19 luglio 2023

Senza titolo

La mia amica ha subito un lutto e questo, chissà perché più di altri, mi induce pensare a quando toccherà a me.

Mio padre, pericolosamente vicino ai novanta, si rammarica di non essere più un giovanotto (e il vocabolo lo conferma: chi, se non un quasi-novantenne, usa più definirsi "giovanotto"?), sopporta i suoi comprensibilissimi acciacchi molto meglio di quanto voglia farci credere, vorrebbe che fossimo tutti attorno a lui ad ascoltare le sue eterne lamentele: e faccio fatica a camminare, e non digerisco più niente, e dormo male, e devo controllare i reni e l'aneurisma e il cuore e intanto va a tagliare l'erba in giardino o insiste per venire a prendermi all'aeroporto perché non può tollerare una evitabile ulteriore ora di attesa.

Mia mamma invecchia rapidamente, dimagrisce a vista d'occhio, fa fatica a camminare per un problema al ginocchio che ha trascurato per anni e che adesso le presenta il conto, non si è mai ripresa completamente da un banale intervento di cataratta che le ha lasciato strascichi che rendono faticosa la lettura; pezzi di vita, per ora non importanti, volano via con la sua memoria ormai indebolita. Sente la mia mancanza e io, che quando torno a casa vorrei rivedere mia madre e invece trovo una persona fragile, quando sono con lei non riesco a essere né a renderla serena. Vorrei "aggiustarla", ma non si può e non mi rassegno.

E intanto non ho parole per dire alla mia amica quanto io senta la sua perdita perché non so come sia questa perdita, non so cosa si provi a vedere spegnersi chi ci ha donato la vita, chi ci ha accompagnato per decenni con quotidiana sollecitudine, apprensione qualche volta, indefettibile amore. 

 

 

10 commenti:

  1. Ciao Flo, ti capisco molto bene perchè anche io mi rendo conto di quanto fragili siano diventati i miei genitori.
    Le giuste parole da dire alla tua amica non esistono, in questi casi non c'è una formula magica purtroppo. Non sai quanto mi piacerebbe che questa esistesse... Che non dovessimo sottostare alla dura legge della vita!
    Ti mando tutti i pensieri positivi possibili ed immaginabili. Anche per la tua amica.

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    1. Grazie, Miryam, delle tue belle parole! I nostri genitori hanno vissuto queste stesse esperienze, ora tocca a noi

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  2. se è un'amica, credo che vedrà ben oltre le parole, quindi mi sentirei di dirti di non fartene un cruccio.
    per quel che può valere, credo che il lutto cominci quando ti rendi conto che i ruoli si stanno invertendo, che i genitori stanno diventando figli e i figli devono diventare (anche per loro) genitori.
    questa fase è tanto più penosa e faticosa, forse, del lutto che ne è solo l'epilogo naturale e inevitabile per tutti.

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    1. È un'amica dalla generosa intelligenza, non me ne farò un cruccio. E condivido: il lutto inizia prima, inizia già adesso, perciò sono triste

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  3. Il mio papà compie oggi novantanni, il suo cruccio più grande è non festeggiare assieme a mamma, scomparsa da tre anni.. senza noi figli a pungolarlo avrebbe già mollato, credo, invece ieri si è fatto una bella nuotata, con me a riva a dire "basta, ora esci!" esattamente come 50 anni or sono faceva lui con me.. ;)

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    1. Beh, allora auguri a tuo padre e... congratulazioni per la nuotata!

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    2. ..cammina stortignaccolo col bastone.. ma l'acqua è terapeutica.. torni pesce in un attimo.. ma troppo non fa bene ai reumatismi.. ;)

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    3. Anche mia mamma è stortignaccola 🤗 ma rifiuta il bastone perché non è chic 💃

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    4. .. la mia mamma si "vergognava", quello che le comprai ora lo usa papà..

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