01 febbraio 2018

Diversi punti di vista

Ieri giornata di incontri genitori insegnanti alla scuola inglese, Dopo aver sperimentato i vari sistemi di colloquio in Italia e in Francia, credo di aver maturato una certa esperienza :-)

Italia
Gli insegnanti hanno un'ora di ricevimento alla settimana più o meno durante tutto l'anno scolastico. In alcune scuole occorre prendere appuntamento (via diario o sito) in altre no: si arriva a scuola e ci si mette in coda, chiedendo chi è l'ultimo per la prof Taldeitali. Il colloquio è un vis à vis genitore-insegnante, dura in generale pochi minuti (ma a volte anche una mezz'ora!)durante i quali vengono rivisti i voti, si parla un po' del comportamento e delle relazioni fra lo studente e gli altri attori della scuola (compagni e insegnanti), a volte l'insegnate dà qualche suggerimento. Solo in rari casi (una delle maestre alle elementari, la prof di matematica delle medie, forse quello di ginnastica, sempre alle medie...) ho avuto la sensazione che il prof avesse davvero a cuore la crescita e la formazione dei miei figli. L'attenzione sempre focalizzata su quali aspetti lo studente deve migliorare, su cosa sbaglia, non sempre si indica come migliorare. Quando il rendimento non lascia spazio a critiche di questo genere, a volte si trova qualcosa che non va nel comportamento o nelle relazioni.

Francia
Nel corso dell'anno la scuola organizza due mezze giornate di ricevimento, dopo il normale orario scolastico. Ci si prenota presentandosi a scuola nel giorno e all'ora indicata e, sgomitando peggio che ad una svendita di Jimmy Choo, si scrive il nome dello studente a penna su un foglio di carta, foglio che poi verrà appiccicato con lo scotch allo stipite della porta dell'aula, il giorno del ricevimento. Ogni colloquio dovrebbe durare non più di 10 minuti, ma ovviamente la durata effettiva dipende da quanto l'insegnante ha da dire o chiacchierare. Ho visto genitori cancellare il nome di chi si è prenotato prima e sostituire il proprio per saltare la fila. Ho visto insegnanti accumulare un'ora di ritardo sulla tabella di marcia, ho visto insegnanti non presentarsi ai colloqui e non avvisare. Ho sostenuto colloqui con insegnanti che non si erano accorti che mia figlia è italiana e all'epoca non parlava francese. Il colloquio era organizzato come quelli italiani: solo con i genitori, voti da una parte e foto dello studente dall'altra...d'altra parte, con 30 alunni per classe che cambiano tutti gli anni (ogni anno le classi vengono rimescolate e i professori ruotano sulle varie sezioni), più di tanto non si può pretendere! Non so se tutte le scuole di Francia siano organizzate così, la nostra lo era ed era un gran casino.

Inghilterra
Come in Francia, gli insegnanti sono a disposizione per due giornate all'anno, durante le quali le lezioni sono sospese. Ci si prenota via sito, con finestre di 10' ciascuna, tempo che deve necessariamente tenere in considerazione la necessità di cambiare edificio per spostarsi da un'aula all'altra. Il colloquio avviene alla presenza dello studente interessato e fa parte dell'attività didattica (le lezioni sono sospese, ma la giornata è considerata una giornata di scuola quanto le altre). All'ingresso, ogni studente riceve una cartelletta contenente: le note circa le modalità e la finalità del colloquio, un modulo sul quale annotare gli obiettivi raggiunti, quelli da raggiungere, e come fare per raggiungerli, un questionario da compilare congiuntamente studente e genitore in merito ai vari aspetti della scuola (didattica, senso di sicurezza, mensa, compiti, ...). Durante il colloquio, il professore si rivolge essenzialmente allo studente, spesso chiedendogli cosa pensa dei suoi risultati e del suo impegno, poi interviene raccontando quali sono i suoi punti di forze, in che cosa ha stupito positivamente il professore o il team di insegnanti, poi fornisce materiali (un semplice schema di risposta ad un particolare tipo di domanda, un plico di fotocopie con esercizi personalizzati o brani di testi da leggere o studiare, in un caso un intero libro col programma dell'anno scorso) e dà informazioni sugli spazi orari di approfondimento o recupero messi a disposizione dalla scuola (tipo gli orari di ricevimento delle nostre università): un'ora di matematica per gli year 10 tutti i lunedì, due spazi per inglese year 11 il giovedì, uno di poesia, uno per le domande aperte, eccetera. Poi, ma solo alla fine, si rivolge a noi genitori sottolineando per cosa dobbiamo essere orgogliosi: per un prof è la capacità che hanno dimostrato di superare le barriere linguistiche, per un altro è stata la straordinaria progressione dei voti, per qualcuno la puntualità nella consegna dei compiti, per altri l'ordine rigoroso dei quaderni o la spontaneità con la quale fanno domande se non capiscono. C'è sempre qualcosa di buono da dire, qualcosa per cui festeggiare. Anche quando i voti non sono sempre eccellenti.
Quando un prof dà ad uno studente una serie di 20 domande dicendo: puoi venire da me anche tutte le settimane, portandomi una domanda alla volta così che io te la corregga, non è un gentile invito, è praticamente un compito aggiuntivo dato perchè evidentemente nella sua materia lo studente è un po' scarsino. Ma così facendo non mette l'accento sul fatto che è scarsino, indica una strada percorribile, che non fa paura e che porta al risultato. Oltre al fatto che mette a disposizione il suo tempo accanto al tempo richiesto allo studente per colmare le sue lacune.
Non male...

2 commenti:

  1. Cara Flo, io ignoro del tutto come fa e come si deve comportare gli insegnanti, credo che come quelli che insegnano varie lingue non sia sempre facile trovare il sistema più adatto.
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Tomaso, hai davvero letto tutto?!?!?! Lo considero un segno di grande stima ;-)
      Un abbraccio anche a te!

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