La società che non viene illuminata dai pensatori, finisce ingannata dai ciarlatani - de Condorcet
03 maggio 2011
La mia personalissima idea di scuola
Parlo, ovviamente, di scuola elementare. Ora si chiama "primaria": secondo l'uso corrente, si cambiano i nomi delle cose per dare l'impressione di aver cambiato le cose stesse, di averle rese più moderne, meno umili (o umilianti...), più adatte all'uso.
Dunque scuola elementare: i miei figli sono ancora piccoli e non ho esperienza di altre scuole.
Nell'ottica di individuare i criteri in base ai quali scegliere la scuola per i miei figli, a suo tempo ho fatto una chiacchierata con una mia amica dei tempi del liceo, ora insegnante di lettere alle medie e le ho chiesto cosa si aspettano i "prof" delle medie dai bambini che arrivano dalle elementari.
La risposta è stata disarmante: "Dovrebbero saper leggere e scrivere in italiano e sapere l'aritmetica, il resto glie lo insegnamo noi"
....
Cinque anni di scuola per imparare quattro regole di ortografia e le quattro operazioni di base???
Ma soprattutto: cinque anni di scuola a tempo (quasi) pieno?
Forse gli effetti speciali che qualcuno ritiene essere fondamentali per una scuola moderna e capace di preparare i bambini ad affrontare il mondo sono, appunto, effetti speciali, trucchi, maquillage senza importanza e senza sostanza.
A cosa serve che un bambino di otto o nove anni impari ad usare word? A cosa servono il laboratorio di basket, quello di ginnastica artistica o di cucina? Sono un riempitivo (un riempitivo!) fondamentale per bambini obbligati a restare otto ore a scuola: non si può mica pensare di fare otto ore di grammatica e aritmetica!
Non si può allora pensare ad una scuola più rispettosa dei tempi dei bambini, organizzata sulle loro esigenze e non su quelle delle mamme che lavorano? Una scuola inoltre rispettosa delle differenze (è una brutta parola?) esistenti fra i bambini? Esiste qualcosa di più ingiusto che dare a tutti, benchè diversi, la stessa scuola (merenda, medicina, attività sportiva, ...)?
Da questa riflessione nasce la mia idea di scuola. A qualcuno interessa?
Grazie Sogno: visto che interessa almeno a te, proseguo.
Dici che la scuola deve per prima cosa creare il gusto per lo studio, ma non riuscirà mai a farlo se sarà troppo difficile per alcuni e troppo lenta per altri. Non è una novità ne' un segreto che al mondo esistono bambini lenti, bambini veloci e bambini medi e una scuola tarata sulla velocità di una di queste "categorie" (via!, passatemi il termine...) sarà inevitabilmente sbagliata per le altre due! Fatta questa premessa, ecco il mio sogno.
1) Vorrei che i miei figli avessero una sola maestra, possibilmente brava e appassionata, of course... e che le specialiste fossero davvero specializzate nell'insegnamento della loro materia
2) Vorrei che avessero la possibilità di fare tante ore di inglese (o cinese, o sudcoreano, o quello che volete purchè sia una lingua straniera...) orale, solo orale per diversi anni, prima di vedere la loro prima frase scritta. I bambini imparano a scrivere e a leggere solo dopo una pratica orale di 5 o 6 anni. Devono giocare, mangiare, cantare, litigare in inglese (o cinese, eccetera...) come fanno in italiano. Anche il teatro va bene ma non è sufficiente: un conto è imparare una particina a memoria, altro conversare liberamente
3) Vorrei che il tempo pieno fosse facoltativo. Ogni famiglia ha il diritto di decidere come completare l'educazione dei propri figli e deve avere la possibilità di decidere quanto tempo dedicarvi in prima persona. E non ditemi che così si accentuerebbero le differenze: le differenze esisteranno sempre e comunque e non sarà certo il tempo pieno che potrà annullarle.
4) Vorrei che le ore di scuola pomeridiana fossero dedicate ad attività differenziate. Di approfondimento per chi, già bravo in alcune materie, vuole spingere il suo sguardo più in là. Di ripasso per chi, un po' più lento in alcune materie ha bisogno di tempi più lenti per ottenere i risultati attesi. Di svago per tutti. Ma non: una delle tre per tutti i pomeriggi della settimana, no! Tutte e tre, distribuite nelle varie ore, perchè è molto probabile che tutti abbiano voglia e bisogno ora di questa, ora di quella...
5) Vorrei che la scuola ponesse l'accento sulle competenze fondamentali e non pedesse tempo a rincorrere farfalle colorate. Le competenze fondamentali, a mio avviso, sono: una solida preparazione in italiano (a dieci anni devono essere in grado di scrivere correttamente, di organizzare un testo, di organizzare un discorso, di fare un riassunto, di leggere un libro e capirlo), devono essere in grado di sostenere una conversazione con un coetaneo in inglese (o cinese, o sudcoreano, o quello che volete...), in matematica... la matematica per me è una nebulosa: non riesco a capire dove è corretto che si fermino. Chi mi conosce, sa anche perchè dico questo, e perchè mi fermo. Storia e geografia: a mio modesto parere, non ha importanza se hanno finito il programma, quello che davvero conta è se hanno imparato a studiare: leggere, comprendere, fare passaggi e collegamenti, ricordare e ripetere, mettere in relazione ciò che è accaduto con "dove" è accaduto e maturare la consapevolezza che, se studio un evento prima di un altro, non significa necessariamente che l'uno si sia verificato prima dell'altro.
6) Vorrei che la scuola fosse aperta dalle 7 della mattina alle 7 di sera, con una biblioteca sempre aperta e a disposizione dei bambini per leggere e per prendere in prestito i libri da portare a casa e con aule di studio. E non crediate che i bambini delle elementari siano piccoli per gestire con responsabilità questo tipo di strutture se messe a loro disposizione.
Una scuola strutturata in questo modo è utile a chi parte svantaggiato dato che si prende il tempo per colmare le lacune, ma è utile anche a chi è veloce e non ha lacune da colmare, rispettando in questo modo le esigenze di tutti.
Attendo commenti...
PS: Chi mi parla di budget è un malandrino!!!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
A me si interessa. Come dice la Mastrocola nel libro che ti ho prestato, per realizzare il sogno di una scuola democratica e fornire giustamente uguali opportunità di studio anche ai figli delle famiglie meno abbienti, si è arrivati a creare una scuola poco democratica perchè non permette a chi ha più capacità di procedere con i suoi ritmi. Chi vuole studiare è penalizzato da chi non ha voglia. Questo non è però un concetto applicabile alla scuola primaria secondo me. Essendo scuola di base non dovrebbe sottolineare le differenze tra i bambini. Il suo scopo principale, per come la vedo io, dovrebbe essere quello di creare il gusto allo studio.
RispondiEliminacarissima, il mio bambino ha finito le elementari quasi 20 anni fa... e non ha mai fatto tempo pieno né inglese, (o cinese, o sudcoreano, o quello che volete...) né particolari laboratori ecc... insomma sono un po' arretrata sull'argomento ;-) ma ti ho letta volentieri. alla prossima :)
RispondiEliminaLyric: e' il mio punto 3): tempo pieno facoltativo. Vorrei poter portare a casa i miei bambini all'ora di pranzo!
RispondiEliminaI soldi in Italia sono solamente spesi male, mal distribuiti, non inesistenti. Io sono d'accordo su tutti i punti, privilegiando le ore di italiano rispetto a quelle di lingua straniera. L'unico problema che vedo è che durante il doposcuola in genere vengono svolte attività leggere perché i bambini sono stanchi. Chiedere loro di studiare ancora, non so ...
RispondiEliminaChi arriva in quinta elementare e non sa scrivere in italiano forse avrebbe avuto bisogno di ore pomeridiane di compiti di italiano, non laboratori di basket. Per loro è fondamentale.
RispondiEliminaChi è veloce è, solitamente, curioso e non hai idea di quanto godimento procuri la soddisfazione di questa curiosità!
Ci sono bambini che, dopo cena, impiegano il tempo a loro disposizione per leggere (Topolino, Asterix, il manuale della wii o La fisica del bau...): come puoi pensare che, per loro, lo studio sia un peso?
Ovvio: non sono tutti così, ma ce ne sono e se la scuola li trascura corre il rischio di perderli.
E sai quali bambini brillanti corrono maggiormente il rischio di perdersi? Quelli che hanno alle spalle famiglie meno attente o meno colte. La scuola non prova neppure a prendersi cura delle esigenze di questi cuccioli, forse non le vede...