Ricordo che anni fa, accompagnando mia figlia a restituire un libro in biblioteca, la bibliotecaria l'ha rimproverata acidamente a causa del ritardo: ha tenuto il libro qualche giorno in più perché le piaceva guardare le figure, avrà avuto 4 o 5 anni. Avrebbe potuto sottolineare l'importanza della restituzione puntuale in modo più carino, senza farla arrossire di vergogna!
Ho liquidato la faccenda attribuendo alla bibliotecaria l'etichetta di: "repressa impiegata pubblica" e non ci ho più pensato.
Ho liquidato la faccenda attribuendo alla bibliotecaria l'etichetta di: "repressa impiegata pubblica" e non ci ho più pensato.
Ieri sera ho accompagnato la stessa figlia in libreria a comprare un regalo per una sua nuova amica. Non sapeva cosa scegliere, perciò le ho suggerito di chiedere consiglio alla libraia. Questa arriva trasognata, assente, disinteressata. "Non hai un titolo?" le chiede.
Se avesse un titolo non avrebbe bisogno di un consiglio, penso fra me e me.
"Ah va bene, allora per le ragazzine della tua età abbiamo questo, quello e quell'altro" e, così come è arrivata, se ne va ad "ascoltare" un'altra cliente. Senza un commento, senza un po' di fantasia, senza considerare che una fanciulla di 12 anni può essere interessata non solo alla "letteratura per le preadolescenti", ma che esistono mille diversi argomenti: arte o musica, cucina o viaggi o fotografia... come si può rinchiudere un mondo che nasce in una scatola con sopra scritto: "femmina, preadolescente"? La bibliotecaria sarà anche stata un'inacidita dipendente del pubblico impiego, la libraia invece no, dovrebbe avere tutto l'interesse del mondo nel coltivare piccoli lettori!
Dopo un po', gironzolando fra gli scaffali di altri reparti, Matilde per la sua amica ha scelto questo,
dopo aver letto l'introduzione e guardato tutte le figure.
Alla faccia della banalità di una libraia senza passione.
Alla faccia della banalità di una libraia senza passione.
Mi sembra un'ottima scelta. L'ho riconosciuto dal "timbro": il palloncino-cuoricino rosso. In alcuni suoi lavori è una bambina, forse dell'età di Matilde, che lo lascia andare. Forse, perché segua i suoi sogni.
RispondiEliminaCiao!
Servono ali forti per inseguire un palloncino rosso...
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