In questi ultimi giorni rifletto su una particolare categorizzazione: quelli che "sarò felice quando..." e quelli che "sono felice adesso perchè...". Da una parte i miei, dall'altra i miei suoceri.
Il ritornello dei miei è sempre lo stesso, purtroppo ormai da anni.
"Eh, deve passare questo periodo!", sospira mia madre.
"Ma come cosa c'è che non va? Farei prima a dirti cosa c'è che va!", brontola mio padre.
"Questo isolamento mi ha distrutta", si lamenta mia madre di ritorna da una visita a una zia o dal parrucchiere.
"No che non sto bene: ho il controllo dal cardiologo, dal nefrologo, dall'angiologo ma io mica ci vado all'ospedale con tutto il Covid che c'è, rimando tutto, io!", tuona mio padre.
"No, non so se andremo in vacanza, intanto aspettiamo che arrivi tu, poi vediamo", pianifica mia madre, non considerando che prima di un mese non arriverò comunque.
"Dove vuoi che andiamo, c'è il Covid e devo andare in ospedale a fare tutti i controlli e poi i confini chissà se li terranno aperti...", temporeggia mio padre. Il lavoro non va, il governo non va, il clima non va, ci sono le tasse, l'inflazione, l'euro, le zanzare, la Merkel e poi i nipoti non telefonano. E fa caldo.
Anche i ritornello dei miei suoceri è sempre lo stesso.
"Sì, sì stiamo attenti: la spesa ce la porta a casa la Lucia e Alessandro telefona tutte le sere e ogni tanto passa a trovarci. Sì sì, fa caldo ma per forza è giugno, ovvio che fa caldo. Sì sì, va tutto bene sono contenta che adesso almeno papà può andare giù all'orto a fare un po' di movimento. No no, non andiamo giù al paese quest'anno che se per caso dopo tre giorni dal nostro arrivo a qualcuno viene il raffreddore la colpa è nostra che veniamo dalla Lombardia! Ma no non preoccuparti qui va tutto bene, non ci manca niente e non abbiamo bisogno di niente: abbiamo la televisione, internet, una montagna di libri da leggere... che me ne frega a me dell'isolamento, l'importante è che nessuno di noi si ammali. Ah ma quest'autunno mi rifaccio, ho deciso: mi iscrivo all'università! Piuttosto raccontatemi di voi..."
Vivono la stessa vita, ma guardando cose diverse: gli uni concentrati su ciò che manca loro per essere felici, gli altri concentrati su cosa, fra le cose che hanno, li rende felici.
Si può imparare?
Cara Flo, credo che tu sia adatta ha trovare sempre nuovi gusti devo farti i miei complimenti!!!
RispondiEliminaCiao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie Tomaso caro!
EliminaNecesse est, direi.
RispondiEliminale alternative sono buttarsi o troncare le comunicazioni… la prima sconsigliabile, la seconda non praticabile.
però, purtroppo, i tuoi mi sembrano nella categoria del "non sarò felice mai", cosa più grave. tanto per farti stare a tuo agio da lontano...
Sic est (e qui finisce il mio latino).
EliminaI miei sono cosi e non so darmene pace: hanno tanto e non lo sanno.