Il 12 di ogni mese, su una pagina di espatriati italiani che seguo da un po', è la giornata dedicata al "AAAmore Cercasi".
Decine di persone, uomini e donne di svariate età, alcuni neppure trentenni, pubblicano una foto e breve descrizione di sé e del proprio sogno. C'è chi esce da relazioni finite male e chi una relazione degna di questo nome non l'ha mai avuta, chi ha provato con i locals ma proprio non c'era feeling e chi invece il feeling non l'ha più trovato con le persone di casa. C'è chi tra figli, amici, lavoro e interessi vari non ha un momento libero per pensare a sé e chi, solo come un gambo di sedano, non sa da che parte cominciare. C'è chi prova anche questa strada perché la fortuna non ha aiutato e chi invece sceglie la via pragmatica perché del caso non si fida più. C'è chi "va bene dovunque tanto vivo vicino all'aeroporto" e chi specifica quartiere e città perché ha bisogno di quotidianità.
Sono tutti diversi ma tutti accomunati da una cosa: il desiderio di avere una persona accanto.
La libertà, quando è troppa, diventa un vuoto da riempire.
forse perché non è libertà, ma semplice solitudine.
RispondiEliminala libertà, secondo me, si coltiva e si nutre all'interno di relazioni (d'amore o di amicizia o sociali...), così come l'indipendenza.
se sei solo, sei solo, non libero: non puoi esercitare alcuna scelta.
Non sono completamente d'accordo. C'è differenza fra essere soli e sentirsi soli, in inglese usano addirittura due aggettivi diversi. E c'è chi si sente libero solo a debita distanza da (certe) persone.
EliminaCi si sente soli solo quando la solitudine non è una scelta, altrimenti ci si sente liberi.
mi sembra quel che ho scritto... se fosse una scelta, sarebbero liberi e si sentirebbero liberi, e non starebbero su amore cercasi il 12 di ogni mese. invece sono soli, e si sentono pure soli.
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