10 maggio 2011

Destino...





Sto leggendo un libro che mi fa riflettere su alcune cose.
E' un libro che parla di scuola (argomento che mi interessa sempre tanto) e di educazione (argomenti che mi interessa ancora di più).
C'è scritto che non ha senso costringere una persona a seguire percorsi formativi diversi dalle sue particolari inclinazioni, che è pura violenza.
Tempo fa sentivo (o leggevo) un discorso fra due persone, se non ricordo male due ebrei. Dicevano che Dio ci crea ciascuno con uno specifico destino e chi non lo segue, non ottemperando al disegno divino, si costringe ad una vita di insoddisfazione... non ricordo dove l'ho letto.
Penso a schiere di notai e avvocati per tradizione familiare, ai bocconiani perchè-è-facile-trovare-lavoro, ai medici perchè un-dottore-in-casa-ci-vuole, alla mia laurea in ingegneria presa per accontentare papà, perchè lui, ai suoi tempi, non aveva potuto farlo e perciò tocca a noi; all'epoca ero convinta di volerlo io, ed è questo il dramma...
Ora mia figlia "studia" danza classica perchè io ho abbandonato troppo presto e me ne sono pentita. Lo so: regalandole il tutù rosa per il suo quarto compleanno, il dvd della bella ballerina e le scarpette e una cameretta tutta rosa con le fatine e le ballerine la sto piegando alle mie aspirazioni mancate. Per ora si diverte e prometto (croce sul cuore) che smetterà appena lo deciderà lei.
Una domanda atroce mi fa soffrire: se non fossi stata una così brava bambina, sempre obbediente e rispettosa dei desideri paterni, se non mi fossi lasciata guidare (o convincere...) per anni e anni, ora chi sarei? Se avessi avuto la forza di ascoltarMI e obbedirMI ora cosa sarei?
Vado a fare il "compito metrico"....

7 commenti:

  1. Questo post avrei potuto scriverlo io. Per la precisione, sono circa tre anni che continuo a scriverlo. La differenza (forse) è che ora ho la consapevolezza che ciò che dicono gli ebrei (e allo stesso modo gli orientali e se vogliamo anche i cristiani nella parabola dei talenti)è perfettamente vero. E' per questo che non cerco di tornare a lavorare in un settore che non mi interessa ma piuttosto cerco di trasformare le mie vere passioni in un lavoro. E sto bene anche con i bambini ora. Perchè sono più soddisfatta di me stessa. Quasi dimenticavo ... non dirò mai a mio figlio:"Esistono solo due scuole, liceo classico e liceo scientifico."Per me potrà anche finire soltanto la terza media, purchè trovi la sua vera strada e faccia nella vita solo ciò che davvero lo gratifica.

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  2. proprio come te, sono stata e/o sono, nell'ordine:
    una brava bambina, una brava se non bravissima scolara, una brava figlia, un bravo avvocato, una brava fidanzata, una brava moglie, una brava mamma, una brava nuora, una brava non più moglie ma ancora nuora....
    sai anche come è andata a finire la cosa, almeno da un anno a questa parte ma forse anche da prima.
    prima o poi bisogna darci un taglio, o saremo solo dei bravi morti ancora prima di morire

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  3. Oggi mi sono sfogata con mia mamma. Lei fa del suo meglio ma non è "programmata" (l'educazione annichilente di mia nonna fa ancora effetto!) per capire. O meglio, non è che non capisca, però si mette sulla difensiva: noi non ti abbiamo obbligata a fare nulla!
    So benissimo che nessuno mi ha obbligata a fare nulla, ma quando una "brava bambina" sente per tutta la vita la solita manfrina (solo chi capisce la matematica è intelligente, solo l'università è la strada giusta per le persone in gamba, solo ingegneria è degna di gente intelligente, solo chi non capisce la matematica fa il classico, i bocconiani sono ragionieri con la laurea, i dipendenti non hanno voglia di fare niente e pensano solo a far ponti e vacanze, potrei andare avanti...) cosa volete che faccia? La rivoluzione a sette anni?
    Non mi hanno costretta, no: mi hanno persuasa!
    a 13 anni quale scuola superiore può scegliere una brava bambina che vuole rendere orgogliosi di sè mamma e papà? Nel mio caso lo scientifico. E a 18 anni quale facoltà? L'unica degna di una persona intelligente: ingegneria.
    E a laurea in tasca, quale carriera professionale? Vorrai mica fare la dipendente-fannullona, vero? E allora via: libera professione e poi una società e poi due e ora sono a 4...
    ...
    E io? In tutto questo, io dove sono?
    ...
    Non mi dispiace la mia vita, mi piace lo sguardo di incredula ammirazione che mi riserva certa gente quando dico di essere ingegnere (ah, no, io non l'ho mica mai capita la matematica...) ma si può vivere dell'incredula ammirazione??? E chi se ne frega! Certo i miei sono orgogliosi di me e questo mi rende felice, e quando compilo il modulo dell'invalsi posso scrivere di essere laureata e imprenditrice... che fortuna, eh?
    La mia vita non mi dispiace e soprattutto mi piace la mia vita famigliare: G. e i bambini per prima cosa, ma anche i miei, io fratello e allargando il giro non sono male neppure suoceri e cognati; ecco: la mia famiglia.
    Se però dovessi raccontare chi sento di essere, magari partendo da cosa davvero mi piace, temo che sarei in difficoltà.
    Va bene, facciamo così: compiti a casa!
    I prossimi post avranno tutti lo stesso tema:
    "Hai un pomeriggio a disposizione: come riempi il tuo tempo?"

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  4. Cara 'non ho tempo' scusa se mi permetto di risponderti, ho trovato il tuo blog per caso (cercavo un' immagine relativa alle scelte e mi è uscita la tua strada con più direzioni!) e devo dire che condivido la tua situazione, pur essendo più giovane e non ancora realizzata mi sento già franata dalle aspettative di chi ho accanto. In questo periodo mi sto interrogando molto su quella che sono veramente e non su ciò che gli altri avrebbero voluto da me. Vorrei compiere scelte vicine alla mia verità, al mio profondo essere e non di superficie, o felicità momentanee e costruite....vorrei la vera felicità! spero che in questo mese tu abbia scoperto molte cose,tutte quelle che chiedevi, ti auguro di ritrovarti.

    un abbraccio

    p.s. oggi ho un pomeriggio a disposizione, desidero ritrovarmi passando del tempo da sola.

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  5. Patrizia: grazie per essere passata e grazie per il tuo commento. Queste ultime settimane sono state difficili ma non improduttive. Non credo che la mia vita cambierà tanto facilmente ma pazienza: forse va bene anche così.
    Vivo circondata dall'affetto di alcune persone speciali, sulle quali so di poter contare e che, spero, sanno di poter contare su di me; questo mi fa sentire utile per alcune e indispensabile per altre, consapevolezza che consola e aiuta a superare delusioni e momenti neri. In fondo le scelte fondamentali non sono quelle che riguardano la vita professionale...

    Ti mando un "in bocca al lupo" per il tuo lavoro di ricerca interiore e ripassa quando vuoi: mi ha fatto piacere leggerti.

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  6. Mio padre voleva fare di me un ingegnere. Io, invece, volevo fare la Scuola d'Arte e diventare un Artista. O comunque un creativo. Me lo hanno impedito. Così sono finito a fare l'aviatore. Oggi ho una pensione che mi permette di vivere e molto tempo a disposizione. Anzi, a dire il vero anche troppo. Tuttavia non mi sento per niente realizzato. Penso che un giorno o l'altro ingoierò un tubetto di giallo cadmio - velenosissimo! - e metterò fine ai miei tormenti...
    Francesco

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    1. Tu almeno sapevi qual era il tuo sogno e sei stato capace di seguire la tua strada, anche se un po' in ritardo... io non so neppure qual è la mia strada

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