03 luglio 2025

...e quelli tra "gnac & petac"


E poi ci siamo noi, che siamo contemporaneamente troppo giovani per sapere qualcosa della vita e troppo vecchi per avere un qualsivoglia legame con la contemporaneità.

Quelli che quando parlano è sempre sbagliato, che sia coi genitori, coi figli e talvolta anche coi coetanei, fratelli o amiche che siano. "Non è così" è il commento che mi sento rivolgere più frequentemente, talvolta mitigato da un "proprio" messo lì per decenza.

Quelli che devono capire le difficoltà della terza età (dicamo pure quarta, dai...) e quelle dell'adolescenza che fa niente se hanno abbondantemente superato i 20, sempre da adolescenti si comportano. E ci mancherebbe: vivono vite costellate di prime volte, come vuoi che si comportino?!

Quelli che ascoltano le lamentele di tutti: salute e solitudine e amici insensibili e morosi/e dal comportamento inspiegabile e impegni di lavoro e di faccende domestiche, e conti da far quadrare e la fatica, la fatica... 

E noi invisibili, schiacciati fra un "tu sei troppo giovane per capire", un "tu sei troppo vecchia per capire" e a volte "tu sei troppo fortunata per capire".


01 luglio 2025

Giovani

Disclaimer: è solo una roba intima, non commento alcuna notizia. Se non avete voglia passate oltre...


Mio figlio, dottorando a Milano, la scorsa settimana è partito con tutto il suo gruppo del dipartimento alla volta di Monaco di Baviera per la sua prima conferenza. Ha anche avuto il suo spazio per illustrare la sua ricerca a colleghi di provenienza varia: 20 minuti di presentazione, parlando davanti a ricercatori e docenti di mezzo mondo. Poi ha ascoltato, chiacchierato con rappresentanti del mondo dell'industria, esplorato idee nuove e condiviso ipotesi con persone interessanti. Una gran bella prima volta, ce n'è da condividere!

Cosa mi ha raccontato? Che a Monaco si mangia male, che ha dormito poco e che non trova più i suoi pantaloni neri.


Mia figlia oggi ha discusso la tesi: lavoro sperimentale sull'uso del ferro come catalizzatore al posto di altri elementi più costosi o più pericolosi. Mi aveva chiesto di leggerla e di mandarle le mie osservazioni. L'ho fatto, ma io di chimica arrivo giusto alla formula bruta del glucosio (C6 H12 O6, forse...), quello che ha scritto per me è arabo. Sapevo che oggi le avrebbero fatto domande interessanti e avrebbero commentato la struttura della tesi e le possibili indagini ulteriori. Se anche non capisco i tecnicismi, posso capire il momento. Non si discute una tesi tutti i giorni: sai l'emozione... ce n'è da condividere!

Cosa mi ha raccontato? Niente. Di sua iniziativa non mi è arrivato neppure un whatsapp, magari il minimo sindacale: "ho fatto, tutto bene, ti chiamo dopo".


Ho sempre pensato che si parla volentieri solo con chi sa ascoltare. 

Meglio che io cominci a fare autocritica.