciascuna di esse con precisi e rigorosi "chi fa cosa e quando e per quanto tempo e a che costo".
Giurando che avrei seguito io gli operai e che, dettaglio non trascurabile, avrei pagato tutto io (con i miei sudati risparmi...)
Anni a modificare il progetto, spostando le suddette delimitazioni di 5 cm a destra o a sinistra, o di su o di giù, evitando accuratamente di fargli notare che le sue, di delimitazioni, sbragano allegramente di mezzo metro alla volta e che, pertanto, i miei 5 cm forse non sono poi così significativi.
Alla fine ci sono riuscita e ho trasformato questo:

La selva selvaggia!!!


In questo:
L'orto giardino, finalmente!



E questo:
Non era brutto, però era molto caotico e decisamente impegnativo

In questo:

Il mio melograno...


Il vialetto laterale prima:


...e dopo:
La sala lettura
La betulla prima, nascosta dalla "pianta dei macellai"
La carriola la dice lunga sul cantiere. La betulla è così bella che nasconderla è un vero peccato!


...e dopo

La sala da pranzo!!!
E, nascosta dietro la betulla, la nostra sala da pranzo!

Ho trasformato uno spazio caotico in un giardino arioso, rilassante e nel quale è bello sostare.
E' bello leggere e chiacchierare sulla panchina, circondati da rose e lavande; è bello passeggiare lungo i vialetti e sentire scricchiolare il ghiaino sotto le scarpe, è bello trapiantare bulbi, legare il caprifoglio, immaginare e scegliere una peonia. E' bello portare in giardino la merenda e legare al gazebo la casetta per le farfalle...

E' un buchino di giardino, negli anni sessanta era così: nessuna concessione agli sprechi, ma sistemato così sembra tanto grande, c'è spazio per tutto!

Abbiamo impiegato 10 mesi a ristrutturare la casa e 4 anni per il giardino: ne è valsa la pena!

PS: ringrazio April che mi ha suggerito l'argomento. Ultimamente ero a corto di idee!!!


6 commenti:

  1. ma brava... già che c'eri hai rifatto il look del blog, e senza impiegarci mesi :))
    mi prenoto per angolo lettura e sala da pranzo... arrivo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il prossimo caffè, se non piove, lo prendiamo fuori, promesso!!!

      Elimina
  2. Fai bene ad essere orgogliosa del tuo lavoro: è decisamente ottimo. Al di là di aver fatto ordine e arredato con gusto il giardino, trovo lodevole il fatto che tu abbia ricercato in esso degli spazi da dedicare al suo godimento, nonostante la vicinanza degli altri edifici (cosa che a me, abituata ad ampi spazi, fa una certa impressione...).
    Complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La vicinanza con altri edifici è l'aspetto che rende, a mio avviso, più affascinante il giardino: è la dimostrazione che è possibile pensare "verde" pur in mezzo alle case! Non ho la pretesa di aver ottenuto chissà quale traguardo ma il risultato è adatto a noi, all'uso che facciamo dell'orto e del giardino e al tempo che abbiamo a disposizione.
      Ti ringrazio per l'apprezzamento e, soprattutto, per essere passata, dopo tanto tempo, nuovamente da me!

      Elimina
  3. Sai... beh, intanto grazie per il benvenuto.
    E' da un po' di tempo che penso che se ci fosse più verde tra le case, non ci sarebbe bisogno dei condizionatori estivi, che altro non fanno che "sparare" il caldo all'esterno, per renderlo ancora più caldo...
    Cosa pensi, al riguardo?

    RispondiElimina
  4. Cosa penso... penso che il condizionatore è una macchina e come tale dissipa calore. Inoltre indubbiamente "spara" caldo in un ambiente già caldo, è innegabile. Così come è innegabile che un ambiente più verde è più fresco ma da secoli, per non dire millenni, viviamo in città di pietra. Non è un'invenzione moderna: da duemila anni è "pietra dentro e verde fuori".
    Vedo gente comprare casette con microbici giardini che poi piastrellano a tutto spiano per non dover sfalciare il prato, vedo piccoli condomini circondati da cortili nei quali è vietato giocare e giardini condominiali frazionati e recintati per evitare che il vicino entri o anche soltanto guardi.
    Il verde è visto come un fastidio, un costo, qualcosa che sporca e, pensa un po', cresce e cambia e mi obbliga a fare manutenzione.
    Vogliamo analizzare a fondo il problema? vuoi sapere da cosa dipende questa disaffezione secondo me?

    RispondiElimina