01 luglio 2011

Ci sarò...

quando copierai il compito di inglese, per spiegarti che imbrogliare è sempre disonesto;
quando non avrai voglia di andare all'allenamento di basket, per spiegarti che la stanchezza non è una valida giustificazione;
quando ti verranno a noia le prove per il saggio, per spiegarti che si deve sempre portare a termine ogni impegno preso;
quando riderai del 5 in matematica di un amico, per spiegarti che una persona in difficoltà va aiutata e non derisa;
quando ti rifiuterai di assaggiare il cibo che hai nel piatto, per spiegarti che la dedizione di chi ha lavorato per te merita rispetto;
quando porterai a casa la pagella più bella del mondo, per spiegarti che una cosa è l'orgoglio per il proprio lavoro, altro invece è vantarsi spudoratamente.

Ci sarò per insegnarti la pazienza, il valore del lavoro, la riconoscenza, il rispetto delle regole e la consapevolezza che, se vuoi e se lavori sodo, puoi tutto. Anche cambiare le regole.

Sara: Bukowski ha detto che si salva il mondo salvando un uomo alla volta. Io ne ho due da far diventare grandi: parto avvantaggiata!

10 commenti:

  1. E se non impareranno? Non parlo dei tuoi figli ovviamente, che percorrono già un'ottima strada. Sarà stata fatica sprecata e il fallimento peggiore della vita.

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  2. Sogno
    il problema semmai è: e se io non avessi imparato a sufficienza, cosa mai potrei pretendere di insegnare? Comunque, dal momento che non posso fare altro, cercherò di farlo al meglio delle mie possibilità.

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  3. Ah! Lo ha detto lui? L'ho visto scritto sul muro di una scuola elementare, ma mi sembra che fosse attribuito a qualcun altro (credo Gandhi).

    E' giusto quello che dici e quello che fai: poi uno deve decidere da solo quando sente di dover ricorrere alla "chirurgia"... (che, ovviamente, non va insegnata).

    Scusa: non è per provocare. Io forse mi sento troppo vicina al limite della mia capacità di sopportare. Mi sento, ormai, come un tubetto che viene spremuto e ha il tappo chiuso...

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  4. Sara
    mi pare di averlo letto in "storie di ordinaria follia", ma sono passati anni e magari è un falso ricordo.
    Non ho capito il riferiemento alla chirurgia: colpa del venerdì pomeriggio o sarò davvero limitata?
    L'immagine del tubetto è affascinante; io invece mi sento in un tunnel: in fondo vedo la luce, ma più cammino più questa si allontana.

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  5. Mentre tu hai parlato, giustamente, di "prevenzione", in modo che i tuoi figli crescano "sani", io penso che ci siano situazioni che sono talmente, diciamo pure, "incancrenite", che solo con l'asportazione chirurgica si possano risolvere. La chirurgia consente di estirpare il male, di intervenire a modificare irrevocabilmente lo stato delle cose.

    Non mi voglio riferire al fatto di uccidere delle persone, quando si ritiene che costituiscano un ostacolo (perché mi auguro che la guerra faccia parte del passato), ma quando ti trovi in un tunnel in cui non vedi più neanche la luce dall'altra parte, è possibile che tu ti metta ad aggredire la parete del tunnel, per cercare di crearti da sola un varco, asportando quello che per te in quel momento costituisce l'ostacolo alla tua stessa sopravvivenza.

    Di qualsiasi cosa sia fatta quella parete, tu cerchi di distruggerla, anche se hai ricevuto una buona educazione (per esempio, di trattare bene le cose che sono di tutti, tunnel compreso). Se il sistema ti toglie la speranza, non c'è educazione che tenga...

    Anche una persona educata e ragionevole, se troppo soffocata, prima o poi ricorre a rimedi estremi (quelli che chiamo interventi chirurgici), nel tentativo di estirpare il male.

    Quello che non riesco a perdonare ai miei genitori è di essersi adeguati a un sistema che sapevano non essere giusto e di non aver mai lottato per cambiarlo. Quello che loro, invece, non perdonano a me è che non mi voglio adeguare al sistema (quello che anche grazie a loro mi è stato dato).

    Anch'io, comunque, intravvedo una luce in fondo al tunnel: ma il mio tunnel, per ora, sconfina oltre i limiti geografici dell'Italia...

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  6. Sara
    Sei proprio arrabbiata:-(
    Ci sara' qualcosa che ti piace, che ti rende serena, che ti fa stare bene...

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  7. Turoldo!

    (il mio gatto)

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  8. E il tuo compagno lo sa???

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  9. bellissima idea, ora ci sono anch'io.
    e se non impareranno da noi, prima o poi impareranno da loro stessi

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  10. Sì, lo sa... e lo accetta con rassegnazione.

    Scherzo! Siamo entrambi pazzi per Turoldo: è il colore della nostra vita!

    A proposito: Turoldo è tutto grigio.

    Beh ... però riesce a colorare tutto quello riesce a ... travolgere!

    Ve ne parlerò nel mio prossimo post, dal titolo: "Maledetto Turoldo!"

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