("bosco" cresciuto in una fuga della pavimentazione del viottolo di casa)
Riflettevo su una cosa detta e stra-detta, su quanto ci si senta piccoli considerando l'infinità dell'universo, su quanto breve ci appaia la nostra esistenza quando vengono scoperte galassie che distano milioni e milioni di anni luce (ho googolato: Hd1 dista 13,5 miliardi di anni luce! Cos'era la terra 13,5 miliardi di anni fa?) e su quanto tutto questo debba farci percepire l'irrilevanza della nostra esistenza.
E invece no, tutto questo mi fa percepire quanto è grande la nostra curiosità, quanto siamo bravi a indagare e capire e scoprire cose infinitamente piccole (sono stati fotografati singoli atomi!!!) o infinitamente grandi e lontane.
È stato invece il covid a farmi percepire, alquanto violentemente devo dire, l'irrilevanza della nostra esistenza, e banalmente durante una passeggiata in giardino in occasione del primo lockdown. Io che non potevo superare il confine fra il vialetto di casa e la pubblica strada mentre tutti gli animali sì: bombi e calabroni, farfalle, falchetti e piccioni, le volpi i gatti e qualche cagnolino dal guinzaglio lento, i bruchi e le formiche, le rane a caccia di moscerini e gli aironi a caccia di rane, un paio di libellule. Noi chiusi ad ascoltare notizie, increduli e incerti e preoccupati e tutti gli altri esseri viventi totalmente inconsapevoli della nuova peste, indifferenti e immuni.
In giardino, seduta sul tappetino da yoga, guardavo brulicante la vita di minuscole creature...
ho appena imparato che "persona" in greco si dice "atomo"... interessante. il greco è sempre avanti, antico o moderno.
RispondiEliminaDa lì veniamo
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