Vuoto
Niente meglio del viaggio (un'altra V) descrive meglio il concetto di tempo vuoto.
Non più "qui" ma non ancora "là", non da sola ma assolutamente non in compagnia, si mangia malamente e fuori orario per non crollare svenuta dopo, si fa pipì solo perché c'è un bagno vicino e dopo chissà.
Saluti tutti, promettendo messaggi all'atterraggio ma nella testa si pensa già a chi si troverà all'arrivo e quello che sente chi parte è profondamente diverso da ciò che pensano le persone che si lasciano e quelle che si ritrovano.
Un non-tempo privo di senso, se non l'attesa noiosa del prossimo step che non arriva mai e quando arriva scappa via, dando inizio all'attesa successiva.
Un non-tempo speso in un non-luogo, immensa cattedrale brulicante di formichine che arrivano col solo scopo di andarsene, velocemente e senza intoppi, se possibile.
Fra 20 giorni sarò di nuovo qui: un'eternità per loro, un battito di ciglia per me che non me ne vado mai davvero.