16 dicembre 2019

Come potrei non commentare le elezioni in UK?

Non posso, e quindi commento.
Man mano che la campagna elettorale procedeva e che la data delle elezioni si avvicinava, diventava sempre più chiaro che avrebbe vinto Boris, anche se non avrei mai pensato con tanto vantaggio.
Ho sempre sostenuto, però, che una cosa è il referendum e un'altra le elezioni politiche e che confondere le due cose sia sbagliato, così c'è gente che dice di aver votato BJ per avere la garanzia che qualcuno chiuda 'sta faccenda della Brexit e si possa finalmente andare avanti: la vignetta che ritrae il povero elettore britannico con una molletta sul naso e la matita in mano ha raggiunto lo scopo; opposto, ma l'ha raggiunto.
Il punto è che JC ha fatto campagna elettorale pro Boris fin dall'inizio: come si fa a sostenere che le scuole private vadano chiuse perchè sono migliori delle pubbliche? Come si può sostenere di voler nazionalizzare le aziende private che si occupano di servizi pubblici (trasporti, gas-acqua-elettricità) pagandole con i titoli di stato? Come si può sostenere la causa palestinese appoggiando movimenti antisemiti? Più in generale come si può minimizzare le responsabilità dei terroristi islamici pensando che questo non abbia conseguenze sull'opinione pubblica, in un Paese nel quale attentati di matrice islamica non sono poi così rari? Ma soprattutto, visto il frangente: come si può non dire mai, MAI, con chiarezza quali sono le intenzioni labour a proposito della Brexit?
E Jo Swinson? Lei, geniale statista, ha detto che avrebbe "annullato" il risultato del referendum. Non che ne avrebbe indetto un secondo, cosa a mio parere sacrosanta. No: avrebbe cancellato il risultato del primo, dichiarando apertamente di infischiarsene dell'opinione democraticamente (ancorchè superficialmente, ma questa è solo la mia ipotesi) espressa dagli elettori britannici tre anni fa. Ma perfino io che sono la classica "casalinga di Voghera" capisco che non si può e non si fa!
In questo desolante panorama, i Tories hanno vinto in costituencies nelle quali non avevano mai preso più di una manciata di voti: qui i dati.
L'affluenza non è stata massiccia (67%, meno del 68% del 2017 e meno del 72% del referendum), ma evidentemente va bene così: stavolta non è più sostenibile l'alibi del "non avevamo capito l'importanza del voto, per questo non siamo andati a votare". Chi ha voluto, è andato e ha votato. Chi non si è scomodato si adegui.
PS: è già partita la campagna per riportare l'UK in EU!

5 commenti:

  1. Cara Flo, io non conosco il popolo inglese ma lo ritengo responsabile, ora che questo risultato è avvenuto è giusto che il fratta facciano tutto il necessario.
    Ciao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Grazie, Tomaso, mio affezionato e assiduo lettore!

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  2. sto maturando la convinzione che avessero capito benissimo anche tre anni fa, in realtà, e che l'esito di allora sia esattamente quello che volevano e ancora vogliono.
    almeno, i più.

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    1. Io, invece, come tu ben sai, ho sempre creduto a quelli che sostenevano che tanta gente non era andata a votare perché non credeva possibile la Brexit. Sbagliavo, ne prendo atto. Adesso, però, che chiariscano ciò che ancora è incerto e la facciano finita perché non se ne può più!

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  3. Il problema, secondo me, è che in UK ci sono ancora poche "casalinghe di Voghera"... 🤨😉

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