10 luglio 2019

Di scelte, passioni e campi estivi

Matilde sta partecipando a questo campo : un po' di avventure sul lago, un po' di conferenze su argomenti vari, un po' di crowdfounding per charities varie... un modo divertente, interessante e socialmente impegnato per intrattenere mandrie di sedicenni per 4 settimane dopo gli esami.
Fra le varie conferenze proposte dal NCS, una riguardava i criteri di "employability", nel dettaglio: quali caratteristiche personali le aziende valutano.
L'elenco è stringato: puntualità, capacità di lavorare in team, capacità di lavorare a lungo, capacità di focalizzare l'obiettivo, rispetto delle regole.
Stamattina, durante la colazione, Matilde, a ruota libera, mi raccontava l'episodio e commentava: nessun accenno, neppure di sfuggita, a cose come intelligenza, capacità di analisi critica delle situazioni, creatività, intraprendenza, curiosità e indipendenza. Vogliono degli ingranaggi, diceva, dei minions bravissimi a obbedire, ad abbassare la testa sulla scrivania e a produrre il pezzettino di risultato di loro competenza ma non abbastanza curiosi da chiedersi quale sia il disegno generale nè, tantomento, sufficientemente intelligenti da capirlo. Matilde ha capito che qualcosa non quadra.

Tommaso sta partecipando a una serie di attività nelle università. La scorsa settimama era a Cambridge, facoltà di fisica, per un seminario di 4 giorni : una sorta di induction alla vita universitaria e agli studi scientifici. Attenzione puntata sulla passione; la vita qui è tosta, raccontavano professori e studenti del 3 e 4 anno ai partecipanti: i ritmi serrati e aspettative alte. Solo chi ha vera passione per la materia (che sia fisica o filosofia o letteratura...) regge, ma, se siete sostenuti da vera passione, questo corso vi darà tutto. Passione è già meglio di puntualità e rispetto delle regole.

Questa settimana è alla Metropolitan Manchester University, una delle università minori (e abbiamo capito perchè!) della città, per una introduzione ai corsi di ingegneria. Non che gli freghi molto dell'ingegneria, ma è sempre meglio che andare a scuola, no? Attenzione puntata su quanto è figo fare l'ingegnere, quanto sia divertente la vita alla MMU, quanto alto sia lo stipendio medio di un ingegnere "...che se guadagnate tanto poi potete andare in pensione presto e godervi la vita". Ora, è senz'altro meglio guadagnare tanto che poco, solo i ricchi possono pontificare su quanto i soldi siano inutili. Ma davvero vogliono spingere l'intera coorte degli Y12 a perseguire carriere che non amano (ma tanto utili alla società...), propinando la favola del "poi da ricco sarai felice"? (poi, che un ingegnere diventi "ricco" è tutto da dimostrare...). Il messaggio della MMU assomiglia molto a quello del NCS di Matilde e anche Tommaso, anche se in modo meno lucido di sua sorella, ha espresso le medesime perplessità: davvero suggeriscono alla gente di non assecondare le loro passioni?

Se è vero che porsi la domanda giusta è spesso più importante che darsi una risposta, direi che questi campi hanno raggiunto lo scopo. Magari non il loro, il mio sì.


1 commento:

  1. Cara Flo, è molto interessanti questi tuoi post, io ignoro completamente tutto questo, la mia vita nel periodo delle scuole, non lo ho per niente vissuto.
    Comunque trovo molto interessante il tuo racconto.
    Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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