È di nuovo una cosa intima, lasciate perdere se non ne avete voglia.
Qualche mese fa, forse l'ultima primavera, ricordo che gironzolavo nervosamente fra l'ingresso, lo studio e il soggiorno di questo appartamento che non sarà mai casa. Avevo voglia di sedermi con mia mamma, una tazza di caffè caldo in mano, a chiacchierare. Mi sarebbe bastato anche sedermi io qui e lei là, il telefono a bruciare i 1000 km di distanza.
Non le ho telefonato. Se avessi chiamato, lei avrebbe ripetuto meccanicamente le stesse 4 frasi che da tempo costituivano il suo repertorio: non va male ma neppure bene, dobbiamo aspettare che passi questo periodo, Tommaso e Matilde sono sempre contenti di fare quello che stanno facendo? poi mi spieghi come si fa la pastina...
Quel giorno non l'ho chiamata: avevo troppa voglia di una vera conversazione fra me e lei, e non l'ho chiamata.
Non sono pentita di non averlo fatto, non è questo, è che fa male la consapevolezza che non le parlerò mai più.