Disclaimer: è solo una roba intima, non commento alcuna notizia. Se non avete voglia passate oltre...
Mio figlio, dottorando a Milano, la scorsa settimana è partito con tutto il suo gruppo del dipartimento alla volta di Monaco di Baviera per la sua prima conferenza. Ha anche avuto il suo spazio per illustrare la sua ricerca a colleghi di provenienza varia: 20 minuti di presentazione, parlando davanti a ricercatori e docenti di mezzo mondo. Poi ha ascoltato, chiacchierato con rappresentanti del mondo dell'industria, esplorato idee nuove e condiviso ipotesi con persone interessanti. Una gran bella prima volta, ce n'è da condividere!
Cosa mi ha raccontato? Che a Monaco si mangia male, che ha dormito poco e che non trova più i suoi pantaloni neri.
Mia figlia oggi ha discusso la tesi: lavoro sperimentale sull'uso del ferro come catalizzatore al posto di altri elementi più costosi o più pericolosi. Mi aveva chiesto di leggerla e di mandarle le mie osservazioni. L'ho fatto, ma io di chimica arrivo giusto alla formula bruta del glucosio (C6 H12 O6, forse...), quello che ha scritto per me è arabo. Sapevo che oggi le avrebbero fatto domande interessanti e avrebbero commentato la struttura della tesi e le possibili indagini ulteriori. Se anche non capisco i tecnicismi, posso capire il momento. Non si discute una tesi tutti i giorni: sai l'emozione... ce n'è da condividere!
Cosa mi ha raccontato? Niente. Di sua iniziativa non mi è arrivato neppure un whatsapp, magari il minimo sindacale: "ho fatto, tutto bene, ti chiamo dopo".
Ho sempre pensato che si parla volentieri solo con chi sa ascoltare.
Meglio che io cominci a fare autocritica.
non credo che sia un problema di saper ascoltare. il problema è che non siamo più i loro interlocutori speciali. io selezionavo quel che raccontavo a mia mamma, anche a seconda del mio umore. capisco adesso che possa averne sofferto, immagino che mi avrebbe gradita più loquace con lei, ma questo non dipendeva da lei, dipendeva da me.
RispondiEliminacerto... magari non avrei omesso di comunicare l'esito di un evento così importante, e non importante solo per lei. a sono sicura che sarà felice di raccontare l'avventura appena vi vedrete. io credo che non si sia neppure resa conto di averti lasciata male.
In fondo, devo ammettere che anch'io, se io devo raccontare a qualcuno qualcosa di importante, non è mia mamma la prima persona con la quale desidero parlare...
EliminaNeppure l'ultima, però 😩
Forse per certa gioventà l'evento emotivo di taluni avvenimenti è più che secondario: interessa il risultato, la valutazione tecnica, il pragmatismo. Noi siamo romantici e il romanticismo abita solo in certi blog. Quelli che parlano di roba intima, appunto.
RispondiEliminaRomanticismo, dici? Nel senso di trionfo delle emozioni sulla razionalità? Fa disastri, il romanticismo, se lasciato scorrazzare indisturbato!
EliminaPerò, sì, credo di potermi considerare una persona romantica... Grazie ☺️