21 settembre 2019

Quando si perde il filo

I gruppi WhatsApp sono una gran cosa: permettono di comunicare velocemente e semplicemente con, appunto, gruppi di persone senza doversi ripetere n-volte. Ricordate le catene di telefonate di una volta? Ecco, storia passata. I guaio è che talvolta sopravvivono alla fine o, più banalmente, alla variazione del gruppo fisico che li ha resi necessari.
Capita così che io sia al corrente degli aperitivi organizzati dalle mie amiche, aperitivi ai quali non potrò mai partecipare, o che legga auguri di buon divertimento o buon viaggio dall'una all'altra di loro (una volta avrei scritto "di noi") e non sappia a cosa si riferiscono, o che scopra, leggendo fra le righe, che la più refrattaria al movimento fisico fra le mie amiche abbia abbracciato lo yoga o, ancora, che uno scivolo verso la pensione abbia reso felice chi, essendo solo un pochino più grande di me, sarebbe ancora tanto ma tanto lontana dall'età prevista.
Capita anche che i messaggi che scambio quasi quotidianamente con alcune di loro siano una lunga sequenza di come va, come stai, tutto normale, tutto al solito, fa caldo, fa tiepido, ho troppo lavoro, ho poco lavoro... ma poi non è vero che non succede niente e che è tutto normale e tutto al solito: i figli crescono e fanno esperienze che una volta avremmo condiviso e commentato, così come avremmo commentato il nuovo partito di Renzi o, che so, la tassa sul prelievo di contanti al bancomat.
Anche noi cambiamo, anche se alla nostra età forse i cambiamenti sono tanto lenti da essere impercettibili. Ma sono impercettibili per chi li vive quotidianamente; quando io torno, invece, li noto e così io non sono più io, loro non sono più loro e, tristemente, noi non siamo più noi.

2 commenti:

  1. La soluzione esiste. Ed è più semplice di quanto non sembri: cancellarsi dal Gruppo e tenere solo i contatti che vuoi. Io ho fatto così! 😉

    RispondiElimina
  2. ecco.. ora ho capito l'idea.

    RispondiElimina