25 giugno 2020

Un altro now and then

Esattamente 13 mesi fa scrivevo queste righe:
"So che non ce la faccio. uscire di casa mi pesa, le giornate passano senza che io faccia niente, non mi annoio più neanche... mi basta stare qui. anche i ragazzi che tornano da scuola mi infastidiscono perchè parlano e raccontano e io voglio silenzio..."
Non le ho mai pubblicate, conservo in bozza alcuni post che ho scritto, magari anche con l'intenzione di pubblicarli ma poi lasciati lì a sedimentare, fino a dimenticarli. Fino a oggi.
Sembra incredibile che abbia potuto pensare e scrivere questo, non ricordo più neppure le sensazioni che provavo. Il resto del post è ancora più depresso... come sono sopravvissuta? E cos'è cambiato da allora?
Ho lavorato, basta come risposta? Non lo so. Però so che quest'anno ho costruito, ho fatto progetti, alcuni dei quali sembrano essere sulla strada buona per dare qualche frutto.
E quindi, cosa voglio dire con questo? Niente, forse solo registrare "il rimbalzo" che si è verificato dopo aver toccato il fondo. 
Già, mettiamola così: chi non cede rimbalza.

PS: credo di aver scritto raramente così male, è uscito così e così lo pubblico. Abbiate pazienza, sono stanca. Se non è chiaro, chiedete...

1 commento:

  1. Cara Flo, non dire questo! Tu scrivi ciò che senti e questo è tutto, poi chi lo capisci va bene il resto non vale.
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso 

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