Ero indecisa fra Matilde e Milano, e invece...
Mah...
Leggevo ieri due notizie sul corriere. La prima: questa e questa la seconda.
Azioni disgustose e riprovevoli da innumerevoli punti di vista, neppure minimamente confrontabili secondo il mio modestissimo parere, ma comunque reati. Per il primo, il colpevole ha scontato la sua pena, per il secondo non credo, non ancora almeno.
Pare che gli atleti debbano sottoscrivere un documento col quale prendono atto del loro ruolo di esempio e si impegnano a comportarsi di conseguenza: Charlotte Dujardin si è ritirata dalla competizione, Steven Van de Velde è stato ammesso dopo attenta considerazione del suo caso, dicono i media.
Se devo esprimere un'opinione "di pancia" direi senza esitazione di tenere gli stupratori di bambine fuori dalle Olimpiadi e da qualunque altro evento ad alta visibilità. Ma l'aver manifestato comprensione dell'enormità del reato e l'aver scontato la pena relativa non sono motivo di reinserimento sociale a pieno titolo? Senza voler mettere le conseguenze sullo stesso piano, lui sarà per sempre segnato da questa macchia, così come la bambina porterà sempre su di sé le sue cicatrici, ma lui resterà per tutta la vita un vigilato speciale?
Mah...
Li avrei tenuti fuori per sempre, da tutto.
RispondiEliminaMa la M alla fine era per il Mah?
credo che per l'addestramento dei cavalli (a fare cose innaturali) l'uso della frusta o di altri castighi sia universale, quindi mi sembra ci sia dell'ipocrisia nella (auto)esclusione dell'amazzone che ha il torto di essere stata filmata.
RispondiEliminasull'altro caso, se di violenza sessuale s'è trattato, mi stupisce l'esiguità della pena prima ancora che l'ammissione all'olimpiade.
massimolegnani
Ho cercato informazioni, banalmente si wikipedia. È pure peggio di quanto immaginassi
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